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LIVE FEDERALI 2023UDC a valanga in Svizzera, Verdi in caduta libera: tutti i risultati minuto per minuto

22.10.23 - 11:55
È la domenica delle federali. Una prima proiezione configura una «storica vittoria» per l'UDC che guadagnerebbe il 5,2% rispetto al 2019.
TiPress
È la domenica delle federali. Una prima proiezione configura una «storica vittoria» per l'UDC che guadagnerebbe il 5,2% rispetto al 2019.

È iniziato lo spoglio e di conseguenza la maratona che porterà a conoscere il nuovo volto del Parlamento svizzero. I primi eletti saranno conosciuti all'inizio di questo pomeriggio, ma bisognerà aspettare la tarda sera per sapere il volto della futura Camera del popolo. Su 200 membri, 29 hanno deciso di non ripresentarsi.

La forma precisa della Camera dei Cantoni sarà invece nota solo a fine novembre, quando avranno avuto luogo tutti i ballottaggi. Sette "senatori" e una "senatrice" non si ripresentano, su un totale di 46.

Sono 5924 i candidati e le candidate in corsa per un seggio al Nazionale, ovvero il 27% in più rispetto a quattro anni fa. Le donne rappresentano il 41%, un record.

23:48

La sintesi: una Svizzera meno verde e più conservatrice

La Svizzera si scopre meno ecologista e un po' più conservatrice nonché anti-europeista: l'Unione democratica di centro (UDC) è l'indiscussa vincitrice delle elezioni odierne del Consiglio nazionale, che hanno peraltro portato a un crollo di Verdi e Verdi liberali, nonché a una sostanziale conferma degli altri partiti, a cominciare dal PS, e a un quasi perfetto pareggio nella corsa di Centro e PLR per il terzo posto.

In un momento storico in cui il Consiglio federale estende sempre di più il concetto di neutralità e flirta con la Nato gli elettori hanno premiato il partito che ormai da decenni fa della difesa assoluta della sovranità elvetica e della lotta a un'eccessiva immigrazione i suoi punti di forza. Stando ai risultati definitivi per il numero dei seggi e alle proiezioni SRG SSR per le percentuali di voto (l'Ufficio federale di statistica non ha ancora diffuso i dati) l'UDC ha conquistato il 28,9% dei suffragi, dato analogo a quello del 2007 e secondo risultato migliore di sempre da quando si vota con il sistema proporzionale, cioè dal 1919: il record del 29,4% del 2015 è pure di marca democentrista. La formazione guidata da Marco Chiesa ha guadagnato 3,4 punti percentuali rispetto a quattro anni or sono; in termini di seggi ha mietuto 9 mandati supplementari, arrivando a 62.

Il PS si assesta al 17,5%, 0,7 punti in più del 2019 e meno di quanto pronosticassero gli ultimi sondaggi, soprattutto dopo l'annuncio dei premi di cassa malati 2024, una delle tre preoccupazioni più sentite dagli svizzeri, accanto alla protezione del clima e all'immigrazione. I socialisti non possono gioire, visto l'arretramento degli alleati ecologisti e un risultato che è il secondo peggiore della loro storia. In termini di seggi comunque avanzano: +2 mandati, a 41.

Il PLR, che si era posto come obiettivo di superare i socialisti, ha fallito. È sceso al 14,6% (-0,5 punti): mai il partito che è all'origine della Svizzera moderna aveva visto le file dei suoi sostenitori ridursi tanto. A Berna i deputati saranno 28, cioè 1 in meno. Resta da vedere se, con questi numeri, sia da considerare ancora giustificata una doppia presenza in Consiglio federale: sarà tema per i prossimi mesi.

Al preciso stesso livello percentuale dei cugini liberali si issano i loro nemici storici, quelli che un tempo erano i conservatori: per il Centro si è trattato della prima elezione con il nuovo nome e dopo la fusione fra PPD e Partito borghese democratico (nato a suo tempo da una scissione UDC). La nuova formazione si attesta al 14,6%, conquistando 0,8 punti rispetto alle quote cumulate dei due precedenti partiti nel 2019. A livello di seggi il Centro supera il PLR, ottenendo 29 mandati (+1): è la prima volta che questo succede nella storia della Confederazione. La cosa potrebbe avere ripercussioni sulla futura composizione del governo: anche se il presidente Gerhard Pfister ha sempre detto che non si toccano i consiglieri federali in carica, la poltrona di Ignazio Cassis da oggi sarà probabilmente considerata meno sicura.

Se per i Verdi entrare nella stanza dei bottoni era difficile prima, ora sarà un'impresa ancora più ardua: la formazione ecologista, che quattro anni or sono aveva ottenuto una spettacolare vittoria, conquistando in un sol colpo 17 seggi (record elettorale assoluto per la Svizzera) sulla scia dell'accresciuta sensibilità climatica, oggi deve assistere a un riflusso. Vede allontanarsi quasi un terzo dei suoi sostenitori e scende al 9,2%, vale a dire 4,0 punti in meno del 2019. Pesante è anche il tributo in termini di mandati, calati a 23: meno 5.

Ancora più rovinosa, in termini di rappresentanti alla camera del popolo, è la sconfitta dei Verdi liberali, che nelle elezioni precedenti avevano parecchio approfittato del sistema proporzionale, con il suo sistema di resti: questa volta - forse complice la generale enormità di candidati (quasi 6000), di liste e di sotto liste - è andata molto meno bene e il partito vede ridursi in modo drastico il numero dei mandati, scesi a 10 (-6), pur con un arretramento percentuale molto meno significativo (-0,6 punti al 7,2%).

Per quanto riguarda i partiti minori va sottolineato lo spettacolare ritorno al Nazionale del Mouvement citoyens genevois (MCG), con due esponenti ginevrini. Insieme a un leghista ticinese, a due deputati dell'Unione democratica federale (UDF), all'UDC e al PLR si schiereranno a destra della camera: l'ala in questione potrà quindi contare su 95 seggi. Non è la maggioranza raggiunta nel 2015 ma poco ci manca. La sinistra (PS e Verdi) totalizza 64 mandati, il centro (Alleanza del centro, Verdi liberali ed evangelici) si fermano a 41, ma potranno come spesso accade fungere da ago della bilancia.

Tutti i mutamenti testé descritti possono apparire peraltro dei micro-spostamenti, se confrontati con le elezioni estere, e confermano l'orientamento elvetico verso la stabilità. Frutto forse anche della "campagna elettorale più fiacca da molto tempo a questa parte", nelle parole di Urs Altermatt, lo storico noto per il suo libro "I consiglieri federali svizzeri".

Non stupisce quindi che anche il tasso di astensionismo sia risultato sensibilmente più alto di quello che si può osservare in altri paesi, dove peraltro il popolo non viene quasi mai consultato in votazioni su temi concreti, come invece succede molto spesso nella Confederazione. Nelle elezioni 2023 ha scelto di esprimersi meno di uno svizzero su due: la partecipazione - sempre in base alle proiezioni - si è attestata al 46,9%, comunque lievemente superiore al 45,1% del 2019, che era stata la terza peggiore di sempre.

23:03
TiPress
23:00

Il nuovo Consiglio nazionale

Con i risultati di Berna si è concluso lo spoglio. L'Udc si conferma il vincitore di queste federali guadagnando nove seggi al Consiglio nazionale per un totale di 62. Il Ps si è confermato invece seconda forza politica del Paese raggiungendo i 41 seggi (+2). Il Centro, malgrado il seggio perso in Ticino, è salito a quota 29 (+1). Il Plr ha perso un deputato fermando a 22 seggi.

Male i Verdi (19 seggi) e i Verdi liberali (10) che hanno perso rispettivamente 5 e 6 seggi. Si aggiungono poi 2 UDF (+1), 2 evangelici (-1), 2 MCG (+2) e 1 Lega (invariato).
 
  (fonte ats)

22:28

A Berna vincono UDC e PS

Nel canton Berna all'elezione per il Consiglio nazionale l'UDC ha soffiato un seggio al PLR, e il PS ai Verdi. Nessun cambiamento per gli altri partiti. La partecipazione è stata del 49.7%.

La perdita di un seggio da parte del PLR è una sorpresa. Secondo le proiezioni infatti i seggi andati a UDC e PS avrebbero dovuto entrambi essere stati ceduti dai Verdi. E così è sembrato per tutto il pomeriggio, fino a quando sono giunti i risultati della città di Berna, che hanno permesso di "salvare" un seggio ecologista.

Per i prossimi quattro anni, i 24 seggi bernesi alla Camera del popolo saranno quindi così ripartiti: 8 UDC, 5 PS, 3 Verdi, 3 PVL, 2 Centro, 1 PLR, 1 PEV, 1 UDF.

Due consiglieri nazionali uscenti non sono stati rieletti. Si tratta di Natalie Imboden (Verdi) e Heinz Siegenthaler (Centro). Il posto di quest'ultimo è preso dal municipale di Berna Reto Nause. Il seggio perso in casa PLR è invece quello di Christa Markwalder, che non si è ripresentata.

(fonte ats)

21:45

Verdi male anche a Zurigo

Nel canton Zurigo Verdi liberali e Verdi sono i perdenti delle elezioni del Consiglio nazionale: i primi devono rinunciare a due seggi, i secondi a uno. Salgono invece Centro (+2) e PS (+1), mentre marcia sul posto l'UDC.

