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TARGETOttenere vendite, preventivi e riservazioni online? Senza fare A/B testing è impossibile

15.06.20 - 11:32
Scopriamo uno dei metodi che guida le campagne pubblicitarie, i siti web e gli e-commerce che hanno risultati
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Ottenere vendite, preventivi e riservazioni online? Senza fare A/B testing è impossibile

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Scopriamo uno dei metodi che guida le campagne pubblicitarie, i siti web e gli e-commerce che hanno risultati

Per gli esperti di marketing digitale è un dato di fatto, per i clienti di questi servizi un’informazione da tenere bene a mente: non esiste una serie di step certi per raggiungere il successo online, quindi non esistono ricette infallibili né risultati garantiti. D’altro canto, esiste un approccio scientifico al lavoro, che, insieme a strumenti professionali e competenze acquisite e continuamente aggiornate, permette di realizzare strategie dinamiche, che tengono conto dei risultati ottenuti, e dunque tattiche diverse, che si adattano al contesto e all’efficacia raggiunta.
Tale impostazione si applica a tutte le discipline di questa materia, ed è fondamentale tenerla a mente soprattutto quando si ha come obiettivo l’aumento delle vendite di un e-commerce.

Ma come funziona questo modo di fare marketing online, e perché, con un po’ di pazienza, capacità e i giusti investimenti, può portarci certamente a raggiungere i traguardi di performance che ci poniamo? Ve lo illustriamo introducendovi uno dei suoi concetti base: l’A/B testing.

 

Che cos’è l’A/B testing?

Si tratta di un esperimento scientifico semplice e apprezzato anche da chi fa promozione sul web, che consiste sostanzialmente nel sottoporre agli utenti due versioni identiche della stessa pagina o dello stesso annuncio pubblicitario, che differiscono però per un unico elemento la cui efficacia si vuol valutare. Facendo sì che una parte dei visitatori utilizzi la versione A e un’altra parte la versione B, sarà possibile misurare davvero quale dei due elementi in discussione permetta di ottenere i risultati migliori.

Combinare questo approccio, e quindi la realizzazione di molteplici varianti di una campagna, con i potenti algoritmi alla base delle suite pubblicitarie di Google/Youtube, Facebook/Instagram, LinkedIn, Apple e Amazon e le capacità di analisi e riorganizzazione di un esperto, è di certo la giusta base di partenza per puntare verso l’obiettivo nel modo giusto.

È il caso, infatti, di evitare improvvisazioni poco produttive che potrebbero portar via tempo senza darci risultati. L’A/B testing va usato in maniera appropriata, perché poggia su solide basi statistiche, che daranno spessore e forza alla strategia che sceglieremo di perseguire.

 

Come svolgere un A/B test?

Come per ogni esperimento che si rispetti, bisogna disporre del contesto adeguato e predisporre in modo sistematico gli elementi con cui svolgerlo.

 

    • 1) Obiettivi, sempre e comunque

L’obiettivo è ciò che ci guida, l’imprescindibile punto d’avvio di ogni azione da intraprendere: l’A/B testing non fa differenza in questo. Partiamo dunque chiedendoci cosa vogliamo ottenere attraverso il test, o meglio, che cosa vogliamo scoprire. Valutata tale premessa, saremo quindi in grado di orientarci su cosa analizzare nello specifico.

Tutto ciò ha un’ulteriore, importantissima premessa: l’obiettivo che stabiliamo deve essere misurabile. Sia esso il tempo di permanenza sulle nostre pagine, il numero di like ottenuti, il clic sul tasto “acquista ora”, la diminuzione dei carrelli abbandonati, accertiamoci di essere in condizione di verificarlo mediante Google Analytics, Facebook Business Manager o un altro strumento di insights.

 

2) Individuare un unico target di utenti

Dobbiamo, quindi, definire chi siano i partecipanti all’esperimento. Ci si potrebbe limitare a rivolgersi agli utenti che sono già registrati alla piattaforma e-commerce, allargare l’area dei nostri interlocutori a chiunque capiti di passaggio sul nostro sito, o ancora farci conoscere da un pubblico ancora non raggiunto: l’importante è mostrare il test a due campioni ugualmente rappresentativi della stessa tipologia di persone.

Solitamente, infatti in un A/B test si divide il pubblico a metà: al 50% verrà mostrata la versione A, all’altro 50% verrà proposta la B.

 

    • 3) Fissare la durata del test

Manca un ulteriore dettaglio operativo, ovvero il periodo di tempo per cui vogliamo portare avanti il test. Può sembrare una scelta marginale, ma è una componente da non sottovalutare: un lasso di tempo troppo breve, infatti, rischierebbe di non farci ottenere risultati affidabili; al contrario, una durata eccessivamente lunga posticiperebbe il raggiungimento degli obiettivi che avevamo individuato all’inizio del processo.

 

    • 4) Dulcis in fundo: stabilire la variante da analizzare

È più efficace utilizzare una parola oppure un’altra, in una promozione? Realizzarla con un colore o con un altro? Usare un testo più breve o più lungo? Un confronto non è tale senza i termini di paragone. Ecco l’ultimo aspetto da considerare prima di far partire il test, la punta dell’iceberg: definire gli elementi la cui variazione potrebbe influenzare il raggiungimento del nostro obiettivo.

Le modifiche e i test non riguardano solo gli annunci pubblicitari, ma anche la struttura del sito su cui vorremmo condurre l’esperimento: anche per questo, spesso gli esperti propongono di realizzare più versioni delle landing pages, cioè pagine raggiunte dagli utenti dopo un clic sulle campagne. La presenza o meno di un testo o di una call-to-action in più, le dimensioni e/o il colore di un pulsante, la posizione del form di contatto o del box del carrello: nessun dettaglio è troppo piccolo per non avere un peso nel raggiungimento di ciò che vogliamo ottenere.

 

    • 5) Prepararsi a raccogliere e archiviare i dati

Ciò che facciamo oggi ci tornerà sempre utile in futuro. Quando il nostro A/B test sarà concluso, avremo a disposizione anche una serie di input che potrebbero esulare dai nostri obiettivi iniziali: ogni informazione andrà raccolta e catalogata, senza limitarsi a verificare quale termine di paragone dei test abbia avuto genericamente più successo.

 

Perché eseguire degli A/B test per il tuo sito vetrina o il tuo e-commerce?

I fattori che portano un potenziale cliente a contattarci e concludere il proprio acquisto sono numerosi. Alcune persone rimangono profondamente influenzati dall’estetica della campagna o della pagina, altre dalla immediatezza o dalla funzionalità. È difficile, se non impossibile, capire cosa funzioni per i nostri utenti senza chiamarli direttamente in causa.

L’A/B testing, insieme ad altre tecniche e all’utilizzo competente delle piattaforme più all’avanguardia, ovvia a questa mancanza, offrendo un percorso di valutazione solido che ci aiuta a raccogliere informazioni utili e certe sulle esigenze dei consumatori, su quali passaggi ed elementi creino attrito nel processo che li porta fino a noi, su come convenga correggere la nostra strategia.

 

Se cerchi di fare business anche (o solo) mediante un sito vetrina o un’e-commerce, i nostri suggerimenti potrebbero averti dato qualche ispirazione. Nel caso in cui avessi bisogno di aiuto diretto per migliorare le tue performance, contattaci per una consulenza gratuita. Siamo un team di esperti di marketing digitale, specializzati nella realizzazione e nella gestione di portali e campagne che ottengano risultati reali: insieme, scopriremo come intervenire per far crescere la tua attività.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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