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CONSIGLIO FEDERALE

Tra ticket e candidati "selvaggi". Ma come si diventa consigliere federale?

Chi può candidarsi? Quali sono le condizioni da rispettare? E se un candidato si ritira durante l'elezione? Il punto alla vigilia del voto
Chi può candidarsi? Quali sono le condizioni da rispettare? E se un candidato si ritira durante l'elezione? Il punto alla vigilia del voto

L'elezione di un nuovo consigliere federale è diventato un appuntamento piuttosto frequente in questi ultimi anni. Dall'inizio del 2023 a oggi sono entrati in Consiglio federale tre nuovi volti - Albert Rösti, Elisabeth Baume-Schneider e Beat Jans - e con l'elezione di questa settimana, per la successione dell'uscente Viola Amherd, si completerà in quel di Palazzo federale un "turnover" di oltre metà del governo in poco più di due anni. Ma come si elegge un nuovo consigliere federale? E quali sono le condizioni da rispettare per candidarsi per un posto tra i "sette saggi"?

Chi può candidarsi?
Tra audizioni di fronte ai gruppi parlamentari, ticket - quello ufficiale presentato dal Centro reca i nomi del consigliere nazionale Markus Ritter e dell'attuale consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister -, disponibilità e qualche colorita candidatura "selvaggia", può essere utile fare un po' di ordine. A partire da quelle che sono le condizioni di base da rispettare per poter essere candidato: avere la cittadinanza svizzera e il diritto di voto. E abbiamo usato la formula "essere candidato" perché non occorre nemmeno candidarsi di persona. Così come non è necessario essere già membri di una delle Camere del Parlamento svizzero; anche se, è un dato di fatto, avere una certa consuetudine con l'aria di Palazzo costituisce indubbiamente un atout.

L'altra condizione da rispettare - a cui il futuro consigliere federale dovrà adempiere una volta eletto - è quella di non occupare alcuna altra funzione al servizio della Confederazione o di un Cantone. Le cariche non possono quindi essere cumulate. Inoltre, a un consigliere federale non è concesso nemmeno di esercitare un'altra attività lucrativa. Vi è poi un terzo fattore che deve essere preso in considerazione - questa volta però a carico dell'Assemblea federale che avrà il compito di eleggere il nuovo membro del governo -, ovvero quello di garantire un'equa rappresentanza delle regioni del Paese (e delle diverse comunità linguistiche).

Come funziona l'elezione?
I seggi vacanti in Consiglio federale vengono assegnati, di norma, nella sessione successiva rispetto alle dimissioni o - come stabilito dalla Legge sul Parlamento - «alla data in cui il seggio è divenuto imprevedibilmente vacante o all’accertamento dell’incapacità di un membro del Consiglio federale di esercitare la carica». L'Assemblea federale plenaria elegge i nuovi consiglieri federali nella sala del Consiglio nazionale, singolarmente e con scrutinio segreto.

20min/Matthias SpicherLa votazione avviene con scrutinio segreto.

La procedura si articola su diversi turni. Nei primi due i deputati possono votare per qualsiasi persona eleggibile, a partire dal terzo turno non sono invece ammessi nuovi nominativi. In altre parole, sono eleggibili solo i candidati che hanno già ricevuto voti nel corso dei primi due turni. Dal secondo turno in avanti viene eliminato dall'elezione chi ottiene meno di dieci voti, mentre dal terzo turno in poi viene estromesso dalla corsa il candidato che ha ottenuto meno voti (a patto che altri non abbiano ottenuto lo stesso numero di voti). La procedura di voto si ripete fino a quando una persona non ottiene più della metà dei voti validi e risulta così eletta.

Se l'Assemblea federale è chiamata ad assegnare più di un seggio vacante - non sarà il caso durante questa sessione parlamentare, ma lo è stato durante la sessione invernale del 2022, quando lasciarono il Consiglio federale contestualmente Simonetta Sommaruga e Ueli Maurer - a fare testo è l'ordine di anzianità di servizio dei membri di governo uscenti. E se una persona ritira la sua candidatura prima o nel corso dell'elezione? Quest'ultima avviene regolarmente e la persona resta eleggibile; ma può successivamente, come è nelle facoltà di chiunque venga eletto, rifiutare la nomina. In quel caso si dovrà procedere con una nuova elezione.

20min/Matthias SpicherL'Assemblea federale plenaria elegge i nuovi consiglieri federali nella sala del Consiglio nazionale.

Una volta eletto, il nuovo consigliere federale deve dichiarare di fronte all'Assemblea federale l'accettazione della carica e pronunciare una delle due formule: la formula di giuramento («Giuro dinnanzi a Dio onnipotente di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente gli obblighi inerenti al mio mandato») o la formula di promessa solenne («Prometto di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente gli obblighi inerenti al mio mandato»).

La "formula magica" e i "lunghi coltelli"
A fare da accompagnamento a ogni elezione di un nuovo membro del Consiglio federale ci sono poi alcune espressioni, particolarmente evocative, che riecheggiano con frequenza nei giorni che precedono il voto. La prima è la cosiddetta "formula magica". Non è una regola ufficialmente stabilita ma una tradizione accettata come tale, la cui origine ci spinge a riavvolgere le legislature fino al 1959, anno in cui i quattro maggiori partiti - PLR, PPD (oggi Il Centro, ndr.), PS e UDC - hanno convenuto di formare un esecutivo composto da due rappresentanti liberali-radicali, due democristiani, due social-democratici e un democentrista, in base alla forza elettorale del tempo.

Per 44 anni la ripartizione è rimasta tale, fino all'elezione di Christoph Blocher, che segnò il sorpasso dell'UDC sull'allora PPD. E al consigliere federale zurighese che ha "modificato" la formula magica va ricondotta anche l'espressione utilizzata per incorniciare la notte che precede l'elezione dei nuovi consiglieri federali, quella che viene chiamata la "notte dei lunghi coltelli"; quel momento in cui vengono rifinite le intese e si concordano le ultime strategie in vista del voto. Proprio il seggio di Blocher, nel 2007, fu infatti vittima dell'intesa maturata nell'ombra tra socialisti e popolari democratici. Se infatti è tradizione che un consigliere federale che si ripresenta - perché, lo ricordiamo, il mandato dura quattro anni - venga riconfermato, così non fu per il "grande vecchio" dell'UDC, sgambettato in favore di Eveline Widmer-Schlumpf.

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