Questa la ripartizione delle poltrone (36, una in più dell'attuale legislatura) che spettano al cantone più popoloso - oltre 1,5 milioni di abitanti - del Paese: 10 UDC, 8 (+1) PS, 5 PLR, 4 (-2) PVL, 4 (-1) Verdi, 3 (+2) Centro, 1 PEV e 1 (+1) UDF. (fonte ats)

21:44

Verdi: venerdì la decisione sulla candidatura al Consiglio federale

Venerdì prossimo i Verdi intendono pronunciarsi su un'eventuale candidatura al Consiglio federale. Nonostante la pesante sconfitta subita in occasione della giornata elettorale, il partito ecologista è intenzionato a proporsi alle elezioni dell'esecutivo in programma a dicembre.

«Sì, la tendenza è che ci candideremo», ha dichiarato questa sera all'agenzia di stampa Keystone-ATS Aline Trede, capogruppo dei Verdi al Consiglio nazionale. Aritmeticamente, il partito in questione avrebbe ancora diritto ad un seggio, ha detto. «Ma non so cosa stia pensando il Parlamento, dopo i risultati odierni».

«La formula magica è morta», ha poi aggiunto Trede. «Dobbiamo discutere sull'aspetto che dovrebbe assumere il nostro Governo. I Verdi sono gli unici a dare la massima priorità alla crisi climatica».

Secondo Lisa Mazzone (Verdi/GE), candidata al Consiglio degli Stati, la recente campagna elettorale è stata quella più professionale e attiva che abbia mai vissuto finora. «Ma in un contesto di crisi e con una situazione economica complicata è stata difficile», ha detto. (fonte ats)
 
 

20:32

I vinti e gli sconfitti: le reazioni

Il presidente dell'UDC, Marco Chiesa si è detto soddisfatto del risultato odierno - il partito dovrebbe esser riuscito a convincere 100 mila elettori supplementari come previsto - , ma anche consapevole della grande responsabilità nei confronti della popolazione, che chiede risposte su temi quali l'immigrazione o l'approvvigionamento energetico sicuro. Il successo del partito è dovuto alla capacità della sua formazione di ascoltare la popolazione, senza nascondere certe problematiche che si trovano «sulla bocca di tutti». Chiesa ha detto di sperare che gli altri partiti, questa volta, «ci ascoltino maggiormente affinché possano essere trovate soluzioni condivise a determinati problemi che assillano il Paese».

Per il presidente dell'Alleanza del Centro, Gerhard Pfister, la giornata elettorale si è chiusa con un buon risultato. Se la tendenza si conferma, il Centro avrebbe la stessa quota di elettori del PLR. Pfister ha spiegato questo risultato lusinghiero grazie alla fusione col PBD e al cambiamento di nome - abbandono del referente cristiano - ciò che potrebbe aver indotto diversi elettori, anche delle città, «a votare per noi». La nostra strategia di aprirci ad altri strati sociali ha dato i suoi frutti.

Toni meno entusiasti fra i membri del PLR, col presidente del partito, Thierry Burkart, che ha parlato di una giornata in grigio scuro. Burkart, che spera ancora nei ballottaggi in alcuni Cantoni per il Consiglio degli Stati, ha ammesso che, a livello di elettori, il PLR ha perso qualcosa. Insomma, l'atteso superamento del PS, riproposto a più riprese nell'ultimo anno, non si è verificato. Stando a Burkart è probabile che l'UDC abbia saputo sfruttare certi temi in maniera ottimale, come quello dell'asilo, e che i dossier cari al suo partito, come l'approvvigionamento elettrico, la demografia o la politica economica, abbiano fatto meno presa sugli elettori. Circa la crisi del Credit Suisse, quest'ultima, secondo il consigliere agli stati argoviese - rieletto - «non ci ha aiutato».

Musi lunghi invece fra i Verdi liberali, col presidente Jürg Grossen che deve far fronte a un'emorragia di seggi sotto il "Cupolone". Il partito ha mancato il suo obiettivo, ossia incrementare la fetta di elettori. Unica consolazione: in alcuni Cantoni il partito potrebbe far bene e forse guadagnare un seggio agli Stati.

Per i Verdi, la giornata odierna passerà alla storia come quella della "batosta", come spiegato dallo stesso presidente, Balthasar Glättli. Non possiamo far finta di nulla, secondo il consigliere nazionale zurighese, che ha espresso preoccupazione per l'avanzata dell'UDC. «È infatti un brutto segno per la protezione del clima, per l'uguaglianza, ma anche per le relazioni in Europa», ha spiegato l'ecologista. Tutti gli altri partiti devono ora unirsi per trovare una politica che ci permetta di andare avanti verso il futuro e non si preoccupi solo di cercare capri espiatori.

Si tratta di un buon risultato per il partito, ma una brutta giornata in generale per la sinistra, specie per il calo dei Verdi. Questo il giudizio perentorio espresso dal copresidente del PS, Cédric Wermuth. Tuttavia, la sinistra continuerà a battersi sotto il "Cupolone" per il clima, l'uguaglianza e il potere d'acquisto, anche «se non sarà facile». Alla luce del suo buon risultato personale, Wermuth rifletterà a una possibile candidatura al Consiglio federale per la sostituzione di Alain Berset che lascerà a fine anno. (fonte ats)

 

20:25

Nessun cambiamento in Vallese

Nessun cambiamento in Vallese al Consiglio nazionale: tutti gli otto uscenti - tutti uomini - sono stati riconfermati. Il cantone continuerà quindi a inviare alla camera del popolo tre centristi, due democentristi, un liberale-radicale, un socialista e un ecologista. La partecipazione è stata del 48,69% (2019: 54,06%).

Il risultato non è una sorpresa. Tutti gli osservatori della politica vallesana si aspettavano un equilibrio, l'unico interrogativo riguarda la capacità dei Verdi di mantenere il loro seggio, attualmente occupato da Christophe Clivaz, che avrebbe potuto essere recuperato dai socialisti.

Quest'ultimo sarà accompagnato dai centristi Sidney Kamerzin, Benjamin Roduit e Philipp Matthias Bregy, dai democentristi Franz Ruppen e Jean-Luc Addor, dal PLR Philippe Nantermod e dal socialista Mathias Reynard. (fonte ats)
 
 

20:02

IL PUNTO: Il Nazionale sterza a destra

La Svizzera sterza a destra nel rinnovo del Consiglio nazionale, pur facendolo in modo moderato come è nella tradizionale elettorale del paese. Stando alle proiezioni di SRG SSR l'UDC guadagna 8 seggi rispetto a quattro anni or sono, salendo a 61. La legione democentrista sarà inoltre affiancata da due esponenti ginevrini del Mouvement citoyens genevois (MCG), da un Lorenzo Quadri (Lega) e da un deputato zurighese del movimento anti-misure Covid Aufrecht. Il PLR, pur perdendo in termini di forza elettorale, riesce a difendere i suoi 29 mandati. Complessivamente quindi la destra si appresta a ottenere 95 seggi su 200. A sinistra piangono i Verdi, che lasciano sul terreno 6 dei 28 seggi conquistati nella spettacolare vittoria del 2019, scendendo a 22. Il PS ne guadagna uno e sale a 40, per un totale dello schieramento spesso definito progressista di 62. Il Centro guadagna due mandati, sale a 30 e supera quindi il PLR, mantenendosi però praticamente alla pari come quota di voti. I Verdi liberali arretrano pesantemente: la flessione è di 5 seggi, per un totale odierno di 11: nel 2019 avevano approfittato molto del sistema proporzionale. Gli evangelici si dimezzano: erano due, saranno in futuro rappresentati da un solo consigliere nazionale. Il totale per l'area di centro è di 43. La forza dei partiti, secondo la proiezione di SRG SSR curata dall'istituto Gfs.bern dà il quadro seguente: l'UDC è accreditata al 29,0% (+3,4 punti rispetto al 2019), il PS al 17,4% (+0,6), il PLR al 14,6% (-0,5), i Verdi al 9,2% (-4,0), il Centro al 14,6% (+0,8), i Verdi liberali al 7,1% (-0,7). Nel frattempo risultati definitivi sono noti per 21 cantoni su 26: AG, AI, AR, BL, FR, GE, GL, GR, LU, NE, NW, OW, SO, SG, SH, SZ, TG, TI, UR, VD, ZG.

19:34

Ginevra, Mauro Poggia in testa agli Stati, Mouvement Citoyens Genevois bene anche al Nazionale

Il Mouvement Citoyens Genevois (MCG) torna in Consiglio nazionale dopo aver perso il suo unico seggio nel 2019. Il partito, che si è rafforzato nelle elezioni cantonali di primavera, ha ottenuto oggi il 9,75% delle preferenze e stavolta avrà due seggi alla Camera del popolo. La composizione della futura deputazione ginevrina al Consiglio nazionale dipenderà dall'esito del secondo turno delle elezioni del Consiglio degli Stati del 12 novembre.

Secondo i risultati definitivi, per l'MCG risultano eletti l'ex Consigliere di Stato Mauro Poggia, che era stato in Nazionale dal 2011 al 2013, e Roger Golay, che gli è succeduto fino al 2019. Poggia è però arrivato in testa nella corsa agli Stati e se verrà eletto alla Camera dei cantoni sarà sostituito da Daniel Sormanni.

