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GUINEAUn paese di tesori sta finendo nel sangue

29.09.09 - 19:15
Un paese di tesori sta finendo nel sangue

CONAKRY - La Repubblica di Guinea dove lo scorso dicembre, alla morte del presidente Lansana Conté, ha preso il potere un gruppo di militari capeggiato dal capitano Moussa Dadis Camara, è un tipico paradosso africano: un sottosuolo ricchissimo di risorse naturali, calpestato da una delle popolazioni più povere del mondo.

La ricchezza principale è la bauxite: la Guinea possiede più di un terzo delle riserve mondiali di questo minerale, da cui si ricava l'alluminio, ne è il secondo produttore mondiale (20,1 milioni di tonnellate la stima per il 2008, fonte Reuters) e il primo esportatore. Ha grandi giacimenti di ferro, di oro e di diamanti; più recentemente è stato trovato l'uranio. Ha terreni fertili adatti alle coltivazioni, ma insufficientemente sfruttati, legnami pregiati, risorse ittiche. Il prodotto pro capite è di 400 dollari Usa secondo i dati della Banca Mondiale del 2007, l'aspettativa di vita è di 54 anni per gli uomini e 58 per le donne, secondo l'Onu. Insufficiente istruzione, scarsità di manodopera qualificata e soprattutto corruzione endemica e capillare frenano lo sviluppo e lo sfruttamento delle risorse.

La Guinea (capitale Conakry) è una ex colonia francese di quasi 246.000 kmq (all'incirca quanto il Regno Unito), con una popolazione di quasi 10 milioni di persone, divisa in numerose etnie. Le tre principali sono i Peul (o Fulani), i Malinke e i Soussou, ciascuno con la propria lingua che si affianca al francese, lingua ufficiale. Attriti e sentimenti di diffidenza fra le principali componenti etniche hanno caratterizzato la vita politica e sociale del Paese e sono ancora un peso che rende instabile la vita democratica. La religione di gran lunga maggioritaria è l'Islam (oltre 80%); seguono cristiani e animisti.

È una repubblica presidenziale, con un parlamento (Assemblea Nazionale) di 114 membri, eletto ogni quattro anni. Le forze armate sono una istituzione centrale del Paese, su cui si è poggiato il potere esecutivo fin dall'indipendenza dalla Francia nel 1958. Dal 1958 al 1984 è stata governata da Sekou Touré, "padre" dell'indipendenza, che avviò un esperimento socialista sfociato in una dittatura responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Nel 1984 salì al potere con un colpo di Stato il generale Lansana Conté, che ha governato il Paese con un regime autoritario anche dopo il ripristino di un sistema democratico parlamentare.

Ats

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