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TARGETFare pubblicità su Spotify: un modo creativo ed efficace per far crescere il proprio business

12.09.20 - 10:00
Ecco possibilità e vantaggi offerti dalle inserzioni sul servizio di streaming musicale più popolare e diffuso al Mondo
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Fare pubblicità su Spotify: un modo creativo ed efficace per far crescere il proprio business

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Ecco possibilità e vantaggi offerti dalle inserzioni sul servizio di streaming musicale più popolare e diffuso al Mondo

Impossibile, ormai, trovare qualcuno che non conosca Spotify, il servizio streaming dedicato a musica e podcast che conta ormai 299 milioni di ascoltatori in tutto il Mondo, 138 milioni dei quali, stando ai dati del secondo trimestre del 2020, sono utenti con abbonamenti a pagamento.

Spotify, infatti, permette di usufruire dei suoi servizi a fronte di tariffe variabili a dipendenza del tipo di formula che si sceglie. D’altro canto, chi volesse utilizzarlo gratuitamente può farlo senza problemi, sebbene con alcune restrizioni: tra di esse figura proprio la trasmissione di inserzioni pubblicitarie.

È per questo che ci interessa, in questa sede, capire un po’ di più come un’attività di un settore affine alla musica potrebbe promuoversi digitalmente su questa piattaforma, acquisendo notorietà tra gli utenti che la utilizzano senza pagare alcun abbonamento.

 

Come funzionano le pubblicità su Spotify?

Chi ascolta musica e podcast con questo strumento in maniera gratuita, una volta effettuato il primo accesso, può procedere con i propri ascolti per 30 minuti, prima che parta un’inserzione.
Dopo questa prima fase, ce ne sarà una ogni 15 minuti: l’utente non può saltarla, bensì scegliere di visualizzare un video dello stesso inserzionista per poter godere, subito dopo, di 30 minuti di ascolto senza interruzioni di alcun tipo.

Gli spot audio su Spotify hanno una durata che può variare dai 15 ai 30 secondi, e sono accompagnati da una grafica che si presenta sul display dell’utente, integrata da una call-to-action cliccabile e rimandabile a un URL qualsiasi. La parte significativa del contenuto, di conseguenza, è l’audio, in modo perfettamente coerente con il tipo di piattaforma, basata più sull’ascolto che sugli stimoli visual, per ovvie ragioni. Tali annunci si differenziano, tuttavia, dalle tradizionali pubblicità via radio, poiché offrono immediatamente a chi le ascolta la possibilità di interagire con esse e approfondire.

Oltre alle inserzioni audio, Spotify offre anche la possibilità di sponsorizzare video oppure, nella versione desktop, di mostrare veri e propri banner pubblicitari. Un’ulteriore strategia che può avere costi variabili, se si decide di sponsorizzare le proprie creazioni, è quella di ideare e pubblicare delle playlist legate al proprio brand, che lo caratterizzino in qualche modo e lo aiutino a ottenere visibilità. Il marchio Nike Women, ad esempio, ha diffuso delle liste di brani dedicate alle runners, oppure agli allenamenti in palestra. Si tratta di una via alternativa e più creativa rispetto alle altre, che richiede un impegno diverso, ma si adatta alla perfezione alla natura dello strumento che abbiamo a disposizione.

 

Creare delle Spotify Ads: cosa bisogna sapere

La piattaforma ha fissato un budget minimo per l’avvio delle campagne, pari a 250 $. I costi delle singole inserzioni sono variabili - nello specifico, il costo per ascolto oscilla tra 0,015 $ e 0,025 $ - e cambiano in base a diversi fattori tra cui, come per le altre piattaforme, le opzioni di targeting.

Anche Spotify, naturalmente, permette di formulare degli annunci e rivolgerli a determinate buyer personas precedentemente individuate mediante una strategia e una conseguente pianificazione dei contenuti. Al momento, le varie opzioni comprendono valori piuttosto “classici”, come l’età, il sesso o la località, e altri aspetti più specificamente legati al servizio, come i gusti musicali e gli ascolti più frequenti.

Una volta avviata una campagna che abbia, come accennato, un budget di almeno 250 $, potremo permetterci di interromperla quando ne avremo l’esigenza, senza che ci venga addebitata l’intera cifra. Si tratta di una possibilità che potrà tornare comoda, qualora ci si accorga di qualche errore oppure, semplicemente, che le inserzioni non stanno sortendo gli effetti sperati.

Lo strumento messo a disposizione per la creazione e la gestione diretta di queste campagne si chiama Ad Studio, una piattaforma parallela da cui monitorare le inserzioni che realizziamo, piuttosto semplice e intuitiva. Per avviare una campagna, è sufficiente scegliere obiettivo, audience, budget e caricare le proprie creatività: a questo punto sarà Spotify a verificare che la richiesta rispetti le proprie linee guida, per poi occuparsi di pubblicarla.

 

Perché Spotify potrebbe essere la scelta giusta per promuovere la tua attività

Ci sono, lo abbiamo visto, decine di milioni di persone che ascoltano Spotify gratuitamente, e che sono quindi potenziali utenti a cui rivolgere i nostri annunci pubblicitari. La piattaforma, poi, come tutti i servizi digitali, è attualmente in crescita e arriverà a presentare numeri ancora più interessanti di questi, magari accompagnati da nuove opportunità per i marketers.

Chi utilizza Spotify, inoltre, solitamente apprezza il servizio perché gli permette di condividere le proprie preferenze musicali con gli amici, per poi scoprire altri artisti, album, brani, generi musicali legati a quelli che già gradiscono. Si tratta quindi di un pubblico aperto, ben disposto agli stimoli e quindi più ricettivo nei confronti dei servizi e dei prodotti che vengono pubblicizzati, se mediante contenuti ben studiati e targetizzati.

L’interfaccia per la gestione delle inserzioni, inoltre, è molto chiara e intuitiva, simile - per certi versi - a quella di Facebook. Il fatto che lo strumento sia semplice da utilizzare favorisce l’ottimizzazione del lavoro di chi sceglie di investirci tempo e denaro, vantaggio sempre ben gradito da tutti gli advertisers. Spotify, infine, non manca mai di offrire metriche fedeli e approfondite sull’andamento delle inserzioni e sulle specifiche riguardo al nostro pubblico, qualsiasi elemento possa tornarci utile nel migliorare le inserzioni, per renderle più efficienti.

 

Sono sempre di più le piattaforme digitali che comprendono, tra le proprie funzionalità, la possibilità di creare inserzioni pay-per-click dedicate al loro pubblico. Si tratta di un settore interessante ed eterogeneo del marketing, in continua evoluzione, ma anche strutturalmente legato alle caratteristiche delle varie piattaforme in questione. Se credi che questo tipo di pubblicità possa aiutare la tua attività, permettici di chiarirti le idee: contattaci per richiedere una consulenza gratuita, e avremo modo di valutare insieme a te come questa e altre soluzioni possano aiutarti a far crescere il tuo business.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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