Con il 17,59% dei voti, il PS ha riconquistato il terzo seggio perso nel 2019. I consiglieri nazionali uscenti Christian Dandrès, 42 anni, e Laurence Fehlmann Rielle, 68 anni, saranno affiancati dalla nuova arrivata, la violoncellista Estelle Revaz, 33 anni.

Il PLR, secondo partito del Cantone, ha ottenuto il 15,35% dei voti e ha conservato i suoi due seggi. Saranno occupati dalla deputata uscente Simone de Montmollin, 55 anni, che inizierà un secondo mandato e dal granconsigliere Cyril Aellen, 55 anni, che succederà a Christian Lüscher.

Al terzo posto, l'UDC ha confermato i suoi progressi nelle elezioni cantonali di primavera, ottenendo il 14,2% dei voti. La deputata uscente Céline Amaudruz, 44 anni, è stata rieletta per un quarto mandato, Charles Poncet, che fu consigliere nazionale liberale, torna a Berna all'età di 76 anni, stavolta sotto la bandiera UDC. Se Amaudruz sarà eletta agli Stati a novembre, Thomas Bläsi, 52 anni, prenderà il suo posto.

I Verdi hanno ottenuto il 12,14% dei voti e hanno perso un seggio, dopo averne guadagnati due nel 2019. I membri uscenti Delphine Klopfenstein Broggini, 47 anni, e Nicolas Walder, 57 anni, sono stati rieletti per un secondo mandato. Il Centro ha mantenuto il suo seggio e ha affidato un secondo mandato a Vincent Maitre, 42 anni.

Con il 5,16% dei voti, i Verdi Liberali e il deputato Michel Matter hanno perso l'unico seggio conquistato nel 2019. Anche la sinistra radicale, divisa a livello cantonale, ha perso, non riuscendo a conservare l'unico seggio detenuto da Stefania Prezioso, che non si è ricandidata.

19:04

Consiglio degli Stati, ballottaggio generale a Berna

Ci vorrà un ballottaggio generale a Berna per attribuire i seggi al Consiglio degli Stati. Nessuno dei candidati in lizza ha infatti ottenuto la maggioranza assoluta. Al primo posto si è classificata la consigliera nazionale socialista Flavia Wasserfallen, seguita a ruota dall'UDC Werner Salzmann (UDC). Il secondo turno è in programma il 19 novembre.
 

18:53

I diciannove vodesi eletti al Nazionale

Samuel Bendahan (PS) - uscente
Brigitte Crottaz
(PS) - uscente
Jessica Jaccoud 
(PS) - nuovo
Pierre-Yves Maillard
(PS) - uscente
Roger Nordmann
(PS) - uscente
Jean Tschopp
(PS) - nuovo

Pascal Broulis
(PLR) - nuovo
Olivier Feller
(PLR) - uscente
Laurent Wehrli
(PLR) - uscente
Jacqueline de Quattro 
(PLR) - uscente

Michaël Buffat
(UDC) - uscente
Sylvain Freymond
(UDC) - nuovo
Jacques Nicolet (UDC) - uscente
Yvan Pahud
(UDC) - nuovo


Raphaël Mahaim (Verdi) - uscente
Sophie Michaud Gigon
(Verdi) - uscente
Léonore Porchet
(Verdi) - uscente

Céline Weber (PVL) - uscente

Isabelle Chappuis (Centro) - nuovo

Non sono stati rieletti: Alexandre Berthoud
(PLR), François Pointet (PVL), Valentine Python (Verdi) e Daniel Ruch (PLR).

18:29

Economiesuisse: «Il nuovo Parlamento agisca subito sui temi sensibili»

A urne quasi chiuse, Economiesuisse chiede al nuovo Parlamento di intervenire con decisione sulle questioni economiche. In particolare, stando a una nota odierna, nei settori dell'approvvigionamento energetico, della previdenza, del commercio estero e delle finanze. La necessità di riforme in Svizzera è notevole, secondo economiesuisse. L'approvvigionamento energetico deve essere garantito con un ampio mix di tutte le fonti energetiche disponibili. È inoltre necessario creare una «giustizia generazionale» nel sistema pensionistico. Le relazioni estere, col suo maggiore partner commerciale, ossia l'UE, devono essere ulteriormente sviluppate e regolate, mentre i conti della Confederazione devono essere stabilizzati: il freno all'indebitamento, in particolare, deve essere rispettato anche dopo il 2024.

 

18:26

Greenpeace: «Preoccupati per la svolta a destra»

Greenpeace è preoccupata per la svolta a destra del Parlamento. Per l'organizzazione ecologista, in un momento in cui la crisi climatica incombe, l'UDC si mostra impermeabile a tutte le misure a favore dell'ambiente. Dal punto di vista della protezione ambientale, i risultati delle elezioni sono particolarmente preoccupanti, si legge in una nota odierna. Negli ultimi 25 anni, i democentristi hanno sistematicamente votato in parlamento contro il miglioramento dell'efficienza energetica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e le misure di protezione del clima. Stando a Greepeace, «la crisi climatica e della biodiversità si sta intensificando drammaticamente, con conseguenze che si fanno sentire in Svizzera e in tutto il mondo. In questo contesto, è fondamentale cambiare rotta».

18:23

Turgovia, confermati entrambi i senatori uscenti

I consiglieri agli Stati turgoviesi uscenti Brigitte Häberli (Alleanza del Centro) e Jakob Stark (UDC) hanno facilmente riconfermato oggi i loro seggi alla Camera dei cantoni. Hanno staccato nettamente gli altro quattro candidati in rappresentanza di PLR, Verdi, movimento "Aufrecht" e di un indipendente. Da oltre 20 anni il Centro (ex PPD) e l'UDC controllano un seggio a testa nella Camera dei Cantoni. L'attuale presidente degli Stati Brigitte Häberli-Koller, in carica da tre legislature, si ripresentava per un quarto mandato, ha ottenuto 51'209 seggi, mentre l'ex consigliere di Stato Jakob Stark, in carica da quattro anni, ne ha ricevuti 46'126. La maggioranza assoluta era fissata a 37'635 suffragi. I due eletti non avevano concorrenti di peso: basti pensare che l'imprenditrice Kristiane Vietze, in corsa per il PLR, aveva ammesso che la sua candidatura serviva più che altro ad attirare voti in vista dell'elezione in Consiglio nazionale, come è poi avvenuto oggi. Il miglior risultato dopo i due eletti è stato quello dei Verdi liberali con 19'290 voti. Seguono Vietze (17'665 voti), Robin Spiri del movimento "Aufrecht" (7'397 suffragi) e l'indipendente Gabriela Coray (indipendente) (3623).

 

18:20

Vaud, agli Stati trionfa Maillard, ballottaggio per il secondo seggio

Il socialista Pierre-Yves Maillard è stato eletto al Consiglio degli Stati al primo turno, un fatto decisamente raro nel canton Vaud. Con il 52,30% delle preferenze, ha raggiunto la maggioranza assoluta, fissata a quota 97'407. Al secondo posto il PLR Pascal Broulis. Volto noto della politica nazionale, il 55enne Maillard è presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) ed ex consigliere di Stato. Ha ottenuto 101'880 voti, distanziando il suo ex collega nell'esecutivo vodese, Broulis, che si è fermato a 85'771. Dietro di loro il consigliere nazionale Michaël Buffat (UDC), alleatosi con Broulis sotto la bandiera dell'Alliance vaudoise, che ha raccolto 52'518 voti. A seguire il verde Raphaël Mahaim (48'087), Céline Weber (PVL, 26'243). Il secondo turno si terrà il 12 novembre. Dopo l'elezione di un socialista, i Verdi difficilmente riusciranno a conservare il seggio dell'uscente Adèle Thorens. Con Broulis il PLR sembra invece ben posizionato per conservare quello lasciato libero da Olivier Français.

18:16

Nazionale: i dati definitivi per Neuchâtel, il Plr perde un seggio

Grande sorpresa a Neuchâtel nella corsa al Consiglio degli Stati: l'uscente Philippe Bauer (PLR) non è stato rieletto. I due seggi sono andati a Baptiste Hurni (PS) e all'uscente Céline Vara (Verdi). Nel cantone l'elezione avviene col sistema proporzionale.

Il PS ha ottenuto il 23,4% dei voti, i Verdi il 22,68% e il PLR il 21,38%. A livello personale, Hurni ha raccolto 13'914 consensi, Vara 12'167 e Bauer 11'900. Il consigliere nazionale Fabien Fivaz ha da parte sua ottenuto 9.304 preferenze, ciò che ha permesso di incrementare il numero di voti della lista dei Verdi.

In crescita l'affluenza alle urne, che ha toccato il 39,63%, rispetto al 35,71% di quattro anni fa. Da notare che questo coefficiente è più basso rispetto a quello del Consiglio Nazionale, vista la possibilità per gli stranieri di votare a Neuchâtel per gli Stati. (fonte ats)

18:12

Nazionale, il risultato finale del canton Lucerna

Nel canton Lucerna il PS ha conquistato un secondo seggio in Consiglio nazionale. A farne le spese i Verdi liberali, il cui unico rappresentante Roland Fischer deve lasciare Berna.

