GERMANIAQuella intramontabile nostalgia per il terzo Reich

19.12.22 - 06:30
Il recente caso dei Reichsbürger porta alla ribalta una problematica delicata (non solo in Germania) e che ha radici profonde.
Imago/Christian Mang
Quella intramontabile nostalgia per il terzo Reich
Il recente caso dei Reichsbürger porta alla ribalta una problematica delicata (non solo in Germania) e che ha radici profonde.

BERLINO - Il 7 dicembre scorso, sono state arrestate in Germania, in Italia ed Austria, 25 persone che programmavano un golpe al Bundestag, il Parlamento federale tedesco. Secondo gli inquirenti, gli appartenenti al gruppo Reichsbürger, ossia i Cittadini del Reich, sono fortemente indiziati di “aver fatto preparativi concreti per entrare con la forza nel Parlamento tedesco con un piccolo gruppo armato”.

 

 

La ministra federale tedesca dell'Interno Nancy Faeser ha parlato di un «abisso di minaccia terroristica» con una organizzazione guidata da «fantasie violente di rovesciare il potere e ideologie di cospirazione». O ancora: «Un conglomerato di teorici della cospirazione», come li hanno definiti i magistrati che si occupano del caso. Tra i nomi di coloro che sono finiti sotto inchiesta spicca quello del settantunenne principe Heinrich Reuss XIII, proprietario in Turingia di un castello da caccia presso cui si sarebbero tenuti diversi incontri cospirativi, l'ex deputata della Afd Birgit Malsack-Winkemann, che lavorava come giudice a Berlino e avrebbe rivestito un ruolo chiave vista la sua frequentazione del Parlamento, oltre a una serie di poliziotti ed ex militari appartenenti al Ksk, il gruppo speciale delle forze armate tedesche, addestrati quindi al combattimento ed in possesso di armi. La notizia, che forse non ha avuto la rilevanza che merita per le tante contingenze internazionali, ha posto, non solo la Germania, ma tutta l'Europa democratica a fare i conti con un passato nostalgico e nazionalista mai sopito e condito, in salsa moderna, con gli attuali movimenti negazionisti e complottisti che tanto spazio si sono ricavati in epoca pandemica.

Chi sono i Reichsbürger

I cittadini del Reich sono, infatti, un gruppo variegato di persone comprendenti antisemiti, estremisti di destra, pangermanici, sostenitori di QAnon, no vax e negazionisti della legittima esistenza della Repubblica federale di Germania, considerato uno Stato occupante voluto dalle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale. Secondo i Reichsbürger, quindi, continua ad esistere il Deutsches Reich, nome ufficiale dello Stato tedesco, usato dal 1871 al 1937, con i confini precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Ne consegue il rifiuto di riconoscere le leggi e le istituzioni della Repubblica federale vista come “un burattino nelle mani di potenze straniere”, così come l'autorità della magistratura e delle agenzie di sicurezza.

I Bürger, così come spiegato dal Die Welt, importante quotidiano tedesco di stampo conservatore, rifiutano l'obbligo di pagare le tasse o le multe loro comminate, e la proprietà privata, come la propria abitazione, è considerata come “una entità indipendente al di fuori dell'autorità della Repubblica federale”. Gli stessi arrivano anche a prodursi autonomamente dei propri documenti d'identità e patenti di guida. Il fenomeno, di per sé, non costituisce una novità ma, fino ad ora, tali persone venivano percepiti, dall'opinione pubblica, come dei nostalgici non particolarmente pericolosi.

L'operazione di polizia compiuta a inizio dicembre, invece, ha mostrato il vero volto di questa organizzazione. Come detto da Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania, «a portata di questa rete è sconcertante. Le menti di queste persone possono essere confuse, ma il pericolo di destra è reale». Lo stesso concetto è stato espresso anche dal ricercatore Lorenz Blumenthaler, della Fondazione Amadeu Antonio, che si occupa di contrasto all'estremismo di destra, il quale ha affermato che «soprattutto negli ambienti della sicurezza, i gruppi sono stati spesso derisi e il loro enorme potenziale di pericolo è stato preso alla leggera, nonostante gli intensi avvertimenti della società civile».

Preoccupanti avvisaglie

A tal proposito, non bisogna dimenticare che alcuni anni fa ci furono diversi segnali premonitori di un prepotente ritorno dei nostalgici del Reich all'azione. Nell'ottobre del 2017 venne condannato all'ergastolo Wolfgang Plan, un cinquantenne di Georgensmuend, in Baviera, che, nel 2016, aveva ucciso un poliziotto, e ferito altri due, durante un intervento di controllo. Nella sua abitazione vennero rinvenute una trentina di armi che l'uomo aveva potuto acquistare indisturbato.

