Circa 37 000 studenti da 113 scuole hanno già partecipato al progetto. La partecipazione è gratuita per le scuole pubbliche.
IN BREVE:
L’uomo ha un influsso enorme sull’ambiente. Secondo il consenso scientifico, il 90 per cento dei cambiamenti climatici possono essere ricondotti all’intervento umano. Nel 2050, nei mari potrebbe trovarsi più plastica che pesci. L’estinzione delle specie prosegue a un ritmo almeno cento volte superiore a quello naturale.
È chiaro: dobbiamo modificare il nostro comportamento. Le Nazioni Unite hanno quindi stabilito, che «entro il 2030 tutti gli studenti dovranno sviluppare le conoscenze e le capacità necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile». Questi obiettivi sono stati implementati anche in Svizzera: lo sviluppo sostenibile è parte dei piani di studio cantonali e le iniziative private come Eco Schools supportano le scuole nel raggiungimento di questi obiettivi.
«Accompagniamo comunità scolastiche e intere scuole nell’attuazione di progetti di sviluppo sostenibile», spiega Annabelle Jaggi, responsabile del programma Eco-Schools per la Svizzera tedesca.
Oltre 34 000 studenti nelle Eco Schools
Il programma Eco Schools non è nuovo. «Esiste ormai da oltre trent‘anni», spiega Jaggi a 20 minuti. Tuttavia, solo nel 2015 è stato portato in Svizzera dall‘organizzazione di pubblica utilità J'aime ma Planète. La prima città interessata è stata Ginevra e dal 2019 il progetto è presente anche nella Svizzera tedesca.
Dal suo lancio nel 2015, oltre 37 000 studenti da 113 scuole diverse hanno partecipato ai progetti del programma. Settantacinque scuole hanno ricevuto il riconoscimento di «Eco School». Per le scuole pubbliche, la partecipazione al programma è gratuita. Per le scuole private i costi vanno dai 675 ai 3400 franchi.
Le scuole possono scegliere tra sei differenti progetti tematici: alimentazione sostenibile, biodiversità, rifiuti, cittadinanza, acqua ed energia. «Gli studenti sviluppano una nuova comprensione per questi temi in diverse sfaccettature e sono incoraggiati ad agire attivamente», spiega Jaggi. «Si inizia con piccole esperienze su temi semplici.» Un progetto dura in media da uno a due anni e viene sviluppano dalla scuola con l’accompagnamento di J'aime ma Planète.
Sperimentare con la biodiversità
Come si presenta uno di questi progetti ad esempio sul tema della sostenibilità? «La scuola cerca di integrare il tema in ogni aspetto della vita scolastica», spiega Jaggi: nelle lezioni, nella gestione della scuola ma anche nella convivenza sul sedime scolastico. Al centro si trovano sempre gli studenti. Concretamente, per loro questo significa che non solo potranno apprendere di più sulla biodiversità durante le lezioni ma anche sperimentarla personalmente ad esempio verificando lo stato della biodiversità nell’area della scuola.
«Sperimentano lo sviluppo sostenibile nel loro piccolo», spiega Jaggi. Gli studenti analizzano in quali ambiti la scuola necessita di interventi, agiscono attivamente. Se la biodiversità risulta insufficiente, è possibile ad esempio avviare una collaborazione con il Comune o un’impresa locale che si occupa di giardini per creare un pascolo magro, tetti verdi o muri a secco. Per l’alimentazione, il punto centrale sono solitamente invece la mensa e gli scarti alimentari mentre per i rifiuti il focus è su riciclaggio e riutilizzo dei materiali.
È importante scegliere temi adatti alla fascia di età, spiega Jaggi. I temi più astratti come le emissioni, che includono anche un’importante componente di politica sociale, sono più adatti per ragazzi più grandi.
Riconoscimento come «Eco School»
Trentotto scuole private e settantacinque scuole pubbliche partecipano attualmente al programma. Una volta portato a termine il progetto, hanno la possibilità di richiedere il riconoscimento come «Eco School». Una giuria di esperti di sostenibilità e formazione valuta il protocollo del progetto e all’occorrenza visita personalmente la scuola. «Non è un classico certificato ambientale», spiega Jaggi.
Una scuola deve aver lavorato al progetto Eco Schools per uno o due anni insieme a tutta la comunità scolastica e averlo integrato nella vita della scuola. Se la giuria si ritiene soddisfatta, la scuola può essere nominata «Eco School». Il riconoscimento è valido per due anni: «il tema non si chiude con la fine del progetto», spiega Jaggi. «Le scuole continuano il loro lavoro verso una maggiore sostenibilità.»
Insegnanti, studenti o genitori interessati possono rivolgersi al programma Eco Schools.