Immutata la situazione degli altri partiti, che mantengono le poltrone che già possedevano. Le nove di cui dispone il cantone alla Camera del popolo saranno quindi così ripartite: 3 Centro, 2 UDC, 2 PS, 1 PLR e 1 Verdi.

I socialisti (13,6%, +0,1 punti) in realtà sono rimasti stabili rispetto al 2019. Tuttavia, la congiunzione di liste con Verdi (8,1%, -4,1) e Verdi liberali (6,5%, -0,6) ha permesso loro di raddoppiare, sottraendo un posto proprio all'alleato PVL. (fonte ats)

18:08

I candidati eletti per il Nazionale a Sciaffusa e Turgovia

Sciaffusa

Thomas Munz (Ps)
Thomas Hurter (Udc)

Turgovia

Diana Gutjahr (Udc)
Manuel Strupler (Udc)
Pascal Schmid (Udc)
Kristiane Vietze (Plr)
Christian Lohr (Centro)
Nina Schläfi (Ps)

18:02

Proiezione Ssr: l'Udc guadagna 8 seggi, i Verdi ne perdono 6

La vittoria dell'UDC e la sconfitta dei Verdi nelle elezioni del Consiglio Nazionale si confermano anche in una prima proiezione dell'attribuzione dei seggi. Secondo le analisi dell'Istituto Gfs.bern il Consiglio nazionale sarà così composto, per quanto riguarda i maggiori partiti: UDC 61 seggi (+8 rispetto al 2019), PS 40 (+1), Centro 30 (+2), PLR 29 (invariato), Verdi 22 (-6), Verdi liberali 11 (-5). (fonte ats)

17:47

Il punto:  un voto storico per il Nazionale

Sono forse solo micro-cambiamenti, come peraltro ha abituato il sistema elettorale svizzero, impostato alla stabilità, ma vi sono comunque alcune indicazioni che fanno di quello odierno un voto storico per il Consiglio nazionale.

Prendendo per buone le quote percentuali dei partiti della proiezione SRG SSR - che solitamente sono abbastanza aderenti alla realtà, in passato perlomeno è stato così - il 29,0% dell'UDC sarebbe il secondo miglior risultato per una formazione politica dal 1919, vicinissimo al primato del 29,4% nel 2015, pure di marca democentrista.

Il 17,4% del PS rappresenterebbe un aumento dello 0,6% rispetto a quattro anni or sono. Ma anche il secondo peggior risultato di sempre per quello che una volta era il partito dei lavoratori, sceso al minimo del 16,8% nel 2019.

Per il Centro si è trattato della prima elezione con il nuovo nome e dopo la fusione fra PPD e Partito borghese democratico (nato a suo tempo da una scissione UDC). La nuova formazione si attesterebbe al 14,7% (+0,9 punti rispetto ai due partiti cumulati nel 2019) e guadagnerebbe - per un soffio - il terzo rango: sarebbe la prima volta nella storia della Confederazione che gli ex conservatori superano i liberali. La cosa potrebbe avere ripercussioni sulla futura composizione del Consiglio federale: secondo gli osservatori il seggio di Ignazio Cassis non è certo diventato più sicuro oggi.

Il PLR al 14,6% viene infatti visto ai minimi di sempre: il partito che ha fondato la Svizzera moderna è arretrato di altri 0,5 punti rispetto a quattro anni fa. Come giustificare due poltrone in governo?

I Verdi al 9,1% si apprestano a subire una cocente sconfitta, arretrando di 4,1 punti. Si tratterebbe comunque del terzo miglior risultato di sempre, certo forse non in linea con le aspettative di chi punta a contrastare il cambiamento climatico.

I Verdi liberali perdono 0,7 punti e scenderebbero al 7,1%, ma se così verrà confermato realizzeranno comunque il secondo miglior risultato nella loro giovane storia. (fonte ats)

17:45

San Gallo, gli eletti agli Stati

I "senatori" sangallesi uscenti Benedikt Würth (Alleanza del Centro) ed Esther Friedli (UDC) sono stati rieletti al primo turno alla Camera dei Cantoni. Hanno staccato nettamente la concorrenza. A Würth sono andati 88'888 voti, mentre la Friedli ne ha ottenuti 88'134. Seguono, ben distanziati, Arbër Bullakaj (PS) con 24'373 suffragi, Meret Grob (Verdi) con 24'004 voti, mentre Oskar Seger (PLR) con 21'560. La maggioranza assoluta era fissata a 77'363 suffragi. (fonte ats)

17:44

Il risultato finale per il canton Neuchâtel

Baptiste Hurni (PS) - 13'914
Céline Vera (Verdi) - 12'167

I democentristi guadagnano anche a Neuchâtel: al Consiglio nazionale l'UDC occuperà il seggio finora occupato da Denis de la Reussille, del Partito operaio popolare (POP, estrema sinistra). Il PLR, il PS e i Verdi mantengono i loro mandati.

L'estromissione del popolare ex sindaco della città di Le Locle - al Consiglio nazionale dal 2015 - non corrisponde a una vera e propria sorpresa. Tutti gli osservatori della politica neocastellana dicevano che il suo seggio era a rischio. L'UDC è quindi riuscita a recuperare la poltrona persa quattro anni fa.

Gli eletti sono: Baptiste Hurni (PS), Damien Cottier (PLR), Fabien Fivaz (Verdi) e Didier Calame (UDC). Hurni è anche stato eletto al Consiglio degli Stati. (fonte ats)

17:38

Argovia, al Nazionale l'Udc conquista un settimo seggio

Ad Argovia l'Unione democratica di centro (UDC) riconquista il settimo seggio in Consiglio nazionale strappatogli nel 2019 dai socialisti, mentre il Partito evangelico (PEV) deve cedere l'unico che aveva. Gli altri cinque partiti mantengono le proprie poltrone.

Dopo quattro anni alla Camera del popolo, la presidente del PEV Lilian Studer non tornerà quindi a Berna. Nei prossimi quattro anni i 16 seggi argoviesi alla Camera del Popolo saranno così distribuiti: 7 UDC, 3 PS, 2 PLR, 2 Alleanza del Centro, 1 Verdi e 1 PVL. (fonte ats)

17:34

Lucerna al Nazionale, fuori I Verdi liberali, raddoppia il PS

Nel canton Lucerna il PS ha conquistato un secondo seggio in Consiglio nazionale. A farne le spese i Verdi liberali, il cui unico rappresentante Roland Fischer deve lasciare Berna.

Immutata la situazione degli altri partiti, che mantengono le poltrone che già possedevano. Le nove di cui dispone il cantone alla Camera del popolo saranno quindi così ripartite: 3 Centro, 2 UDC, 2 PS, 1 PLR e 1 Verdi. (fonte ats)

Pius Kaufmann (il Centro)
Leo Müller (il Centro)
Prisa Wismer-Felder (il Centro)
Hasan Candan (Ps)
David Roth (Ps)
Franz Gröter (Udc)
Vroni Thalmann-Bieri (Udc)
Peter Schilliger (Plr)
Michael Töngi (Verdi)

17:26

San Gallo, tutti gli eletti al Consiglio Nazionale

Roland Rino Büchel (Udc)

Mike Egger (Udc)

Walter Gartmann (Udc)

Michael Götte (Udc)

Lukas Reimann (Udc)

Marcel Dobler (Plr)

Susanne Vincenz-Stauffacher (Plr)

Nicolò Paginini (Centro)

Markus Ritter (Centro)

Claudia Friedl (Ps)

Bara Gysi (Ps)

Franziska Ryser (Verdi)

17:19

Nazionale, tutto invariato a Soletta

Nessun cambiamento a Soletta nelle elezioni per il Consiglio nazionale: tutti e cinque i partiti mantengono i propri seggi. A rischio era soprattutto quello dei Verdi, strappato nel 2019 ai socialisti.

Il cantone resterà quindi rappresentato alla Camera del Popolo da due membri dell'Unione democratica di centro (UDC) così come da un membro ciascuno del Partito liberale radicale (PLR), dell'Alleanza del Centro, dei Verdi e del Partito socialista (PS).

Primo partito resta chiaramente l'UDC con una quota di elettori del 28,7% (+2,8 punti). Poco distanti tra loro l'Alleanza del Centro con il 17,9% (a fronte del 14,2% del PPD e del 2% del PBD nel 2019), il PLR con il 17,4% (-1,1 punti) e il PS (17,2%, -1,2). I Verdi scendono di 2,1 punti al 9,3%, i Verdi liberali di 0,8 punti al 6,0%.

Quanto ai singoli candidati, sono confermati gli uscenti Christian Imark (UDC, 29'625 voti), Franziska Roth (PS, 18'174), Stefan Müller-Altermatt (Alleanza del Centro, 10'855) e Felix Wettstein (Verdi, 8'710).

Debuttano al Nazionale il granconsigliere liberale radicale Simon Michel (12'221 voti), direttore dell'azienda di tecniche mediche Ypsomed, e il granconsigliere democentrista ed avvocato Rémy Wyssmann (che ha ottenuto il secondo miglior risultato complessivo, 21'264 voti) dopo il ritiro dei due pesi massimi - alla Camera del popolo da vent’anni - Kurt Fluri (PLR) e Walter Wobmann (UDC), quest'ultimo all'origine delle iniziative sui minareti e sul burqa).