Durante il processo, l'imputato, definitosi “cittadino del regno”, ossia l'impero tedesco con i confini precedenti al 1937, ha dichiarato in più occasioni di non riconoscere l'autorità giudicante e lo Stato tedesco. Nel 2019, invece, è stato condannato a 7 anni di carcere l'ex Mr Germania Adrian Ursache, reo di aver partecipato ad una sparatoria tra gli agenti della Sek, i reparti speciali di intervento della polizia, ed alcuni Reichsbürger, avvenuta nel 2016 a Reuden, nella Sassonia-Anhalt. Durante la sparatoria, Ursache aveva ferito un poliziotto, per poi rimanere gravemente ferito a sua volta. Dichiaratosi leader dell'autoproclamato Stato di Ur, di cui era stata creata anche la bandiera, l'imprenditore tedesco affermò di riconoscere unicamente l'impero tedesco esistente in epoca anteriore al 1937.

Un sentimento radicato

Pur sembrando, di primo acchito, un fenomeno relativamente nuovo, il nazionalismo radicato nella nostalgia dell'impero tedesco, ha radici molto profonde. Fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, infatti, vi erano correnti di pensiero che richiedevano la ricostituzione del Deutsches Reich con i confini del 1937, ritenendo illegittima l'occupazione della Germania da parte delle potenze vincitrici e considerando come traditori tutti coloro che accettarono la divisione in due della Germania, con la perdita dei territori orientali ceduti alla Polonia e all'Unione Sovietica.

In questo senso, nacque anche un movimento politico il Sozialistische Reichspartei, Partito socialista del Reich, che si presentava come un «movimento di resistenza nazionale contro la divisione della Germania». Pur essendo stato dichiarato fuori legge nel 1952, molti dei suoi membri confluirono in altri partiti di estrema destra che portarono avanti tali istanze fino all'unificazione della Germania, momento storico in cui esse presero, apparentemente, di forza.

Le origini di un movimento 

Il nucleo originale dell'attuale Reichsbürger, iniziò a prendere forma nel 1985, quando Wolfgang Gerhard Günter Hebel, un ex sovraintendente al traffico della compagnia ferroviaria tedesca a Berlino Ovest, si autoproclamò Reichskanzler, Cancelliere del Reich, iniziando ad organizzare corsi per spiegare a sempre più adepti la propria visione politica e vendendo anche i cosiddetti 'documenti del Reich' che venivano prodotti dalla sua organizzazione. Pur avendo subito numerosi processi per usurpazione d'ufficio, abuso di titolo e minacce di morte, l'uomo venne dichiarato mentalmente squilibrato e non perseguibile a sensi di legge.

La sua visione politica, però, fu di ispirazione per molti altri sostenitori del Reich, e portò, negli anni successivi, al rafforzamento dell'organizzazione dei cittadini del Reich, che attualmente conta oltre 20 mila sostenitori, presenti in special modo nella Germania meridionale ed orientale, dove sono in molti a rimpiangere l'ex Ddr. La loro leader è Heiche Werding, ex Ambasciatrice Generale Plenipotenziaria del gruppo di cittadini del Reich 'Popoli e Tribù della Germania Unita', un sottogruppo sciolto nel 2020 dal ministero dell'Interno tedesco. La Werding è nota con il nomignolo di Papierterroristin, ossia una terrorista cartacea per la tecnica di intasare gli uffici amministrativi con lettere ed email al fine di impedirne il lavoro. Nel 1995, invece, venne fondato a Verden, in Bassa Sassonia, anche il Freistaat Preuꞵen, lo Stato libero di Prussia, che, a scopi propagandistici, pubblicò un foglio antisemita intitolato 'La voce del Reich'.

Quell

Negli ultimi anni, grazie anche all'avvento di internet, la galassia dei cittadini del Reich si è andato popolando di vari personaggi quali Norbert Schittke, leader del Governo in esilio del Reich tedesco, creato ad Hannover nel 2004, molto amante dell'ufologia, o di Robert Fitzek, proprietario di un negozio di esoterismo e autoproclamatosi imperatore di Germania.

È però il 2022 l'anno in cui il Reichsbürger è stato, diverse volte, protagonista di gravi episodi di cronaca e sono in tanti ora, alla luce di quanto successo, ad accusare le autorità di aver sottovalutato il fenomeno. Già lo scorso marzo, infatti, i servizi segreti erano stati allertati sulla possibile preparazione di piani sovversivi tanto che, in aprile, erano stati effettuati i primi arresti tra i facenti parte di una cellula del Reichsbürger, i patrioti riuniti, che programmavano di provocare una rivolta civile, facendo saltare le linee elettriche e rapendo il ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach, dopo averne ucciso la scorta. Gli arresti di dicembre, quindi, non sono che un tassello, non certo l'ultimo, del piano di smantellamento di una rete criminale troppo spesso definita innocua e folkloristica ma che cova, al suo interno, una minaccia reale per l'idea stessa di democrazia.

