La Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale ha respinto un'iniziativa di Piero Marchesi
BERNA - Chi possiede la doppia cittadinanza e commette crimini gravi contro la vita e l'integrità della persona non va privato del passaporto rossocrociato. È l'opinione della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) che respinge una iniziativa parlamentare di Piero Marchesi (UDC/TI).
Secondo Marchesi, la proposta, se applicata, permetterebbe di revocare la cittadinanza agli autori dei reati in questione e, di conseguenza, di espellerli dalla Svizzera. Lo scopo è aumentare la sicurezza nel nostro Paese.
Attualmente, secondo la Legge sulla cittadinanza (LCit), il passaporto svizzero può essere revocato a una persona che possiede anche la cittadinanza di un altro Stato se la sua condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera. Nell'ordinanza d'applicazione della LCit si precisano i dettagli, i reati contro la vita e l'integrità della persona non rientrano in questa categoria e non possono comportare la revoca della cittadinanza.
Per questo motivo Marchesi propone di completare la LCit per farvi rientrare i crimini gravi commessi contro la vita e l'integrità della persona. Tale misura andrebbe poi precisata dal governo per evitare misure sproporzionate.
Secondo la CIP-N, tuttavia, i crimini citati da Marchesi rientrano nell'ambito del diritto penale e non in quello della cittadinanza. Per questo motivo la sua iniziativa parlamentare va bocciata. Una minoranza propone di darvi seguito.
La doppia nazionalità dovrebbe essere revocata a tutti quelli che l'hanno non solo ai criminali.
HO DUE PASSAPORTI, MA DONO D'ACCORDO CON MARCHESI
quando si leggono certe cose ci si rende ancora più conto del livello di chi governa! Marchesi avanti così ..ma per gli altri è una vergogna! la Svizzera è un urinario!
Vergognoso!!