Per i sei seggi in palio si erano candidate ben 170 persone, un record, suddivise su 29 liste. L'UDC si era unita con il movimento no-vax Mass-Voll (che ha ottenuto oggi 10'359 voti, pari al 2,03% dell'elettorato), l'Alleanza del Centro con i Verdi liberali e il Partito evangelico, il PS con i Verdi mentre il PLR correva da solo. (fonte ats)

17:18

Anche in Vallese si va verso il ballottaggio generale

Ci sarà un ballottaggio generale in Vallese per determinare a chi andranno i due seggi al Consiglio degli Stati. Nessuno degli otto candidati in lizza ha infatti ottenuto la maggioranza assoluta, fissata a 52'206 voti. In testa si sono classificati i centristi uscenti Beat Rieder e Marianne Maret. (fonte ats)

17:14

Nazionale, a Friburgo l'Udc "scippa" un seggio al Ps

Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale, nel canton Friburgo l'Unione democratica di centro ha guadagnato un seggio a scapito dei socialisti. UDC (+1) e Alleanza del Centro (invariato) dispongono ciascuno di due mandati, il PS (-1), i Verdi (invariato) e il PLR (invariato) di uno. La partecipazione è stata del 45,40%.

L'UDC manda a Berna l'uscente Pierre-André Page e il granconsigliere Nicolas Kolly. Gli eletti del Centro sono le uscenti Christine Bulliard-Marbach e Marie-France Roth Pasquier. Per il PLR accede alla Camera del popolo la granconsigliera Nadine Gobet, per i Verdi l'uscente Gerhard Andrey e per il PS l'uscente Valérie Piller Carrard.

Non viene dunque rieletta l'uscente socialista Ursula Schneider Schüttel, che aveva vissuto una situazione simile già alle elezioni federali del 2015. E già allora il suo seggio era finito nelle mani dell'UDC (di Pierre-André Page, che fu eletto assieme all'allora uscente Jean-François Rime). L'UDC perse poi il seggio di Rime quattro anni più tardi. (fonte ats)

17:12

Chiesa: «Soddisfazione e grande responsabilità»

L'UDC è soddisfatta per il risultato odierno alle elezioni, ma anche consapevole della grande responsabilità nei confronti della popolazione, che chiede risposte su temi quali l'immigrazione o l'approvvigionamento energetico sicuro.

È quanto dichiarato dal presidente dell'UDC, Marco Chiesa, intervistato dalla RSI, secondo cui il successo del partito è dovuto alla capacità della sua formazione di ascoltare la popolazione, senza nascondere certe problematiche che si trovano «sulla bocca di tutti».

Certo, l'UDC non potrà fare politica da sola, ha ammesso il Ticinese, secondo cui bisognerà trovare alleanze in parlamento per portare avanti determinate rivendicazioni. Chiesa ha tuttavia detto di sperare che gli altri partiti, questa volta, «ci ascoltino maggiormente affinché possano essere trovate soluzioni condivise». (fonte ats)

17:03
keystone-sda.ch (VALENTIN FLAURAUD)Pierre-Yves Maillard (a sinistra)
17:03

Vaud: agli Stati eletto Pierre-Yves Maillard

Nel canton Vaud il socialista Pierre-Yves Maillard è stato eletto al Consiglio degli Stati al primo turno. Al secondo posto il PLR Pascal Broulis. Il secondo turno si terrà il 12 novembre. (fonte ats)

16:59

Udc, per ora due seggi in più al Nazionale

Le prime indicazioni relative ai seggi del Consiglio Nazionale mostrano ancora pochi cambiamenti rispetto al 2019: questo perché i dieci cantoni di cui finora si conoscono i risultati definitivi (AG, AI, AR, GL, GR, NW, OW, SO, UR, ZG) sono almeno in parte piccoli. L'impatto delle variazioni percentuali di voto sarà più forte nei cantoni più grandi.

Al momento, quando sono stati attribuiti 36 seggi su 200, l'UDC guadagna due mandati, mentre PS e Partito evangelico perdono una poltrona a testa. (fonte ats)

16:54

Verdi: «Per noi è una batosta»

Non ci sono scuse: le elezioni sono una batosta per noi. È quanto dichiarato dal presidente dei Verdi, Balthasar Glättli, a Blick TV. «Non possiamo far finta di nulla», ha aggiunto il consigliere nazionale zurighese, che ha espresso preoccupazione per l'avanzata dell'UDC. «È infatti un brutto segno per la protezione del clima, per l'uguaglianza, ma anche per le relazioni in Europa», ha spiegato l'ecologista.

Tutti gli altri partiti devono ora unirsi per trovare una politica che ci permetta di andare avanti verso il futuro e non si preoccupi solo di cercare capri espiatori.Glättli si è detto comunque fiducioso che i risultati miglioreranno col passare delle ore, «anche se penso che perderemo in ogni caso qualche punto percentuale». (fonte ats)

16:49

Il Punto: Udc verso i massimi livelli, crollo dei Verdi

Con il trascorrere delle ore si conferma nelle elezioni del Consiglio Nazionale il crollo dei Verdi, che vedono perso per strada un quarto del loro elettorato, mentre l'UDC appare in forte aumento, con un risultato che potrebbe essere vicino ai suoi massimi del 2015, pur non superando la soglia del 30% come poteva sembrare in base alle indicazioni del primo pomeriggio.

Secondo la prima proiezione nazionale SRG SSR - realizzata dell'Istituto Gfs.bern e che è stata nel frattempo lievemente aggiornata - l'UDC è accreditata al 29,0% (+3,4 punti rispetto al 2019), molto vicina quindi al 29,4% del 2015, che è il miglior risultato in assoluto per un partito elvetico da quando la camera del popolo viene eletta con il sistema proporzionale, cioè dal 1919.

Al secondo posto si conferma il PS, che raccoglie il 17,2% (+0,4 punti), con una progressione meno forte di quanto pronosticassero gli ultimi sondaggi. Molto combattuta appare la lotta per il terzo rango, che potrebbe essere molto importante in chiave composizione del Consiglio federale: il Centro, al 14,7% (+0,9%), sembra superare il PLR 14,6% (-0,5 punti), cosa che non era mai avvenuta nella storia della Confederazione, dal 1848.

Una dura sconfitta attende i Verdi, che scendono al 9,1% (-4,1 punti), dopo i fasti di quattro anni or sono, quando avevano conquistato in un sol colpo 17 seggi. Il minore interesse per le tematiche ecologiste è confermato anche dall'arretramento - peraltro molto più contenuto - dei Verdi liberali, che si attestato al 7,1% (-0,7 punti).

Se questi dati dovessero tradursi in seggi - ma è tutto da vedere: una prima proiezione SRG SSR sul tema è attesa per le 18.00 - il parlamento elvetico si sposterebbe quindi leggermente più a destra. Va peraltro sempre sottolineato che si tratta di variazioni di alcuni punti percentuali, micro-cambiamenti se confrontati con quanto accade nelle elezioni all'estero. (fonte ats)

16:48

I risultati definitivi per il Consiglio Nazionale nel canton Argovia

Martina Bircher (Udc)

Thomas Burgherr (Udc)

Benjamin Giezendanner (Udc)

Andreas Glarner (Udc)

Stefanie Heimgartner (Udc)

Alois HUber (Udc)

Cristoph Riner (Udc)

Simona Brizzi (Ps)

Gabriela Suter (Ps)

Cédric Wermuth (Ps)

Matthias Samuel Jauslin (Plr)

Maja Rinker (Plr)

Marianne Binder-Keller (Centro)

Andreas Meier (Centro)

Beat Flach (Pvl)

Irene Kälin (Verdi)

16:40

Soletta, risultati definitivi per gli Stati: Bischof (il Centro) rieletto al primo turno

All'elezione per il Consiglio degli Stati nel canton Soletta il "senatore" uscente Pirmin Bischof (Alleanza del Centro) ce l'ha fatta: è stato riconfermato oggi per un quarto mandato. Con 46'086 voti, è l'unico candidato ad essere stato eletto al primo turno. La maggioranza assoluta era fissata a 43'160 suffragi. 

Dietro di lui seguono i consiglieri nazionali del PS Franziska Roth (con 30'602 voti), dell'UDC Christian Imark (con 29'176 suffragi) nonché il consigliere di Stato del PLR Remo Ankli (con 25'585), che dovranno attendere il ballottaggio in programma il 19 novembre per sapere se accompagneranno il "senatore" del Centro alla Camera dei cantoni.

Se il 63enne Bischof si ricandidava, l'altro "senatore" solettese Roberto Zanetti (PS), figura nota a livello federale, ha lasciato. Non sarà facile per Franziska Roth difendere il seggio detenuto dal 2010 da Zanetti.

Tra i principali sfidanti figurano Ankli, che punta a ridare ai liberali-radicali la poltrona agli Stati persa nel 2011, dopo 163 anni, e andata a Bischof. In corsa ci sarà pure il consigliere nazionale Imark (UDC). Da segnalare che l'UDC di Soletta non ha mai avuto un seggio alla Camera dei cantoni.

