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COMUNALI 2024«Votare significa libertà»

21.02.24 - 11:08
Samuele Fabris candidato n°9 per Consiglio Comunale Lista n°1 Lega-UDC-UDF-Indipendenti Stabio
Samuele Fabris
Fonte Lega-UDC-UDF-Indipendenti Stabio
«Votare significa libertà»
Samuele Fabris candidato n°9 per Consiglio Comunale Lista n°1 Lega-UDC-UDF-Indipendenti Stabio

STABIO - “Vorrei essere libero come un uomo / come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia / e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia (…) La libertà non è star sopra un albero / non è neanche avere un';opinione / La libertà non è uno spazio libero / Libertà è partecipazione”.

In queste parole del grande cantautore Giorgio Gaber si nasconde una grande verità: l’importanza di votare, di essere membri attivi della società civile. Perché è solo allora che possiamo sentirci liberi di spaziare con la nostra fantasia in un contesto di democrazia; possiamo sentirci liberi solo quando c’è la partecipazione della gente comune alla vita politica della comunità. Libertà in questo caso vuol dire condividere, essere ascoltati, essere parte integrante di un progetto unico rappresentato dalla collettività.

E in Ticino, a volte lo dimentichiamo, questo progetto unico e democratico esiste. Abbiamo ancora la fortuna di votare e determinare il futuro del nostro Cantone. Eppure questa fortuna sembra essere sempre più scontata e banalizzata: lo dimostrano le percentuali, in picchiata, dei votanti alle ultime tornate elettorali.

Ma credetemi, non potete immaginare quanto questo diritto sia prezioso. Lo dico da persona nata in un altro Paese, con una classe politica impegnata solo ad affossare l’esito del voto popolare e a perpetrare i propri interessi. E che ha visto la Svizzera come una terra di libertà: non per le differenti condizioni lavorative ed economiche, ma soprattutto per la possibilità data ai cittadini di far sentire la propria voce con le iniziative popolari e i referendum. Quando votiamo un esecutivo, permettiamo loro di operare per un intero mandato per poi giudicarlo la successiva tornata elettorale. Se poi lo rivotiamo, nonostante non ne siamo pienamente soddisfatti, la colpa allora è nostra. Ma, giusto o sbagliato che sia, perlomeno è stata data a noi la possibilità di decidere.

A volte le cose non vanno come vorremmo: per quanto sia grato alla Svizzera di avermi garantito il diritto di voto, ci sono momenti in cui mi è sembrato di vivere ingiustizie. Basti pensare alla mancata applicazione del voto del 9 febbraio 2014. È proprio allora però che capisco quanto sia importante andare alle urne, insistere e coinvolgere sempre più cittadini a far sentire la propria voce. Perché assieme possiamo fare la differenza, assieme siamo la Svizzera. Quella democratica, che vota e che sceglie il proprio destino.

Partendo dal proprio piccolo, già da queste elezioni comunali che in fondo rappresentano la base della nostra società e della nostra quotidianità.

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