Per il partito la forchetta proposta, fra 19 e 19,50 fr, non assicura un tenore di vita dignitoso
BELLINZONA - Riguardo alle discussioni sull’introduzione del minimo salariale legale, il PS ribadisce la sua ferma posizione, escludendo un importo inferiore ai 20 franchi all’ora. «Il salario minimo è una misura indispensabile per il nostro Cantone poiché permette di combattere la povertà permettendo a chi lavora, quindi anche a chi ha figli a carico, di vivere dignitosamente. Un salario minimo inferiore ai 20 franchi all’ora costringe molte economie domestiche all’aiuto sociale. Le prestazioni sociali sono previste per aiutare chi è in difficoltà, non per sovvenzionare le aziende che elargiscono salari insufficienti!», si legge nel comunicato stampa.
La forchetta proposta dal presidente della Commissione Raffaele De Rosa, con salari minimi da 19 a 19,50 franchi all’ora – riguardo alla quale anche il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha espresso il suo disaccordo – è ritenuta insufficiente e per il partito non risponderebbe al principio dell’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino!”, accettata più di tre anni fa dai Ticinesi e secondo cui «ogni persona ha diritto ad un salario minimo che gli assicuri un tenore di vita dignitoso».