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I super-ricchi controcorrente: «Tassateci, e fatelo ora»

L'appello di un gruppo di multimilionari e attivisti per un'imposizione più etica: basterebbe un 5% per cambiare davvero le cose.
L'appello di un gruppo di multimilionari e attivisti per un'imposizione più etica: basterebbe un 5% per cambiare davvero le cose.

«Ciao, sono una multimilionaria e voglio che mi tassiate di più, da ora». Lo ha detto in un video diretto alle istituzioni dell'Unione europea, Marlene Engelhorn, discendente di uno degli industriali tedeschi più importanti del secolo scorso, Friedrich Engelhorn, fondatore della maggiore industria chimica del mondo, la Basf di Ludwigshafen.

Imago/serienlichtMarlene Engelhorn, erede della fortuna di Basf.

Una voce fuori dal coro

Nata a Vienna nel 1992, Marlene non ha seguito le orme di famiglia ma, dopo una laurea in letteratura tedesca all'Università di Vienna, è diventata una delle più influenti attiviste nel campo di una più equa distribuzione delle ricchezze a livello planetario. Della giovane ereditiera si era sentito parlare già all'inizio dell'anno, quando aveva deciso di rinunciare al 90% della propria eredità, del valore di circa 4 miliardi di euro, per destinarla a iniziative sociali, e tenersi il restante 10%.

«Che vantaggio ho a essere una super ricca, una ricchezza tutta per me? A quel punto sarei sola». La Engelhorn si è espressa in maniera critica anche nei confronti della storia dell'azienda di famiglia che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si associò ad altre ditte chimiche tedesche per produrre il famigerato gas Zyklon B, usato nei campi di sterminio.

Negli anni, la famiglia Engelhorn ha cercato di riscattare questa macchia del passato, impegnandosi nella beneficenza e sostenendo, con ingenti cifre, la ricerca medica: «Non conosco l'esatta storia e l'origine della fortuna né quanto lavoro abbia richiesto-ha affermato la giovane su Elle-ciò che posso dire è che non è lavoro mio».

«Non ho fatto nulla per meritare questa ricchezza»

La scelta della giovane ha fatto molto discutere soprattutto per le ragioni sottese al suo gesto. Non si tratta di un capriccio da ricca ereditiera né uno sconsiderato gesto di ribellione nei confronti della famiglia d'origine. L'attivista ha deciso di vivere coerentemente con i principi di equità e giustizia in cui crede, e farsi bandiera della causa che ha deciso di sostenere. Per la Endelhorn non si tratta neanche di volontà «ma di correttezza. Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità. Questa è pura fortuna e pura coincidenza».

La lotteria della vita è ciò che determina, in maniera del tutto casuale, la fortuna o sfortuna delle persone, da tanti punti di vista compreso quello monetario. Non c'è merito o demerito nel nascere ricco o povero, ma quello che è eticamente inaccettabile è che il 10% della popolazione più ricca del pianeta detenga il 75% della ricchezza e il 52% del reddito, mentre il 50% più povero possiede il 2% della ricchezza e l'8% del reddito.

L'eccessiva polarizzazione della ricchezza globale, secondo la giovane ereditiera che sul tema ha scritto un libro dal titolo Geld, crea inevitabili effetti negativi a livello di economia reale ed è quindi quanto mai necessario e urgente adottare delle azioni politiche per procedere a una più equa redistribuzione della stessa.

Per questa ragione, la Engelhorn, già membro dell'associazione internazionale Millionaires for Humanity, insieme ad altri ricchi ereditieri ha fondato il movimento “Taxmenow'” ossia Tassatemi ora, per convertire in azioni concrete quelli che altrimenti rimarrebbero solo dei nobili propositi. D'altra parte, come dichiarato dalla stessa Engelhorn alla Bbc «non posso continuare a starmene seduta ad aspettare che qualcuno, da qualche parte, faccia qualcosa».

Imago/SEPA.mediaIl team di “Taxmenow”, a Vienna. Engelhorn è la seconda da destra.

«Noi crediamo nelle tasse»

Nel sito ufficiale del movimento, fondato nel 2021, gli attivisti si propongono, come obiettivo principale, quello di riformare il sistema fiscale di modo «che assicuri la ridistribuzione in modo democratico e trasparente e rafforzi il bene comune finanziando beni e servizi pubblici».

Per far questo, il movimento si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica innescando dibattiti sui privilegi fiscali, e conducendo campagne e azioni sulla giustizia fiscale.

