Il classico libro di cucina della Svizzera tedesca «Tiptopf» ha ora una versione sostenibile. Il nuovo «Klimatopf» è stato creato da studenti svizzeri in collaborazione con la ZHAW e il ristorante Haus Hiltl.
Autrice: Gabriella Alvarez-Hummel (hum)
In breve:
Franziska Stöckli, con il libro «Greentopf» avevate già creato in precedenza un libro di cucina vegetariana e vegana in collaborazione con gli studenti a corredo del classico «Tiptopf». Perché ora anche il «Klimatopf»?
Nel quadro dell’educazione allo sviluppo sostenibile, gli studenti della scuola Im Birch di Oerlikon si sono occupati degli obiettivi dell‘ONU. Si sono quindi chiesti come le loro famiglie potevano beneficiare di queste loro nuove conoscenze e di cosa avessero bisogno per applicarle. Ecco come è nata l’idea del «Klimatopf» come libro di cucina per la casa.
Il «Klimatopf» è quindi una specie di manuale di cucina sostenibile per le famiglie?
Esatto, al contempo è però anche un manuale didattico per la scuola. Le famiglie odierne spesso hanno poco tempo da dedicare alla cucina. Sostenibilità e stagionalità sono temi che diventano velocemente complessi e confusi. Volevamo sviluppare ricette sostenibili facili da preparare ma che fossero anche un piacere per il palato!
Come entra in gioco la sostenibilità?
Le ricette sono orientate alla «Planetary Health Diet», una dieta sostenibile sviluppata da alcuni ricercatori. Per la stesura del libro abbiamo collaborato con la ZHAW e con Eaternity che hanno calcolato le sostanze nutritive e le emissioni per ogni ricetta. Insieme al ristorante Haus Hiltl abbiamo poi verificato che le ricette avessero effettivamente anche un buon sapore.
Si sente spesso che non tutti possono permettersi prodotti vegani o bio.
Abbiamo pensato anche a questo. Il libro contiene piani settimanali che tengono in considerazione anche i budget limitati. In questo modo è possibile ridurre anche lo spreco alimentare.
Il libro è stato creato dai giovani. Non erano scettici quando si è trattato di avvicinare nuovi alimenti?
Le persone mangiano ciò che conoscono. Servono quindi nuovi approcci e possibilità per poter imparare a conoscere nuovi alimenti: ad esempio grazie a una degustazione o preparando ingredienti sconosciuti. Per noi si trattava soprattutto di mostrare cosa si può cucinare e come farlo da soli. Imparare a cucinare è importante.
Imparare a cucinare non è quindi una cosa ovvia e naturale?
Purtroppo no. La scuola si impegna molto a riguardo e sottolinea l’importanza del fatto che i giovani imparino a cucinare. Con il «Klimatopf» miriamo a informare e a fornire gli strumenti adatti. Il problema non è l’ignoranza ma la mancanza di competenze.
Direbbe quindi che la cucina è un buon accesso al mondo della sostenibilità?
Il tema della sostenibilità può risultare quasi schiacciante poiché riunisce moltissimi settori differenti: salute, ecologia, economia ma anche il sociale se parliamo di come vengono creati e a che prezzo vengono venduti gli ingredienti che utilizziamo. È davvero complesso. Grazie al libro speriamo di aver dato un contributo per offrire un accesso semplice a questa tematica che potrà poi essere sviluppata anche in altri settori della vita privata.
Quale effetto ha avuto lavorare a questo libro sui giovani?
Il libro sta riscuotendo grande successo. Abbiamo potuto presentarlo durante diversi eventi, ne hanno parlato i media ed è stato nominato per numerosi premi. I ragazzi sono giustamente fieri del libro che hanno creato. Vedono che il loro lavoro ha un effetto concreto e hanno volontariamente dedicato molte ore di lavoro alla pubblicazione. Dovevate vederli: i ragazzi sono stati coinvolti in ogni fase della creazione, dalle ricette alle foto fino al layout. Penso, e spero, che questa esperienza li accompagnerà per tutta la vita.
Una ricetta del «Klimatopf»: la zuppa di castagne e lenticchie
Vegan
Allergeni: Soia
Valore nutritivo per porzione: 167 chilocalorie (kcal)
CO2-equivalenti per porzione: 225 g
Per 4 persone:
Lavare accuratamente il porro e tagliarlo ad anelli sottili compresa la parte verde.
Scaldare l’olio in una padella e stufare il porro fino a che risulta quasi trasparente. Aggiungere le lenticchie, le castagne e le spezie e stufare per 5 minuti.
Aggiungere quindi il brodo, portare a ebollizione e lasciar sobbollire per 40 minuti.
Aggiungere l’alternativa alla panna e il Birnel. Ridurre in purea la zuppa con un frullatore a immersione. Aggiungere l’aceto e mescolare accuratamente. Condire con sale e pepe.
CONSIGLI:
Le lenticchie rosse non devono essere messe a mollo durante la notte e possono essere utilizzate al posto delle lenticchie marroni.
A piacere, è possibile guarnire la zuppa con prezzemolo tritato, cerfoglio o erba cipollina.