Cerca e trova immobili
Target

Pricing psicologico: come determinare sempre il prezzo giusto

Minuscole variazioni incoraggiano i clienti a comprare determinati prodotti piuttosto che altri: scopriamole insieme.
Unsplash / Artem Beliaikin
Pricing psicologico: come determinare sempre il prezzo giusto

NEWSBLOG
Rubriche argomentali a pagamento curate da aziende e inserzionisti esterni

Minuscole variazioni incoraggiano i clienti a comprare determinati prodotti piuttosto che altri: scopriamole insieme.

Il marketing non è solo una scienza, ma anche un’arte, alle volte, e molto sottile. Chi se ne occupa non ha soltanto competenze tecniche, ma soprattutto una notevole capacità di mettersi nei panni di clienti e consumatori, di individuare le loro esigenze e a volte anche anticipare le loro azioni, aiutati talvolta da strumenti come quelli di cui abbiamo parlato in un precedente articolo sul neuromarketing.

Non è semplice accorgersene, ma queste strategie arrivano a toccare anche dettagli infinitesimali della presentazione di un articolo a un potenziale acquirente, come la definizione e la promozione del prezzo.

Il “pricing psicologico” coinvolge proprio questo aspetto dell’allestimento, online o offline, di uno scaffale, digitale o fisico. Esso consiste nel presentare le cifre con determinate caratteristiche, in modo che influenzino inconsciamente i consumatori. Scopriamo alcuni esempi di questa tecnica insieme.

 

La prova del 9

Si tratta di uno degli espedienti più popolari e conosciuti, che ti sarà sicuramente capitato di incrociare durante i tuoi acquisti. Non è un caso, infatti, che i prezzi presentino spesso due cifre decimali, e che quelle due cifre decimali siano “99”.

Si chiama “Charm Pricing”: il nostro cervello è spinto a pensare che un articolo sia scontato quando vede due decimali, e in particolare il numero 9 sarebbe particolarmente efficace. Inoltre il nostro sguardo, quando leggiamo, va automaticamente da sinistra a destra, visualizzando la cifra iniziale per prima e ritenendola di conseguenza più importante, facendo sì che questo prezzo appaia più vicino a 9 che a 10. Sebbene tra 10 CHF e 9,99 CHF, invece, non ci sia che una microscopica differenza, la seconda opzione ha più possibilità di portare a un effettivo acquisto.

 

Questioni di carattere

Persino la grandezza dei caratteri con cui il prezzo è scritto può avere conseguenze sulla nostra percezione e, in seguito, sulle nostre decisioni. Non è inusuale che all’interno dello stesso negozio, parlando di punti di retail fisici, ci siano prezzi mostrati in modo più o meno rilevante, in termini di dimensioni e colori.

Alla base di questa strategia c’è una ricerca condotta dagli studiosi di Marketing Keith e Robin Coulter nel 2005 che, nel corso di tre esperimenti differenti, hanno osservato il comportamento dei loro soggetti di fronte a prezzi scritti con caratteri di varie dimensioni, per arrivare a scoprire che i consumatori tendono ad essere attratti dai prezzi più piccoli. Come mai? Perché, a quanto pare, i caratteri più piccoli danno l’idea di un prezzo scontato e quindi più conveniente.

Il discorso cambia se due prezzi sono messi vicini, magari perché uno è la versione scontata dell’altro. In questo caso varrà il ragionamento contrario: è meglio che il nuovo prezzo sia di dimensioni maggiori, per invitare il consumatore a cogliere l’occasione.

 

Prenderla sul personale

Tutti siamo un po’ egocentrici: per questa ragione, è bene creare una comunicazione personalizzata, che faccia sentire il singolo cliente al centro dell’attenzione, riconosciuto. Basti pensare alle newsletter che riportano automaticamente il nome dell’utente nel saluto iniziale, o ai sistemi più evoluti di marketing automation, di cui abbiamo parlato qualche mese fa.

Ebbene, pensa che c’è una strategia di personalizzazione anche per i prezzi dei prodotti e dei servizi, che consiste nell’abbinare la cifra all’età, alla data di nascita o addirittura al nome del cliente. Gli studiosi Keith Coulter - che già abbiamo citato poco sopra - e Dhruv Grewal hanno condotto una ricerca su questo fenomeno, provando ad esempio che i consumatori sono naturalmente orientati a scegliere i prezzi che iniziano con la prima lettera del loro nome.

Questo ci aiuta davvero a capire quanto dei piccoli dettagli possano rivelarsi incisivi, nell’esecuzione di una pur complessa e ampia strategia di marketing.

 

 

Come ti abbiamo raccontato più volte, lavorare in questo settore è davvero l’insieme di tante competenze differenti, che solitamente si amalgamano in un team ben assortito, che possa seguire progetti ad hoc, a dipendenza del brand o del professionista che si trova di fronte.

È proprio ciò di cui ci occupiamo noi ogni giorno: se sei un/a professionista o hai un’attività, possiamo aiutarti a trovare le soluzioni migliori per farla crescere grazie all’online. Contattaci per una consulenza gratuita.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE