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SVIZZERACommercio al dettaglio, calano i salari

12.03.17 - 15:17
La paga mediana lorda, dal 2010 al 2014, è scesa da 4'780 a 4'660 franchi mensili. In Ticino si è passati da 4'290 a 4'020 franchi
Keystone
Commercio al dettaglio, calano i salari
La paga mediana lorda, dal 2010 al 2014, è scesa da 4'780 a 4'660 franchi mensili. In Ticino si è passati da 4'290 a 4'020 franchi

BERNA - Salari in calo nel commercio al dettaglio: la paga mediana lorda, dal 2010 al 2014, è scesa da 4'780 a 4'660 franchi mensili, secondo calcoli dell'Unione sindacale svizzera riportati dal "SonntagsBlick". A dipendenza delle regioni, la diminuzione varia dal 2% al 6%.

A Zurigo, dove le retribuzioni sono più alte, si è passati da 5'040 a 4'930 per una cassiera di 40 anni con diploma di apprendistato e dieci anni di attività. Nei cantoni di Vaud e Ginevra i salari mediani sono scesi da 4'710 a 4'480 franchi e in Ticino, che si situa in coda alla classifica, da 4'290 a 4'020. La più forte diminuzione è stata fatta segnare dalla Svizzera centrale: da 4'800 a 4'500 franchi mensili.

Thomas Zimmermann, portavoce di USS, ha indicato all'ats che presso Migros e Coop, i cui dipendenti beneficiano di un contratto collettivo di lavoro (CCL), la busta paga è rimasta stabile, mentre per altri commercianti, sprovvisti di CCL, la tendenza è stata al ribasso.

Un altro studio indica invece che i salari, prendendo in considerazione i vari segmenti economici, sono aumentati nel 2017 mediamente dello 0,89% su base annua, sebbene l'inflazione sia praticamente nulla.

I dati sono stati raccolti presso 349 aziende attive nella Svizzera tedesca dalla società di consulenza sangallese Know. Si tratta di un'evoluzione che il capo economista di USS Daniel Lampart, in dichiarazioni rilasciate alla "Sonntagszeitung", ha definito «nell'insieme soddisfacente».

«È il terzo anno consecutivo che le retribuzioni salgono a un ritmo compreso tra lo 0,7% e lo 0,9% malgrado la bassa inflazione», ha detto al domenicale zurighese il direttore di Know, Andreas Kühn. Gli aumenti del 2017 variano a seconda dei comparti: si va dello 0,55% per il settore della formazione all'1,31% dell'industria farmaceutica.

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