Il jeans che ha fatto la storia degli anni ’70, ripensato in chiave moderna!
Le rubriche di fashionchannel.ch: “Fashion, grandi nomi della moda, brand emergenti, tendenze e curiosità”
LOS ANGELES - Nato nel 1967, il 505™ vide il suo culmine di popolarità nella scena punk della New York degli anni Settanta quando artisti pop, graffitari, scrittori e rock star lo “maltrattavano” personalizzandolo a modo loro. Era il jeans da palcoscenico per eccellenza, grazie al fit vissuto e rok’n’roll che lo ha sempre caratterizzato.
Oggi il brand presenta il 505™C, una versione moderna e customizzata: la “C” sta per customized e ridisegnato dai designer per creare un fit slim perfetto. “Il 505™ fu il simbolo delle controculture: divenne popolare durante un’epoca di creatività musicale e artistica senza pari e non vediamo l’ora di presentarlo in versione moderna e slim. È ugualmente e inequivocabilmente sexy sia che lo indossi un uomo, sia che lo indossi una donna” afferma Karyn Hillman, direttore generale della produzione. “Le ragazze adorano il 505™C perché regala quel meraviglioso lato B a forma di cuore”. Il mondo della moda quest’anno ha visto un grande ritorno al vintage Levi’s; i trend stagionali e lo stile autenticamente vintage, rendono questo momento ancora più importante per Levi’s.
Il denim strappato, che oggi vediamo presente ovunque, fu proposto dal marchio per la prima volta con il 505™ che, tra l’altro, è il protagonista non riconosciuto della copertina di Sticky Fingers dei Rolling Stones, prendendo parte alle origini del punk rock. L’anno di nascita dei 505™ è lo stesso della “Summer of Love” e dell’esplosione culturale nella West Coast; la fine degli anni Sessanta fu un periodo incredibile per la musica, il cinema e i diritti civili, specialmente nella città natale di Levi’s, San Francisco.
Un brand che ha fatto la storia del costume e che, ancora oggi, veste la gente di tutto il mondo, con quello spirito “on the road” sempre presente e assolutamente unico!
Redazione: fashionchanel.ch – Fashion editor: Valentino Odorico
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!