COMMENTI
 
Kelt 3 mesi fa su tio
Queste nostalgie faranno purtroppo sempre breccia nel cuore dei mediocri. Mi spiego meglio. Se non sei particolarmente intelligente, se sei un violento se l'unica cosa che hai nella tua vita di fallito è essere nato in una certa nazione da una certa famiglia (ovviamente tutto frutto del caso), vuoi che questa casualità diventi un valore. Dunque verrai arruolato da burattinai avidi e senza scrupoli che nutriranno il tuo odio per arricchirsi (come successe esattamente durante il terzo reich quando i giovani proletari venivano mandati al fronte per morire a frotte mentre chi comandava faceva festini e arraffava opere d'arte, gioielli ville ecc). E' curioso anche che questi gruppi pensino di essere la vera anima del paese mentre quasi sempre hanno precedenti penali, problemi d'alcolismo e droga ecc ecc). Insomma proprio come il nazismo trasse energia dalla povertà e bella frustrazione nelle quali versava la Repubblica di Weimar anche questi gruppi pescano tra gli emarginati e i reietti. Speriamo solo che, visto il maggior benessere di oggi, questi gruppi sbattano contro la loro stessa insensata esistenza. Mai abbassare la guardia però. Queste persone senza qualità hanno tanta, tanta voglia di odiare e sfogare la la loro violenza contro qualcuno che reputano responsabile per i loro fallimenti...
falco8 3 mesi fa su tio
a parte la provocazione che ho fatto qui sotto, trattare di mediocre quelli che non la pensano come te è tipico di una certa politica moderna e bipolare, il mediocre sei forse tu, l'intelligenza o lo status sociale non ha nulla a che vedere con questo, nulla! La risposta è molto più semplice, è la legge della natura, evoluzione e dominazione, e l'umano è l'animale più aggressivo e violento, ciò che gli ha permesso di essere ancora presente, in più è anche l'unico che tortura, sottomette e distrugge con consapevolezza per possedere (anche solo a livello mentale), ma per fortuna per bilanciare un po' la cosa è anche l'unico che crea cose magnifiche come l'arte. ////////////// Io posso capirli senza per questo sostenerli, una parte di noi è sempre alla ricerca di una guida forte che possa ridare la fierezza di essere quel che siamo, che possa ridare la forza di lottare, costi quel che costi. Una volta era la norma far parte di un branco di lupi, ora invece si denigra questa cosa e si mette avanti il gregge multiculturale con pecore individualiste e ubbidienti e quindi perfettamente controllabili, schiavi dei social networks ed incapaci di reagire. La società perfetta per chi ha il potere, It's 1984 all over again.
Mirschwizer 3 mesi fa su tio
Il tuo ? Uno sfogo gettato al vento
Kelt 3 mesi fa su tio
Non vorrei infrangere la tua Weltanschauung però: i veri burattini manipolabili sono proprio questi poveri emarginati con tanta voglia di delinquere. La violenza non ha mai comandato. Re, sacerdoti o dittatori tutto erano fuorché uomini forti e coraggiosi. Hanno sempre mandato a morire milioni di giovani mentre loro stavano nei castelli a aspettare. Alla fine firmavano un accordo, magari diventavano anche alleati del precedente nemico e se la cavavano quasi sempre. Chi era morto era morto e basta. Senza onore e senza memoria. Non si serve la patria ma si servono il politico di turno e i suoi desideri. Hai mai visto il figlio di uno sceicco o un leader religioso farsi saltare in aria? no, convincono gli altri a farlo. Proprio come nel terzo Reich, la nobiltà tedesca che non vedeva l'ora di mettere le mani sulle ricchezze degli ebrei (morti e decorati per la Germania nella prima guerra alla faccia degli onori tributati ai combattenti) hanno scovato un caporaletto boemo col dono della retorica e lo hanno sostenuto. Poi il pupazzo si animato ed è diventato un mostro. Pensare con la propria testa significa non avere bisogno di un uomo forte che ti dica cosa fare e avere il coraggio di accettare che gli altri non la pensioni come te. Non c'è coraggio nella violenza, solo vigliaccheria. Questi soggetti sono solo delinquenti che, se non avessero trovato il richiamo della politica, avrebbero fatto rapine...Le dittature hanno bisogno di loro. Sono la loro carne da macello. Mussolini stesso disse: qualche migliaio di morti da gettare sul tavolo della pace.
