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Innovazione & energia«Abbiamo investito troppo poco nelle energie rinnovabili»

11.10.22 - 11:00
La start-up alimentare Planted ha vinto il Green Business Award.
Foto: zVg/Jan Hellmann
L’ex consigliera federale Doris Leuthard consegna a Pascal Bieri, co-fondatore di Planted, il Green Business Award.
L’ex consigliera federale Doris Leuthard consegna a Pascal Bieri, co-fondatore di Planted, il Green Business Award.
«Abbiamo investito troppo poco nelle energie rinnovabili»
La start-up alimentare Planted ha vinto il Green Business Award.
Un’intervista con la presidente della giuria ed ex consigliera federale Doris Leuthard sulle start-up, sulla svolta energetica e sul perché talvolta gira alla larga dai media.

Noi Siamo il Futuro: Lei è presidente della giuria del Green Business Award. Come mai a vincere è stata una start-up già affermata come Planted?

Doris Leuthard: Il fatto che l’impresa sia già affermata sul mercato ha in effetti generato numerose discussioni. Nei prossimi anni, l’alimentazione diventerà tuttavia un tema di estrema importanza. Planted ha dimostrato che esistono alternative alla carne e che la svolta può avvenire velocemente. A impressionarci sono stati i loro valori, la ricerca e l’attuazione a livello industriale.

Quanto sono importanti le start-up per la Svizzera?

Estremamente importanti. Le grandi imprese sono spesso monolitiche e ottimizzano solo ciò che già esiste. Le start-up al contrario si fondano su idee non convenzionali che talvolta possono anche non funzionare. Noi svizzeri amiamo molto la sicurezza ma senza coraggio e idee innovative non potremmo continuare ad avanzare.

Le giovani generazioni sono quindi più coraggiose?

È sicuramente un fattore importante. I giovani si ispirano a Stati Uniti e Gran Bretagna che presentano il grado più alto di innovazione e dove il fallimento è considerato parte del processo. Le grandi imprese in Svizzera si sono inoltre accorte di aver bisogno delle start-up e mettono a disposizione molto capitale. La simbiosi tra la macroeconomia e le giovani generazioni è proprio la ricetta per un futuro radioso. I riconoscimenti come il Green Business Award offrono ulteriore motivazione.

La Svizzera dormiva mentre avveniva la svolta energetica?

Negli ultimi anni abbiamo effettivamente investito troppo poco nelle energie rinnovabili. Abbiamo avuto tanti anni di crescita economica con benessere e disponibilità di posti di lavoro: l’energia non era un fattore di costo particolarmente rilevante. Ora dobbiamo imparare velocemente che in futuro nafta e carburanti non saranno economici e dobbiamo fare di più per affermare le energie rinnovabili come risorsa forte.

Chi ha investito troppo poco?

Soprattutto il settore economico. Servono le grandi imprese per produrre elettricità [grazie al fotovoltaico, n. d. r.] nell’ordine dei terawattora. L’economia ha grandi margini di miglioramento. Ci sono tuttavia ancora troppi stimoli negativi nel sistema come nel caso in cui i proprietari di case che hanno installato un impianto fotovoltaico vengono «sanzionati» dal fatto che i Cantoni aumentano il valore dell’immobile e di conseguenza aumentano le tasse da versare ai Comuni.

Anche le imprese elettriche investono nelle energie rinnovabili solo quando è finanziariamente lucrativo. Non è forse arrivato il momento di investire nel futuro?

Sono d’accordo con voi. Tutto ciò che è parastatale o nelle mani dello Stato deve rappresentare un esempio da seguire e sono i soldi delle imposte a venir utilizzati. Trovo ad esempio orripilante quanto gas venga ancora utilizzato dalla città di Zurigo. Inoltre, da molti anni si parla della tecnologia Power-to-Gas da impiegare con la stessa infrastruttura ma nulla si muove. Ci sta volendo troppo tempo.

Dove vede le maggiori sfide per la svolta energetica?

Nella protezione della natura e del paesaggio. Gli impianti eolici sarebbero ottimi per la stagione invernale ma nella Svizzera tedesca la resistenza del pubblico è enorme. Spero comunque che sarà possibile costruire almeno due o tre parchi eolici. Per quanto riguarda le acque, occorre restare cauti. Il Parlamento ha tuttavia trovato un compromesso viabile tra sfruttamento e protezione. In merito al solare sulle superfici libere, sono combattuta.

Ha la sensazione che stiamo facendo abbastanza per attuare la svolta?

Penso di sì. A causa dell’aumento dei prezzi, vediamo una svolta in tutte le imprese fino alle PMI. Se l’energia diventa un fattore di costo rilevante per le imprese, queste ottimizzeranno i processi e inizieranno a considerare le pompe di calore, lo sfruttamento del calore residuo e il fotovoltaico. Quando la svolta diventa un pensiero concreto, è fatta.

Leggendo i media si ha la sensazione che ci troviamo sempre e solo in crisi. Come gestisce questa situazione?

Sono sempre stata una persona assetata di notizie ma, come molti altri, al giorno d’oggi non leggo più le notizie o cambio canale se si parla sempre e solo di crisi. Una società ha bisogno di fiducia e soluzioni per risolvere le crisi.

Il tema dell’energia le fa paura?

Penso che riusciremo a gestire la situazione anche se la nostra rete energetica potrebbe traballare se dovessero esserci problemi in Germania. Il nostro approvvigionamento di energia è buono nel complesso. Mi preoccupa invece cosa potrebbe succedere se la gente non dovesse più sapere come riuscire a pagare la bolletta.

Di cosa si occupa personalmente per il tema del futuro dell’energia?

Dobbiamo allontanarci dal concetto «ancora, ancora e ancora» e anche imparare a diversificare maggiormente. Il nostro benessere comincia a presentare qualche crepa. Siamo però un popolo intelligente, abbiamo ottime formazioni e possiamo permetterci un po’ di benessere in meno. Se riusciremo a offrire il nostro contributo per far sì che i cittadini di domani possano beneficiare di un altro tipo di economia, sarò soddisfatta.

 

Planted
La start-up alimentare Planted è stata fondata nel 2019 come spin-off dell’ETH. L’impresa ha sviluppato metodi per ricreare la consistenza della carne a partire da materie prime naturali e vegetali come i piselli o l’avena e senza additivi o aromi artificiali. Della linea di produzione fanno parte alternative senza carne come il pulled pork, il pollo o la cotoletta impanata. L’impresa, ormai ben affermata sul mercato, conta attualmente 180 collaboratori.

 

Green Business Award
Il Green Business Award è assegnato annualmente dal 2019. Il riconoscimento viene assegnato alle start-up che si distinguono per sostenibilità imprenditoriale, innovazione ecologica o successo economico dando un contributo importante alla protezione dell’ambiente e del clima.

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COMMENTI
 

Princi 1 anno fa su tio
non tutti hanno il portafoglio della fallita in foto

MissKirova 1 anno fa su tio
Possiamo ringraziare la capra nella foto.