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TargetDigital Marketing per le università? Si può: vediamo come

28.06.21 - 08:00
L’esperto Francesco Laezza ci ha aiutato a scoprire di più sulla comunicazione delle istituzioni di alta formazione.
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Digital Marketing per le università? Si può: vediamo come

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L’esperto Francesco Laezza ci ha aiutato a scoprire di più sulla comunicazione delle istituzioni di alta formazione.

Molti di noi ci sono passati: la scelta dell’università è un processo importante, che comporta l’impiego di molto tempo per considerare numerosi fattori. Dopo tutto, è un po’ come scegliere la strada del proprio futuro, e una scelta sbagliata rischia sempre di risultare un fastidioso inconveniente.

Le stesse facoltà, molto spesso, ne sono consapevoli: secondo la quantità - e qualità - d'iscrizioni, il futuro e le risorse delle università possono cambiare sensibilmente. Per questo anche loro, se possiedono i mezzi e la lungimiranza, si organizzano per ideare strategie di marketing digitale ad hoc, che contribuiscano a valorizzare il loro “brand” (capacità didattiche, organizzative, di ricerca, nonché sbocchi professionali) e ad aiutarle a raggiungere l’obiettivo.

Ce ne ha parlato Francesco Laezza, consulente e docente di User Experience, Digital Marketing e Business Strategy, nonché nostro valido collaboratore anche in quest’ambito.

Quali sono gli obiettivi di marketing di un’università?

Quando si parla di università, ovviamente l'obiettivo principale è quello dell’acquisizione di nuovi iscritti, ma sarebbe irrealistico pensare di raggiungerlo senza passare attraverso obiettivi intermedi, a cominciare ad esempio con la notorietà e la considerazione.

Questo percorso, abbastanza classico in altri ambiti, nel caso di un’università diventa ancora più importante, per poter entrare nel ventaglio di scelte non solo dei possibili futuri studenti, che sono ovviamente il target principale per un ateneo, ma anche di tutto l’universo d'interessati (genitori, scuole, amici…) che influisce su quella che è probabilmente una delle prime scelte importanti nella vita di una persona.

Qual è lo strumento che ti capita più spesso d'impiegare (social, blog, ads a pagamento…)?

Solitamente l’attenzione della maggior parte del pubblico con cui le università interagiscono, data l’età, si cattura attraverso i social network. Quindi si parte con campagne estremamente strutturate e stratificate sui principali social.

Per dare seguito a queste attività a pagamento vengono attivate anche delle pubblicazioni organiche, sia sui social che sugli altri canali proprietari dell’università, in modo da “tirare” gli avventori sempre più all’interno della galassia di contenuti e strumenti creati appositamente per arrivare al momento della conversione, che può essere ad esempio l’iscrizione a un evento di orientamento, il rilascio di riferimenti di contatto o la richiesta di ulteriori informazioni.

Quando realizzi una strategia di questo tipo, da dove cominci?

Le università, non essendo nate come aziende ed essendo tipicamente non nativamente digitali, necessitano, nella maggior parte dei casi, di partire da un momento di studio e di analisi: per fare questo, vengono organizzate delle sessioni di co-design a larga partecipazione, sia con lo staff dell’università sia con gli studenti.

Queste sessioni serviranno:

- a ritrovare l’essenza dell’identità di un ateneo, andando oltre l’immediato e rassicurante principio dell’eccellenza dell’offerta didattica e (ri)trovare i tratti che rendono davvero unico quel particolare istituto, anche allargandosi alle peculiarità che racchiude la città in cui si situa.

- a mettere lo studente al centro della progettazione della strategia; definendo il suo percorso di vita universitario, non fatto solo di studio, ma di servizi, di esperienze, di attività extra-universitarie e di avviamento al lavoro.

 In che misura tieni conto dell'attività dei competitor?

Le attività dei competitor vengono studiate a fondo per trovare il metro delle nostre attività, per definire lo stato dell’arte e soprattutto per capire cosa per quest’ambito può essere definito una “commodity” e cosa invece può essere un vero fattore differenziante e che può aggiungere valore alla proposta di un’università.

Il Digital Marketing è talmente versatile da adattarsi davvero a ogni tipo di attività, non soltanto - come hai visto - a quelle di ambito retail. Per le università, così come per le attività commerciali più convenzionali, si parte sempre da uno studio del pubblico e degli obiettivi: capire a chi stiamo parlando e perché lo stiamo facendo.

Anche noi ci occupiamo di realizzare tali strategie, permettendo ad aziende, istituzioni, imprenditori e professionisti di trovare visibilità online, aumentando le proprie conversioni. Contattaci per una consulenza gratuita: possiamo supportarti nell’individuare e utilizzare i canali e le risorse più adatte al tuo business.

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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