Difficilmente andrà al ballottaggio il consigliere nazionale dei Verdi Felix Wettstein, giunto staccatissimo oggi con 14'394 voti. (fonte ats)

16:36

Udc: «Ci attendiamo un cambio di rotta sulla migrazione»

Per il responsabile della campagna elettorale dell'UDC, il consigliere nazionale Marcel Dettling di Svitto, si mette bene per il suo partito alla luce delle proiezioni attuali.

A suo avviso, i cittadini si aspettano un'importante correzione di rotta in materia di immigrazione, ha aggiunto a Keystone-ATS. Dettling ha poi detto di sperare che anche Plr e il Centro cambino atteggiamento sulla migrazione affinché si possano trovare finalmente soluzioni accettabili. 

16:21

Affluenza sorprendentemente in crescita

In Svizzera non si è ancora stanchi di votare. I risultati giunti dai cantoni più popolosi come Argovia - ma anche considerando quanto visto finora in quelli di piccole e medie dimensioni tra cui Zugo e Glarona - mostrano un'affluenza alle urne contraria alle aspettative e destinata ancora ad aumentare nel corso della giornata, ha dichiarato il politologo Nenad Stojanović all'agenzia di stampa Keystone-ATS.

Questo è «interessante e coinvolgente», ha ribadito Stojanović, secondo cui con buona probabilità «i Verdi subiranno una sconfitta maggiore in Romandia rispetto alla Svizzera tedesca. A Ginevra e nel cantone Vaud, la perdita da parte del partito ecologista dovrebbe superare i 5 punti percentuali, a differenza di Basilea Città o dei Grigioni», ha ribadito Stojanović, secondo cui con buona probabilità i Verdi subiranno una sconfitta maggiore in Romandia rispetto alla Svizzera tedesca. A Ginevra e nel cantone Vaud, la perdita da parte del partito ecologista dovrebbe superare i 5 punti percentuali, a differenza di Basilea Città o dei Grigioni.

Mentre l'Udc ha potuto beneficiare di una maggiore affluenza alle urne e di una migliore mobilitazione, la situazione in casa dei Verdi è ben diversa: anche se riuscissero a mantenere i loro elettori in linea, stanno perdendo in termini relativi, proprio anche a causa dell'aumento dell'affluenza alle urne. (fonte ats)

16:13

I risultati definitivi per il Consiglio Nazionale nei Grigioni

L'UDC grigionese è il partito vincitore delle elezioni per il Consiglio Nazionale 2023. Sugli scudi Magdalena Martullo-Blocher e il suo presidente Roman Hug. Si conferma con il miglior risultato Martin Candinas (Alleanza del Centro). Rieletti anche Jon Pult (PS) e Anna Giacometti. Ma i socialisti perdono il secondo seggio. (fonte ats)

Magdalena Martullo-Blocher (Udc) - 21'795

Roman Hug (Udc) - 16'595

Anna Giacometti (Plr) - 16'184

Martin Candinas (il Centro) - 28'400

Jon Pult (Ps) - 21'290

16:01

Svizzera: Udc trionfa, Verdi in caduta libera e il Centro forse sopra il Plr

Secondo le proiezioni della Ssr, l'Udc è il chiaro vincitore delle elezioni del Consiglio nazionale con una quota elettorale del 29,0% (+ 3,4%). I Verdi perdono oltre quattro punti percentuali e scendono sotto la soglia del dieci per cento. Il Centro a livello nazionale potrebbe superare il Plr.

Sconfitta verde doveva essere e sconfitta verde a quanto sembra è stata: la prima proiezione nazionale SRG SSR relativa all'elezione del Consiglio nazionale conferma l'arretramento delle due formazioni ecologiste (Verdi e Verdi liberali) già ampiamente prefigurata dai sondaggi e dai primi risultati dei cantoni.

L'UDC rimane di gran lunga il primo partito del paese e potrebbe ottenere un risultato storico. PS, PLR e Centro mantengono sostanzialmente le loro posizioni.

Stando alle analisi dell'Istituto Gfs.bern l'UDC è accreditata al 28,9% (+3,3 punti rispetto al 2019), il PS al 17,4% (+0,6), il PLR al 14,6% (-0,5), i Verdi al 9,2% (-4,0), il Centro al 14,7% (+0,9), i Verdi liberali al 7,0% (-0,8). (fonte ats)

15:54

Verdi Liberali sfiduciati, verso l'emorragia di seggi

C'è poco ottimismo fra i Verdi liberali: il loro presidente, Jürg Grossen, si è detto preoccupato a Keystone-ATS per la tendenza attuale, che vede il suo partito in perdita di velocità, ciò che si dovrebbe tradurre in un'emorragia di seggi sotto il "Cupolone". I Verdi liberali non intendono però abbassare le braccia tanto facilmente: in alcuni cantoni si delineano dei successi, secondo Grossen.

È infatti possibile, secondo lui, raggiungere uno dei nostri obiettivi, ossia guadagnare un seggio in più al Consiglio degli Stati. È quasi sicuro, tuttavia, che il partito non raggiungerà l'obiettivo prefissatosi di incrementare la fetta di elettori. Insomma, «si profila una giornata in chiaroscuro», ha spiegato Grossen. (fonte ats)

15:44

Friburgo: per gli Stati si andrà al ballottaggio generale

A Friburgo servirà un ballottaggio generale per determinare chi occuperà i due seggi del Consiglio degli Stati. Al primo turno si è piazzata in testa l'uscente Isabelle Chassot (Alleanza del Centro). L'ex consigliera di Stato ed ex direttrice dell'Ufficio federale della cultura (UFC) non è tuttavia riuscita a ottenere la maggioranza assoluta di preferenze, fissata a quota 44'700, e si è fermata a 34'838.

A seguire l'altra candidata uscente, la PLR Johanna Gapany, che ha contabilizzato 27'989 voti, e l'UDC Pierre-André Page, con 27'280. Il democentrista è in corsa anche per una riconferma al Nazionale. Dietro il trio di testa c'è la socialista Alizée Rey (22'634 voti) e il verde Gerhard Andrey (21'150), anch'egli in lizza per una rielezione alla Camera del popolo. Decisamente più staccati gli ultimi due candidati, Leonardo Garcia Mariaca (PVL, 3'400) e Flavio Guido (Pacte citoyen, 1'794).

A sinistra è già stato deciso che il candidato meglio piazzato del PS e dei Verdi si presenterà al secondo turno, in programma il 12 novembre. Visti i risultati dovrebbe toccare alla socialista Alizée Rey. L'affluenza alle urne è stata del 45,35%. (fonte ats)

15:42

IL PUNTO

I candidati al Consiglio Nazionale già eletti alle ore 15:45.

Zugo

Gerhard Pfister (il Centro)

Thomas Aeschi (Udc)

Manuela Weichelt (Verdi)

Argovia

David Zuberbühler (Udc)

Uri

Simon Stalder  (il Centro)

Obvaldo

Monika Rüegger (il Centro)

Nidvaldo

Regina Durrer-Knobal (Durrer-Knobel)

Glarona

Markus Schneyder (Udc)

15:26
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)L'argoviese Thierry Burkart.
15:20

Verdi «preoccupati» dall'avanzata dell'Udc

La capogruppo dei Verdi al Consiglio nazionale, Aline Trede, si è detta preoccupata alla RSI per la tendenza attuale che vede il suo partito in forte calo alle elezioni e l'UDC in crescita. In particolare, Trede ha citato la protezione dell'ambiente e le pari opportunità; molte donne non dovrebbero infatti essere elette, ha dichiarato.

Per quanto attiene all'idea di un ecologista in Consiglio federale, Trede ha preferito non sbilanciarsi - un'eventualità remota qualora il partito dovesse scendere sotto il 10%, n.d.r - rinviando alla riunione del gruppo prevista per venerdì, quando si farà il punto delle situazione. In merito alla progressione dell'UDC, Trede ha spiegato questa tendenza con la capacità dei democentristi nello sfruttare le crisi emerse nel corso di questa ultima legislatura, dalla consigliera nazionale giudicata "complicata". (fonte ats)

15:13

Glarona: l'Udc strappa un seggio al Centro al Nazionale

L'UDC nel cantone di Glarona si appropria in Consiglio nazionale dell'unico seggio a disposizione e vacante dopo che Martin Landolt (Alleanza del Centro) ha deciso di non ricandidarsi. Il tentativo del Centro di difendere il mandato è fallito. Anche il PS che puntava alla poltrona non è riuscito nel suo intento.

Con 5388 voti il gran consigliere democentrista Markus Schnyder riporta così l'UDC glaronese in parlamento dopo quattro anni di assenza. La sfidante Andrea Trummer (Centro) ha ottenuto 3951. Al terzo posto - con 2960 voti - si è piazzata la presidente del gruppo socialista nel parlamento cantonale Sabine Steinmann (PS). (fonte ats)

15:11

Argovia: Thierry Burkhart rieletto al primo turno

Il consigliere agli Stati argoviese Thierry Burkart (PLR) è stato rieletto con 105'897 voti (la soglia maggioranza assoluta di 96'112). Per il seggio vacante (in precedenza dell'Udc) si andrà quindi al ballottaggio. Fra i possibili aspiranti guidano la classifica Benjamin Giezendanner (UDC) e Gabriela Suter (PS) e Marianne Binder-Keller (il Centro).

