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Formazione al CentroDall'andamento aziendale alla politica monetaria e ritorno

11.06.24 - 10:00
Centro Studi Villa Negroni
Dall'andamento aziendale alla politica monetaria e ritorno

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Monitorare l’andamento economico e anticiparne l’evoluzione è fondamentale affinché la BNS possa attuare una politica monetaria in grado di garantire la stabilità dei prezzi.

di Fabio Bossi, Delegato BNS alle relazioni economiche regionali nella Svizzera italiana

Come ogni organismo vivente anche le aziende evolvono in simbiosi con l’ambiente circostante: da un lato lo influenzano con la loro attività, dall’altro il contesto e la sua prospettata evoluzione condizionano le scelte imprenditoriali. Capire correttamente la situazione economica e anticiparne la sua evoluzione è quindi indispensabile sia per chi persegue obiettivi aziendali, sia per condurre una politica monetaria nell’interesse generale del Paese. In Svizzera quest’ultimo compito è attribuito alla Banca nazionale (BNS), che è chiamata a garantire la stabilità dei prezzi e a tale scopo deve tener conto dell’evoluzione congiunturale. È quindi la stabilità dei prezzi ad avere la priorità, ma quando quest’ultima è assicurata è possibile prendere in conto i bisogni della congiuntura.

Il team di delegate e delegati della BNS, di cui faccio parte, contribuisce alla comprensione dello stato e delle prospettive dell’economia svizzera. Nelle regioni svolgiamo infatti il ruolo di «ambasciatrici» e «ambasciatori» della Banca nazionale, che ci vede illustrare la politica monetaria agli attori economici, al pubblico e alle autorità locali, e il ruolo di «osservatrici» e «osservatori» dell’evoluzione congiunturale. Quest’ultimo lo svolgiamo prevalentemente attraverso approfonditi colloqui condotti regolarmente con dirigenti aziendali nelle rispettive regioni. Le informazioni raccolte ogni trimestre presso una trentina di aziende in ogni regione vengono aggregate e danno, in tempo quasi reale, una panoramica della situazione economica complessiva del Paese. Nei giorni dedicati all’esame trimestrale della situazione economica e monetaria, ciò che è stato recepito da delegate e delegati nelle regioni confluisce al tavolo delle discussioni, al quale convergono pure le analisi economiche delle altre unità specialistiche della Banca nazionale. La Direzione generale ottiene così le informazioni necessarie alla presa di decisione.

Una sintesi delle informazioni ottenute nelle regioni è riportata nel rapporto denominato “Segnali congiunturali”, che viene pubblicato come parte integrante del Bollettino trimestrale della Banca nazionale. A sua volta quest’ultimo fornisce utili informazioni sull’andamento congiunturale alle imprenditrici e agli imprenditori.

Nel primo trimestre di quest’anno noi delegate e delegati della BNS abbiamo rilevato una moderata crescita dell’economia svizzera. Questa è stata trainata dal settore dei servizi. Ad essa ha parimenti contribuito anche il settore delle costruzioni. L’industria ha invece continuato a ristagnare. La scorta di ordinativi inevasi si è in gran parte ridotta e generalmente tardano ad affluire nuove commesse. Sono soprattutto i clienti dei paesi europei limitrofi ad aver ordinato con esitazione, mentre la domanda proveniente dagli Stati Uniti è stata nel complesso giudicata ancora favorevolmente. La principale fonte di preoccupazione del settore industriale resta la perdurante debolezza della domanda mondiale complessiva. Un numero crescente di aziende di questo settore ha inoltre descritto il tasso di cambio del franco come una sfida. In base a quanto rilevato, attualmente lo spazio di manovra nella fissazione dei prezzi si è infatti ridotto e ogni aumento dei costi si traduce in una maggiore pressione sui margini di guadagno.

La buona notizia è che le prospettive circa l’andamento futuro degli affari si sono rischiarate e per i prossimi due trimestri si prevede ora una solida dinamica dei fatturati. Questo vale in particolare per il settore dei servizi, ma anche nell’industria vengono percepiti i primi timidi segni di un miglioramento. Ciò è stato soprattutto segnalato da parte di quelle imprese in cui tipicamente le variazioni congiunturali si ripercuotono rapidamente sulla domanda. Alcune aziende notano inoltre che presso la propria clientela si sta delineando una fine del processo di riduzione delle scorte. Ciò dovrebbe tradursi in una ripresa della domanda. Anche il possibile allentamento della politica monetaria negli Stati Uniti e in Europa contribuisce all’ottimismo, benché restino poche le aziende che prevedono un netto recupero della congiuntura già nei prossimi mesi. La situazione economica in Europa continua invece a essere guardata con preoccupazione. Le imprese sono tuttavia fiduciose di poter guadagnare quote di mercato grazie a prodotti innovativi e a migliori strategie di vendita, e di aumentare così nuovamente il fatturato.

In questo contesto, lo scorso 21 marzo la Banca nazionale ha abbassato il tasso guida BNS di 0,25 punti percentuali all’1,5%. Con la sua decisione la BNS ha tenuto conto della diminuzione della pressione inflazionistica e dell’apprezzamento del franco in termini reali avvenuto nell’ultimo anno. Non da ultimo, l’abbassamento del tasso di interesse favorirà anche l’andamento dell’economia.


Questo articolo è stato realizzato da Centro Studi Villa Negroni, non fa parte del contenuto redazionale.
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