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Sette nuove parole per chi ama la natura

Quelle: Unsplash
Sentite un amore indescrivibile per tutto ciò che è vivo? In realtà questi sentimenti non sono davvero «indescrivibili».
Sette nuove parole per chi ama la natura

In breve:

    • Una definizione concreta può aiutare a interpretare e percepire meglio determinate esperienze.
    • Grazie al concetto di «bagno di foresta», molte persone possono vivere oggi un momento di pace consapevole nei boschi.
    • Nuove esperienze rendono necessarie nuove parole: nel 2005 è nata la parola solastalgia che descrive il sentimento di tristezza che nasce quando il proprio ambiente viene devastato dai cambiamenti climatici.

Che la parola descriva la realtà non è una novità. Prendiamo ad esempio la parola «bagno di foresta». Alle nostre latitudini, il concetto non è ancora molto diffuso. Prima si andava semplicemente nel bosco a godersi una bella passeggiata. Oggi ci si concede un «bagno di foresta». E non c’è forse un’importante differenza tra una semplice passeggiata nel bosco e un consapevole bagno di foresta? Non cambia solo la descrizione ma anche l’esperienza stessa: durante un bagno di foresta si presta maggiore attenzione ai rumori e agli odori mentre con una classica passeggiata ci si limita a camminare tra gli alberi senza prestare attenzione a ciò che ci circonda.

Il linguaggio può influenzare la nostra esperienza: non può far male quindi aggiungere qualche nuova definizione al nostro vocabolario. Vi descrivereste ad esempio come «biofili»? Da oggi forse sì.

1. Biofilia
Questa parola è stata coniata dallo psicanalista Erich Fromm. Secondo lui, un biofilo è una persona «con un amore appassionato per la vita e per tutti gli esseri viventi». Può quindi trattarsi di persone ma anche di piante, alberi o animali. Essere biofili, spiega Fromm, è innato degli esseri umani e così anche il desiderio di sentirsi connessi con la natura e di integrare questa connessione nella propria vita.

2. Shinrin-yoku
Forse conoscete già il termine italiano «bagno di foresta» che significa passare consapevolmente del tempo nei boschi per rilassarsi e meditare. Shinrin-yoku è il termine corrispondente giapponese e significa letteralmente «un bagno per immergersi nell’atmosfera delle foreste». Molti studi confermano che i bagni di foresta hanno effettivamente un effetto positivo sul corpo e sulla mente. E in molti Paesi la Forest Therapy è riconosciuta come forma di terapia.

3. Waldeinsamkeit
Al concetto di bagno di foresta possiamo associare anche il termine tedesco «Waldeinsamkeit», ossia la «solitudine del bosco». Questo concetto esprime la bellezza di trovarsi da soli immersi nel verde. L’esistenza della parola dimostra che la solitudine che proviamo nelle foreste è molto diversa da quella legata ad altri luoghi. Forse è anche a causa della Waldeinsamkeit che i bagni di foresta sono un’esperienza così unica e particolare?

4. Petricore
Conoscete il profumo che si sprigiona quando la pioggia cade sulla terra asciutta? È un profumo che piace a tantissime persone e che in effetti ha un nome: petricore. E l’odore non nasce per caso ma a causa dei batteri nel terreno che lo sprigionano quando la pioggia cade sul terreno. La prossima volta che siete immersi in un bagno di foresta e inizia a piovere potrete subito dare un nome al profumo che sentite: «Hmmm, petricore.»

5. Psithurism
Questa parola inglese descrive un suono che tutti conosciamo bene: il frusciare delle foglie quando il vento soffia tra i rami degli alberi. In inglese non serve un’intera frase per descrivere questo particolare tipo di rumore. Basta una parola: psithurism.

6. Dark Sky Place
Anche in questo caso, a livello internazionale è stato scelto il termine inglese per esprimere questo concetto. I «Dark Sky Places» sono quei luoghi in cui non c’è inquinamento luminoso, in cui il buio è perfetto. Poiché la civilizzazione cresce e con essa anche l’inquinamento luminoso, sono sempre più rari i luoghi in cui la luce di notte è molto limitata o addirittura assente e si vedono perfettamente le stelle. Non stupisce che il settore del turismo abbia un occhio di riguardo per questi posti: il «Noctourism» è il nuovo trend e descrive il turismo in questi Dark Sky Places.

7. Solastalgia
Un nuovo termine per una nuova esperienza: la parola «solastalgia» è stata coniata nel 2005 dal filosofo naturale Glenn Albrecht e descrive, secondo l‘istituto tedesco per la psicologia del clima, la tristezza e il senso di perdita che derivano dal vedere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla propria terra. Talvolta la solastalgia include anche sentimenti come rabbia e paura. La solastalgia, che i media chiamano anche eco-ansia, è un fenomeno in rapida crescita: a seguito di un sondaggio internazionale che ha coinvolto 10 000 giovani adulti, l’84 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere preoccupato dai cambiamenti climatici, il 59 per cento è molto o estremamente preoccupato. Più della metà si sentivano tristi, spaventati, arrabbiati, impotenti, indifesi o in colpa. Circa il 45 per cento ha dichiarato che i loro sentimenti nei confronti dei cambiamenti climatici hanno un influsso negativo sulla vita quotidiana.

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