15:04
KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE (ALESSANDRO DELLA VALLE)Il processo di spoglio
14:58

IL PUNTO: i senatori già eletti

Ecco la lista dei consiglieri agli Stati già eletti alle 14:45 (in ordine di cantone)

Appenzello Esterno

Andrea Caroni (PLR/confermato)

Appenzello Interno

Daniel Fässler (Centro/confermato dalla Landsgemeinde lo scorso 30 aprile)

Grigioni

Stefan Engler (Centro/confermato)
Martin Schmid (PLR/confermato)

Glarona

Benjamin Mühlemann (PLR/nuovo)
Mathias Zopfi (Verdi/confermato)

Lucerna

Andrea Gmür-Schönenberger (Centro/confermato)
Damian Müller (PLR/confermato)

Nidvaldo

Hans Wicki (UDC/confermato)

Obvaldo

Erich Ettlin (Centro/confermato/rielezione tacita)

Uri

Josef Dittli (PLR/confermato)
Z'graggen Heidi (Centro/confermato)

Zugo

Peter Hegglin (Centro/confermato)
Matthias Michel (FDP/confermato)

14:53

«Vittoria netta per l'UDC, sconfitta dei Verdi»

La tendenza generale appare chiara - in estrema sintesi: vittoria netta UDC, avanzata del PS, sconfitta dei Verdi e Verdi liberali, sostanziale stabilità per PLR e Centro - ma i giochi sono tutt'altro che fatti per quanto riguarda il Nazionale. A contare, in ultima analisi, saranno infatti i seggi, e non le percentuali di voto. A questo proposito i risultati definitivi sono disponibili solo per cinque piccoli cantoni (Zugo, Nidvaldo, Obvaldo, Uri e Appenzello Esterno). Non mancano peraltro indicazioni parziali significative anche da altri cantoni, con diverse proiezioni locali che danno l'UDC guadagnare mandati (per esempio a Zurigo, San Gallo, Argovia). Per avere un quadro nazionale bisogna affidarsi alle proiezioni. La prima in assoluto è quella della Neue Zürcher Zeitung (NZZ), che ancora prima delle 13.00 si è spinta fino a dare l'UDC al 31%: sarebbe una vittoria spettacolare, calcolando che nessun partito è mai andato oltre il 30% dal 1919, anno in cui la camera del popolo è designata con il sistema proporzionale. In base agli ultimi calcoli della NZZ l'UDC è ora accreditata al 29,9%, cosa che sarebbe peraltro comunque il miglior risultato della storia, superiore al record del 29,4% democentrista del 2015; rispetto al 2019 vi sarebbe un guadagno di 4,3 punti. Secondo partito si confermerebbe il PS, al 17,4% (+0,6 punti). Il Il PLR sarebbe al 14,9% (-0,2) e il Centro (13,7%, -0,1 punti) fallirebbe l'obiettivo di superare i liberali radicali. In forte flessione sembrano essere i Verdi (-9,1%, -4,1 punti) e in calo sarebbero anche i Verdi liberali (6,8%, -1,0 punti). Un trend del Tages-Anzeiger conferma i movimenti generali dei partiti. La prima proiezione nazionale dell'ente radiotelevisivo SRG SSR è attesa solo per le 16.00.

14:48

Lucerna, confermati i due uscenti agli Stati

I due uscenti Damian Müller (PLR) e Andrea Gmür-Schönenberger (Centro) sono stati rieletti nel Consiglio degli Stati. Il primo ha ottenuto 72'978 suffragi, la seconda 69'578. La maggioranza assoluta era di 68'616 voti. Oltre al vantaggio di cui beneficiano gli uscenti - Müller siede nella Camera dei Cantoni dal 2015, Gmür-Schönenberger dalla passata legislatura - i due hanno approfittato dell'appoggio reciproco dei loro rispettivi partiti, un tempo avversari dichiarati nel cantone storicamente cattolico. La strategia, adottata anche per l'elezione al Consiglio nazionale, è stata rinnovata per la terza volta, da otto anni a questa parte.

14:45

IL PUNTO: I deputati sinora eletti

I consiglieri nazionali già eletti alle 14:45 (in ordine di partito)

CENTRO (4 seggi)

Regina Durrer-Knobel (NW/nuovo)
Thomas Rechsteiner (AI/confermato)
Simon Stadler (UR/confermato)
Gerhhard Pfister (ZG/confermato)

UDC (4 seggi)

Monika Rüegger (OW/confermato)
Markus Schnyder (GL/nuovo)
David Zuberbühler (AR/confermato)
Thomas Aeschi (ZG/confermato)

Verdi (1 seggio)

Manuela Weichelt (ZG/confermato)

14:37

PROIEZIONE SAN GALLO: l'UDC ruba un seggio al Verdi liberali

Nel cantone di San Gallo, secondo le prime proiezione di gfs.bern per la SSR, l'UDC guadagnerebbe un seggio in Consiglio nazionale a scapito dei Verdi liberali (PVL). Secondo la proiezione i 12 seggi di cui dispone il cantone di San Gallo alla Camera del Popolo sarebbero così distribuiti: 5 UDC (+1), 2 Alleanza del Centro (-), 2 PS (-), 2 PLR (-) e 1 Verdi (-). Nel 2019 erano stati Verdi e Verdi liberali (PVL) a strappare un mandato ciascuno a UDC e all'allora PPD (oggi Alleanza del Centro).
 

14:35

PROIEZIONE ZURIGO: Su l'UDC, tonfo dei Verdi

Nel canton Zurigo si va verso una vittoria dell'UDC e una sconfitta dei Verdi. Secondo la prima proiezione per l'elezione del Consiglio nazionale, i democentristi guadagnano 3,3 punti rispetto al 2019 e salgono al 30%, mentre gli ecologisti ne perdono ben 5,2, fermandosi all'8,8%. Non vengono ancora fornite informazioni sulla ridistribuzione dei seggi. Stando alla proiezione dell'ufficio statistico cantonale, dietro l'UDC si piazza il PS (17,5%, +0,2 punti), seguito da Verdi liberali (13,3%, -0,7) e PLR (11,8%, -1,9). Il Centro (8%, +1,9) è dal canto suo vicino ai Verdi. Sopra il 3%, soglia da raggiungere per accedere al Parlamento federale, c'è anche il PEV (3,2%, -0,1). Osservato speciale, il movimento "no vax" "Mass-Voll" non andrebbe oltre lo 0,6% dei voti. Nel cantone più popoloso (più di 1,5 milioni di abitanti) del Paese, attualmente le poltrone alla Camera del popolo sono così ripartite: 10 UDC, 7 PS, 6 PVL, 5 PLR, 5 Verdi, 1 Centro, 1 PEV. Da ricordare però come Zurigo avrà un seggio in più (36 e non 35) nella prossima legislatura.

 

14:30
keystone-sda.chL'uscente Hannes Germann (UDC) è stata confermato al primo turno.
14:30

Sciaffusa, Hannes Germann rieletto agl Stati, Thomas Mindner dovrà attendere

Nel canton Sciaffusa, il "senatore" Thomas Minder (indipendente) dovrà attendere il secondo turno per sapere se sarà rieletto alla Camera dei cantoni. Al primo turno è stato confermato solo l'uscente Hannes Germann (UDC). Quest'ultimo ha ottenuto 15'490 voti superando agevolmente la maggioranza assoluta (13'939). Germann siede al Consiglio degli Stati dal 2002 e detiene il record di anzianità. A Minder, imprenditore all'origine dell'iniziativa "contro le retribuzioni abusive", ha ottenuto 12'045 voti ed è stato superato anche dalla socialista Simon Stocker (PS), a cui sono andati 13'456 suffragi. La partecipazione al voto è stata del 67,75%. A Sciaffusa è obbligatorio recarsi alle urne. Chi non vota deve pagare una multa.
 
 

 
 

14:14

UDC a valanga anche nel canton Argovia

Nel canton Argovia, una volta conteggiati i voti di 149 comuni su 198, l'Unione democratica di centro (UDC) risulta in forte crescita (+8,69 punti percentuali), raggiungendo una quota del 40,22%. Il Partito socialista (PS) perde invece 2,28 punti al 14,18%, il Partito liberale radicale (PLR) 1,07 punti al 13,55% e l'Alleanza del Centro 0,89 punti al 12,96%. In forte calo i Verdi (-3,69 punti al 9,78%) mentre i Verdi liberali (PVL) cedono 0,99 punti all'8,51%. In lieve aumento il Partito evangelico (PEV, +0,64 punti al 3,64%).

14:09

«Grande avanzata» dell'UDC, crollo dei Verdi

Una «grande avanzata» per l'UDC e «pesanti perdite» per i Verdi: viene descritto così il probabile esito dell'elezione odierna del Consiglio Nazionale, stando a un trend pubblicato poco fa dal Tages-Anzeiger (TA). Stando a questa analisi i Verdi devono fare i conti con perdite molto consistenti, nettamente superiori ai guadagni del PS. PLR e Verdi liberali vengono visti in leggero calo. Il Centro può invece aspettarsi un risultato stabile, rispetto alle quote di elettori cumulate dei due partiti che lo hanno preceduto, il PPD e il PBD. La valutazione della tendenza è stata realizzata da un team dell'editore Tamedia dopo che sono stati scrutinati 630 dei 2136 comuni svizzeri. Non si tratta di previsioni precise, ma di un'approssimazione di quanto si sta delineando, viene sottolineato. Secondo questi calcoli, l'UDC può aspettarsi un guadagno di circa 3 punti percentuali. In questo modo si avvicinerebbe al risultato record del 2015, quando ottenne il 29,4%. All'epoca, si trattava della quota di elettori più alta per un partito dall'introduzione del proporzionale, nel 1919. Al momento comunque l'UDC viene vista da TA sotto alla soglia simbolicamente significativa del 30%.

