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Over57 - Benessere socialeCosa è la gentilezza ?

06.07.23 - 14:25
Negli ultimi anni se ne parla molto. Per alcuni ha un sapore antico, prezioso, per altri invece sa di vecchia borghesia, di stantio.
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Cosa è la gentilezza ?

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Negli ultimi anni se ne parla molto. Per alcuni ha un sapore antico, prezioso, per altri invece sa di vecchia borghesia, di stantio.

Iniziamo con il ridare un po’ di dignità a questa parola che a volte è bistrattata e altre confusa con altrettanti temi importanti come l’amore, la pace.

Sicuramente la gentilezza non è da identificare con le buone maniere del galateo e neppure con la buona educazione. Quest'ultima dovrebbe essere la base di partenza con la quale ci affacciamo al mondo per un vivere civile.

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Una cosa è certa, la gentilezza non si impara con dei corsi; pertanto bisogna diffidare di quei imbonitori che garantiscono che con il loro corsi vi trasformerete in esseri più gentili.

La gentilezza è innata, pertanto è iscritta nel nostro DNA.

Nel 1975 il biologo inglese Richard Dawkins con la pubblicazione de Il gene egoista sosteneva la tesi secondo il quale i geni tra-smessi sono unicamente quelli utili per gli interessi predominanti.
In sostanza sembrava che non vi fossero vie d’uscita e che il destino dell’essere umano fosse segnato.
Ma tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, il professor Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma fece con il suo team una grande scoperta: i neuroni specchio, neuroni che si attivano quando guardiamo qualcuno che fa un’azione e non solo quando la facciamo. Scoprirono inoltre che questo vale anche per le emozioni. L’uomo è in grado di sperimentare le stesse emozioni di un altro. Queste emozioni non sono percepite cognitivamente, ma sentite come fossero proprie

La conferma definitiva arriva poi nel 2007 dall’Università di Gerusalemme dove l’equipe guidata dal professor Reut Avinum scopre il gene Avpr1a che regola nel cervello gli ormoni legati ai nostri comportamenti sociali, incluso l’altruismo e lo spirito cooperativo.

Questa scoperta cambia completamente le carte in tavola: l’essere umano non è dunque solo egoista, ma al contrario è fondamentalmente altruista e la gentilezza è innata e universale.

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Per scampare al destino segnato da Darwin l’uomo deve praticare la gentilezza, la connessione con gli altri e con il mondo attraverso l’empatia e la condivisione delle emozioni.

Per concluder possiamo quindi definire la gentilezza come:

«Uno stile di vita responsabile, determinato dall’applicazione attiva di qualità superiori mirate ad avere cura a 360° di tutto ciò che ci circonda, partendo da se stessi in connessione con gli altri, per garantirci una migliore qualità di vita e il perdurare della nostra esistenza come specie responsabile.»

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Nel prossimo articolo parleremo del meccanismo che sta alla base della gentilezza.

Stay tuned!

Cristina Milani (Ambasciatrice di Gentilezza)
Presidente di Gentletude
Presidente di World Kidness Movement

 

Articolo pubblicato grazie al supporto di: 
Point Service – Gimasi – Tertianum Cornaredo


Questo articolo è stato realizzato da Associazione EKUOS, non fa parte del contenuto redazionale.
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