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La Svizzera è pronta per il riciclaggio delle batterie delle auto elettriche

Uno dei punti più critici delle auto elettriche sono le batterie. L’estrazione dei materiali è dannosa per l’uomo e per l’ambiente. Una delle possibili soluzioni a questo problema è il riciclaggio. Ecco le più importanti domande e risposte.
Michael Fousert | Unsplash
Più di 200 000 auto elettriche viaggiano attualmente sulle strade svizzere. E diventano sempre di più. Come vengono riciclate le loro batterie?
La Svizzera è pronta per il riciclaggio delle batterie delle auto elettriche
Uno dei punti più critici delle auto elettriche sono le batterie. L’estrazione dei materiali è dannosa per l’uomo e per l’ambiente. Una delle possibili soluzioni a questo problema è il riciclaggio. Ecco le più importanti domande e risposte.

In breve:

    • Uno dei punti più critici delle auto elettriche sono le batterie che contengono, tra gli altri componenti, litio e cobalto. Un approccio per la risoluzione di questo problema è il riciclaggio.
    • Già dieci anni fa, l’impronta del CO2 delle batterie riciclate era inferiore del 40 per cento rispetto alle batterie nuove. Inoltre, le batterie riciclate non richiedono l’estrazione di nuove materie prime da miniere dannose per l’ambiente.
    • Numerose imprese svizzere sono pronte a riciclare in grande stile le batterie delle auto elettriche. Librec, nel Canton Soletta, può riciclare fino a 10 000 tonnellate di batterie all’anno.
    • La sfida: per ora le materie prime estratte dalle miniere sono meno costose rispetto ai materiali riciclati. Presto la situazione cambierà: cobalto e litio sono risorse limitate e i prezzi aumenteranno.

Più di 200 000 auto elettriche viaggiano attualmente sulle strade svizzere. E diventano sempre di più. La svolta verso le auto elettriche è essenziale per tenere sotto controllo i cambiamenti climatici. Tuttavia, anche le auto elettriche vengono criticate.

Uno dei punti più critici sono le batterie che contengono, tra gli altri componenti, anche litio e cobalto. L’estrazione del litio in Sudamerica e del cobalto in Congo è dannosa sia per l’uomo che per l’ambiente: inquinamento dell’aria, consumo smodato di acqua, lavoro minorile.

Un approccio per risolvere questo problema è il riciclaggio delle batterie. Ma come funziona questo processo? E quante di queste batterie possono effettivamente essere riciclate? Ecco le risposte alle domande più importanti.

Il riciclaggio è davvero la via più sostenibile?

Sì. Già dieci anni fa l’impronta del CO2 delle batterie riciclate era inferiore del 40 per cento rispetto alle batterie nuove. Al giorno d’oggi è ancora più ridotta. Secondo l’università americana di Stanford, la produzione delle batterie riciclate produce solo la metà del CO2 rispetto alla produzione di batterie nuove.

Alcune procedure di riciclaggio richiedono l’impiego di sostanze chimiche il cui smaltimento deve essere attentamente regolamentato. Attualmente sono però sempre di più le procedure per cui non è più necessario utilizzare queste sostanze.

Dove vengono riciclate le batterie?

Attualmente la maggior parte delle batterie dei nostri veicoli elettrici non ha ancora raggiunto la fine del ciclo di vita. Di conseguenza, sono poche le batterie che vengono riciclate. Le prime imprese in Svizzera stanno iniziando ora a prepararsi alla valanga che inizierà nei prossimi anni.

Nel 2024, l’impresa Librec di Biberist ha aperto nel Canton Soletta il più grande impianto di riciclaggio per le auto elettriche in Svizzera. L’impianto potrà riciclare oltre 10 000 tonnellate di batterie all‘anno. Almeno il 90 per cento dei materiali di cui sono composte le batterie potrà essere riutilizzato. Già nel 2023, l‘impresa Batrec di Wimmis vicino a Berna aveva avviato un impianto di riciclaggio per le auto elettriche.

Anche l’impresa zurighese Kyburz si dedica al riciclaggio delle batterie dei veicoli elettrici: il 91 per cento dei componenti delle batterie agli ioni di litio verrà reso riutilizzabile senza l’impiego di sostanze chimiche. Kyburz ha volontariamente evitato di brevettare questa sua procedura per mettere il know-how a disposizione di tutti.

I ricercatori dell’università svedese di Calmers hanno sviluppato un metodo che permette di rivalorizzare addirittura il 100 per cento dell’alluminio e il 98 per cento del litio. Per farlo, i ricercatori hanno impiegato un acido organico che si trova nelle piante come il rabarbaro e gli spinaci. Le sostanze chimiche costose e dannose sono ormai inutili.

Cosa succede ai materiali riciclati?

Liberec spiega così la procedura del suo impianto che attualmente è il più grande in Svizzera: le batterie vengono scaricate, smontate e infine spezzettate meccanicamente. Rame, alluminio e ferro vengono separati e quello che resta è la cosiddetta «Black Mass» composta da cobalto, litio e nickel.

È soprattutto la rivalorizzazione di questa «Black Mass» a presentare una sfida importante per la Svizzera e il resto dell’Europa: «Al momento vendiamo la nostra Black Mass alla Corea del Sud poiché attualmente non c’è capacità sul mercato europeo», spiega Beat Seiler di Librec. «Non appena la situazione cambierà in Europa anche noi cercheremo di trovare una soluzione all’interno del mercato europeo il più rapidamente possibile.»

Il riciclaggio è lucrativo dal punto di vista economico?

Sul riciclaggio delle batterie incombe una domanda fondamentale: è redditizio per i produttori di auto elettriche puntare sulle batterie riciclate?

Attualmente le materie prime estratte dalle miniere sono ancora meno costose rispetto al materiale riciclato. La situazione è però destinata a cambiare nei prossimi tempi. Le materie prime come il cobalto e il litio sono limitate e i prezzi inizieranno presto a salire mentre quelli dei materiali riciclati caleranno con l’aumentare del numero di batterie riciclate.

Passiamo ora al fattore politico. L’Unione europea ha recentemente annunciato nuove direttive in merito alle percentuali di riciclaggio delle componenti per le batterie delle auto elettriche: entro il 2031 l’80 per cento del litio e il 95 per cento del rame, del cobalto e del nickel dovranno essere riciclati.

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