«Pensiamo che sia importante che i ricchi non rimangano in silenzio sulle ingiustizie di cui beneficiano, e che invece partecipino alla discussione pubblica in modo solidale», è scritto sul sito, e pur specificando di «non essere esperti fiscali» e di non poter proporre, di conseguenza, modelli di tassazione concreti, agli attivisti interessa sfruttare la propria posizione di privilegio per focalizzare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla necessità di perseguire un criterio equo di distribuzione della ricchezza su scala mondiale.

Le manifestazioni promosse dal movimento Tax me now sono innumerevoli, e lo scorso gennaio, ad esempio, Marlene Engelhorn ha sfilato al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, con un cartello con su scritto 'In Tax We Trust', noi crediamo nelle tasse. In quella stessa occasione, il gruppo di 205 milionari e miliardari che compongono il movimento Millionaires for Humanity, avevano invitato una lettera ai leader mondiali e i dirigenti aziendali riuniti a Davos per chiedere di introdurre, con urgenza, una sorta di 'tassa sulla ricchezza', per colmare l'estrema diseguaglianza sociale esistente nel mondo.

Come riportato da The Guardian, nella lettera intitolata 'il costo della ricchezza estrema', gli attivisti milionari, che si definiscono 'milionari patriottici', hanno scritto che «la storia degli ultimi cinque decenni, è una storia di ricchezza che scorre da nessuna parte se non verso l'alto. Negli ultimi anni, questa tendenza ha notevolmente accelerato. La soluzione è semplice per tutti. Tu, i nostri rappresentanti globali, devi tassare noi, gli ultra ricchi, e devi iniziare ora(...) tante volte madri e padri guarderanno i loro figli soffrire la fame mentre gli ultra ricchi contemplano la loro crescente ricchezza. Il costo dell'azione è molto più economico del costo della non azione: è il momento di andare avanti con il lavoro».

Imago/PacificPressAgencyAbigail Disney, ereditiera multimilionaria e attivista filantropa.

Più super-ricchi e più poverissimi

Secondo i dati Oxfam, la confederazione di organizzazioni no profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, per la prima volta da un quarto di secolo l'aumento di ricchezza estrema è stato accompagnato da un aumento della povertà estrema. Come risulta dal rapporto 2023, il capitalista liberista oggi dominante ha fatto aumentare la forbice della diseguaglianza che, sommandosi alla pandemia, la crisi economica e climatica, spinge milioni di persone sotto la soglia della povertà estrema. Nel biennio 2020-2021, l'1% dei ricchi della Terra si è accaparrato quasi 2/3 della nuova ricchezza accumulata, raddoppiando i propri profitti rispetto al biennio 2018-2020.

Sempre secondo l'Oxfam, una tassa del 5% sui multimilionari e multimiliardari del mondo permetterebbe di raccogliere 1,7 trilioni di dollari all'anno, sufficienti per salvare dalla povertà oltre 2 miliardi di persone, e finanziare un piano globale per porre fine alla fame.

Tra i firmatari della lettera spicca, tra i tanti nomi, quello di Abigail Disney, nipote di Roy Disney, fondatore della Walt Disney Company insieme al prozio Walt. La produttrice, filantropa e attivista, fondatrice della Daphne Foundation, che finanzia dei programmi di sostegno alle comunità più povere di New York, e sostenitrice di progetti per valorizzare il lavoro di donne capaci di promuovere la pace nel mondo, ha dichiarato che «mentre il mondo ha sofferto in questi due anni, molti di noi possono dire di aver visto aumentare la propria ricchezza durante la pandemia. Pochi di noi, forse nessuno, può invece dire onestamente di aver pagato il giusto di tasse». L'attivista, attraverso il profilo di Millionaires for Humanity chiede l'introduzione di una patrimoniale perché «è l'unica cosa giusta, l'unica che può attingere a questa vasta di ricchezza che si è accumulata in modo innaturale tra una manciata di persone».

Come visto, tra i pochi privilegiati che detengono la ricchezza globale, vi è anche chi si interroga sulla propria fortuna, decidendo di metterne una consistente parte a disposizione del pianeta. A fronte di chi, per incrementare la propria già sterminata fortuna si rivolge ai paradisi fiscali o a delle macchinazioni finanziari, non può non destare un certo senso di ammirazione le iniziative sociali di chi non si sente escluso dai problemi del mondo solo perché ricco e privilegiato. La speranza è che le richieste avanzate dai cosiddetti Milionari patriottici vengano accolte e possano trasformarsi in politiche sociali concrete a favore degli ultimi della Terra.


Appendice 1

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Imago/serienlichtMarlene Engelhorn, erede della fortuna di Basf.

Imago/SEPA.mediaIl team di “Taxmenow”, a Vienna. Engelhorn è la seconda da destra.

Imago/PacificPressAgencyAbigail Disney, ereditiera multimilionaria e attivista filantropa.