La storia, è noto, spesso si ripete. Anche sui mercati finanziari e valutari, dove la forza del Dollaro Usa nei confronti delle altre principali divise rinvigorisce in corrispondenza di determinati eventi politici. Come quelli della nomina di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. E in questo contesto il Franco Svizzero non fa eccezione.
Facendo infatti un confronto tra quanto accaduto tra il novembre del 2016 e gennaio del 2017, periodo intercorso tra la prima vittoria elettorale alla presidenza Usa e l'insediamento alla Casa Bianca, e quanto sta ora accadendo tra novembre dello scorso anno e questi giorni (ossia tra la seconda vittoria alle urne e il ritorno ai comandi nella Stanza ovale), non si può non notare un andamento molto simile del cambio tra Dollaro e Franco (Usd/Chf). Che, in entrambe le occasioni, ha registrato una decisa rivalutazione del Biglietto Verde nei confronti della valuta elvetica.
Nel dettaglio, tra il 9 novembre 2016 e il 20 gennaio 2017 l'Usd/Chf il cambio si era apprezzato del 3,25% tornando al di sopra della parità e toccando un top di 1,033 il 3 gennaio del 2017, livello da allora rimasto peraltro ancora inviolato.
Allo stesso modo, con una dinamica similare, dal 6 novembre 2024 al 20 gennaio 2025 il cross valutario in esame ha messo ha segno un rialzo del 5,25% con massimo relativo a quota 0,92 lo scorso 13 gennaio.
Vista la somiglianza dei trend dell'Usd/Chf durante l'insediamento di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, molti a questo punto si chiederanno cosa è accaduto al cambio nei mesi successivi all'epoca della prima nomina. Ebbene, il Dollaro accusò un deciso indebolimento rispetto al Franco toccando tra luglio e agosto un minimo di poco superiore quota 0,94.
Certo, molti spiegano questo successivo ritracciamento del Biglietto Verde (e della contestuale rivalutazione del Franco) con la politica e le boutade del Tycoon. Di certo, c'è però il fatto che dal punto di vista grafico l'Usd/Chf aveva disegnato un doppio massimo in area 1,030. Una figura tecnica che in genere prelude a dei ribassi. E così fu.
E oggi? Come appare graficamente impostato l'Usd/Chf? Il cambio sta completando la formazione di un triplo massimo discendente (tra 0,9244 e 0,92), una figura tecnica ancora più significativa e potente in ottica ribassista rispetto al doppio massimo formatosi all'epoca della prima nomina di Trump.
Attenzione però, dal punto di vista operativo, la suddetta possibile dinamica ribassista per l'Usd/Chf necessita di conferme. A cominciare dalla violazione del supporto dinamico ascendente e limite inferiore all'interno del quale si muovono i corsi dall'inizio dello scorso mese di ottobre. Livello che individuabile a quota 0,905 e che, almeno per il momento non è ancora stato violato.
Fino a dove potrebbe, nel caso, comunque ritracciare il cambio? I livelli di supporto tecnico sono posizionabili a 0,873 in prima battuta, in area 0,860 poi e ancora eventualmente sul minimo della fine dello scorso settembre in area 0,94.
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