Suissefarmer 3 mesi fa su tio
no vabbe, i nazi no vax .... sto crepando
Fulisca 3 mesi fa su tio
Sorprende un po' il fatto che nel terzo millennio in cui ci ritroviamo, nonostante la facilità di potersi informare ed avere accesso alle nozioni storiche, ci sia ancora così tanta ignoranza sociale. La domanda è: che cosa vanno cercando questi gruppi di persone? Quali le loro ambizioni? Sicurezza, libertà? Un sistema dittatoriale porta come conseguenze esattamente il contrario. Probabilmente non sanno nemmeno cosa sia il nazismo, cosa comporta e quali siano le devastanti conseguenze. La situazione può rivelarsi molto pericolosa, appunto, perché dettata dall'ignoranza di questi individui.
falco8 3 mesi fa su tio
Ma quale ignoranza sociale, siamo uomini, amiamo combattere, dominare, distruggere ed entrare nel Valhalla a testa alta!
falco8 3 mesi fa su tio
non sottovalutare la forza distruttrice di un uomo!
Johari 3 mesi fa su tio
Beh, di questi nostalgici se ne trovano camionate in Ukraina ma lì sono considerati anche dalla stessa Germania, un bene da peoteggere. Ormai lo dovrebbero sapere tutti, ma molti media, pur essendo in possesso eloquenti fotografie (come quella della festa di venerdì scorso), preferiscono l'omertà per non far indignare chi è convinto che la guerra sia una colpa esclusiva di una sola parte dei contendenti.
Uluru 3 mesi fa su tio
I famosi “nazisti buoni” della corrotta stampa occidentale 🤮🤮🤮
Johnnybravo 3 mesi fa su tio
In Ucraina, si trovano anche un sacco di brave persone, la maggior parte della popolazione. Per quanto riguarda i nostalgici del nazismo ne sono "pieni" tutti gli Stati, Russia compresa. Il Nazismo è si un pericolo, ma spesso è volentieri è sopravvalutato e viene strumentalizzato per giustificare atti che se no non potrebbero essere giustificati, vedi invasione russa, la storia di denazificare l'Ucraina è una cavolata e c'entra poco o nulla, il vero interesse sono la ricchezza minerale di quella parte di territorio: ferro, litio, terre rare ecc... petrolio, gas . L’Ucraina è la più grande riserva in Europa di manganese, con 2,26 miliardi di tonnellate, localizzate soprattutto nel bacino del Dnipro. Possiede oltre 30 miliardi di tonnellate di ferro, pari al 6% delle riserve mondiali. Degli 88 giacimenti in tutto il Paese, la maggior parte sono nel Donbass: a Kremenchuk, Kerch, Mariupol, Belozersky e Kryvyi Rih. Il Paese slavo ha poi la più grande riserva d’Europa di manganese (550 mila tonnellate nel 2020). È al primo posto in Europa per le riserve di titanio: nell’ex Unione sovietica era lo Stato con il monopolio per la produzione di titanio concentrato e oggi rappresenta il 20% del mercato globale. Idem per i depositi di uranio: non a caso qui sono state costruite le maggiori centrali nucleari. L’Ucraina detiene inoltre il 20% delle risorse mondiali di grafite e il primato mondiale del caolino, un’argilla usata nell’edilizia, in agricoltura e nella cosmesi, con il 18% delle riserve globali. Poi ci sono i combustibili fossili: nelle miniere del Donbass, soprattutto nella zona di Donetsk e nel bacino del Dnipro, sono custodite oltre 100 miliardi di tonnellate di carbone. In questa regione si trovano giacimenti per 135 milioni di tonnellate di petrolio e 1,1 trilioni di metri cubi di riserve di gas naturale. Ma il vero tesoro sono i metalli e le terre rare, che includono tra gli altri berillio, litio, tantalio, niobio, neon, zirconio. È una ricchezza ancora da sfruttare, promette un vantaggio competitivo nell’economia del futuro. Per questo è ambita dallo zar di Mosca . Pertanto, per il discorso del denazificare l'Ucraina, si potrebbe usare una frase del ragionier Fantozzi: è una c@g@ta pazzesca....
seo56 3 mesi fa su tio
Veramente li trovi in Russia nel gruppo Wagner che é pappa e ciccia con Vladimir Putin. Ma si sa la propaganda russa ha fuso i cervelli degli ignoranti!!
seo56 3 mesi fa su tio
Altro ignorante 👏🏻👏🏻.
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