14:06

Grigioni, riconfermati Stefan Engler e Martin Schmid

Il popolo grigionese ha dato nuovamente fiducia ai consiglieri agli Stati uscenti Stefan Engler (Alleanza del Centro) e a Martin Schmid (PLR). Al prettigoviese Hans Vetsch (Grigionesi liberi e indipendenti) sono invece andate poche preferenze. Stefan Engler, di Surava nato nel 1960 e membro del Consiglio dei Stati dal 2011, ha ottenuto 38'316 voti. Il nome di Martin Schmid, nato a Splügen nel 1969 pure lui deputato agli Stati dal 2011, è finito 33'611 volte sulle liste dei cittadini votanti grigionesi. Il 73enne candidato indipendente della Val Prettigovia Hans Vetsch ha totalizzato soltanto 5'723 preferenze.

14:00
keystone-sda.chL'uscente Simone Stadler ha respinto comodamente l'attacco dell'UDC.
14:00

Uri, il seggio al Nazionale resta nelle mani del Centro

Rimane al Centro l'unico seggio che spetta al canton Uri in Consiglio nazionale. Simon Stadler è infatti stato rieletto respingendo comodamente l'attacco dell'UDC, incapace di recuperare la poltrona persa quattro anni fa. Il 35enne Stadler (8283 voti), che recentemente si è fatto conoscere con la proposta di un pedaggio al San Gottardo, è entrato alla Camera del popolo nel 2019. In quell'occasione aveva superato la concorrenza di democentristi e socialisti, approfittando anche della rinuncia per motivi di salute dell'uscente UDC Beat Arnold (poi deceduto nel 2021).

13:45
--Il consigliere nazionale di Appenzello Interno uscente Thomas Rechsteiner (Centro) è stato riconfermato.
13:42

Appenzello Interno, il Centro conferma il seggio al Nazionale

Il consigliere nazionale di Appenzello Interno uscente Thomas Rechsteiner (Centro) è stato riconfermato. Rechsteiner era stato eletto alla Camera del popolo nel 2019, quale esponente dell'allora PPD (oggi Alleanza del Centro), riuscendo a fare sua la poltrona rimasta vacante dopo che il collega di partito Daniel Fässler, era stato eletto a fine aprile dalla Landsgemeinde al Consiglio degli Stati. Rechsteiner - quattro anni fa - aveva avuto la meglio sia sulla candidata ufficiale del suo stesso partito, Antonia Fässler, che sul candidato UDC Ruedi Eberle.

13:38
UDCDavid Zuberbühler (AR) e l'UDC mantengono il proprio seggio al Nazionale.
13:36

Appenzello Esterno, l'UDC difende il proprio seggio al Nazionale

L'unico seggio a disposizione di Appenzello Esterno in Consiglio nazionale resta in mano all'UDC: David Zuberbühler ha avuto la meglio sugli sfidanti del PLR e del Centro. Züberbühler, imprenditore, era stato eletto alla Camera del popolo nel 2015 quando aveva sottratto il seggio al PLR che lo aveva detenuto per tre legislature. Il PLR aveva cercato di riappropriarsi della poltrona già nel 2019, lanciando nella corsa la giurista Jennifer Abderhalden, ma senza riuscirci seppur per poco. A distanza di quattro anni il tentativo è nuovamente fallito.

13:34
--Monika Rüegger può sorridere: i cittadini di Obvaldo l'hanno rieletta al Nazionale.
13:32

Obvaldo, Rüegger rieletta senza sorprese al Nazionale 
Le elezioni odierne non hanno riservato sorprese nel canton Obvaldo. L'unico seggio in Consiglio nazionale resta in mano all'UDC, che sarà ancora rappresentata da Monika Rüegger. La 55enne di Engelberg ha ottenuto 8224 preferenze ed è alla sua seconda legislatura sotto la Cupola. Quattro anni fa, superando gli sfidanti nella corsa al posto lasciato vacante dal cristiano-sociale Karl Vogler (che faceva parte del gruppo dell'allora PPD), aveva fatto la storia, diventando la prima donna obvaldese in Parlamento.

 

13:30

Un altro politologo: «UDC oltre i pronostici al Nazionale»

Nelle elezioni del Consiglio nazionale l'UDC potrebbe guadagnare di più di quanto ipotizzato dai sondaggi della vigilia: lo afferma il politologo Thomas Milic. Da un lato, in alcuni comuni, ad esempio nel cantone di Argovia, i democentristi stanno ottenendo un ampio vantaggio sugli altri partiti e dall'altro la stessa UDC avanza a Basilea Città: «E se guadagna lì, guadagnerà ancora di più in altri cantoni», afferma l'esperto in dichiarazioni riportate da 20 Minuten. Stando a Milic il successo dell'UDC è da ricercarsi nelle diverse questioni che stanno a cuore ai cittadini e nelle quali essi percepiscono il partito di Marco Chiesa come un'opposizione consolidata: immigrazione, energia, Europa. «Sono questi i temi in cima al barometro delle preoccupazioni», osserva lo specialista. E in questi ambiti l'UDC si distingue dal cosiddetto mainstream. Come noto una prima proiezione relativa alle elezioni nazionali è stata pubblicata con insolito anticipo dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ) e viene costantemente aggiornata. Al momento dà l'UDC al 30,7%: se fosse confermata si tratterebbe di una vittoria spettacolare, perlomeno per i canoni elvetici.

 

13:05
keystone-sda.chIl nidvaldese Hans Wicki ha comodamente confermato il suo seggio alla Camera dei Cantoni.
13:04

Nidvaldo, rieletto Hans Wicki agli Stati

Come ampiamente previsto, l'uscente Hans Wicki (PLR) si è imposto nella competizione elettorale per l'unico seggio di Nidvaldo al Consiglio degli Stati. Ha ottenuto 10'817 preferenze. Wicki, 59 anni, già capo del Dipartimento cantonale delle costruzioni, siede nella Camera dei Cantoni dal 2015, quando si era imposto in una gara elettorale a tre. Quattro anni or sono è stato eletto tacitamente (non c'erano state altre candidature).

 

13:01

PRIMA PROIEZIONE: «Vittoria storica per l'UDC»

Una prima proiezione relativa alle elezioni nazionali è stata pubblicata con insolito anticipo dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Stando a questa indicazione si prospetta una vittoria UDC inattesa nella sua portata: il partito di Marco Chiesa viene accreditato al 30,8%. Si tratterebbe di un'avanzata (+5,2 punti rispetto al 2019) di proporzioni storiche: sarebbe infatti la prima volta da quando il Nazionale è eletto con il sistema proporzionale (cioè dal 1919) che un partito supera il 30%. Sempre secondo questa analisi avanza pure il PS, al 17,7% (+0,9 punti). Il PLR è visto stabile al 15,1% (invariato) e stabile sarebbe anche il Centro, che non andrebbe oltre il 13,9 (+0,1). Perdono invece i Verdi, al 10,1% (-3,1), e i Verdi liberali, con il 7,4% (-0,4).

12:55
--La candidata del Centro Regina Durrer-Knobel è la prima donna di Nidvaldo eletta al Nazionale.
12:55

Nidvaldo, prima donna al Nazionale

Per la prima volta, il canton Nidvaldo sarà rappresentato in Consiglio nazionale da una donna. L'onore spetta a Regina Durrer-Knobel (Centro), che ha soffiato all'UDC l'unico seggio a disposizione. Granconsigliera dal 2022, Durrer-Knobel, classe 1971, è anche vicepresidente della sezione cantonale del suo partito. Inoltre, siede nel municipio di Ennetmoos. Ha ottenuto 8026 voti e prenderà il posto del democentrista Peter Keller, che dopo tre legislature ha deciso di non ripresentarsi. L'UDC ha puntato quindi sul granconsigliere e presidente della sezione cantonale Roland Blättler (7057 voti), che però ha fallito l'obiettivo. Gli addetti ai lavori prevedevano un testa a testa fra lui e Durrer-Knobel, ma qualcuno aveva fatto notare come la sua candidatura tardiva (annunciata solo a metà agosto) potesse essere sinonimo di difficoltà da parte dei democentristi nel trovare la persona adatta. Nella corsa, cercando di recuperare la poltrona persa nel 2011 proprio per mano di Keller, c'era pure il PLR, che schierava a sua volta una deputata nel Parlamento cantonale, Beatrice Richard-Ruf. L'ex sindaca del capoluogo Stans è rimasta tuttavia staccata (2618 voti).

12:52

NAZIONALE, IL PUNTO ALLE 12.45

Sta procedendo spedito in tutta la Svizzera lo spoglio delle schede per l'elezione del Nazionale e cominciano ad affluire le primissime indicazioni. Interessante è il caso di Basilea Città, dove a perdere - stando ai primi risultati intermedi - sono sia i Verdi che il PS, come pure il PLR. Anche nei Grigioni i socialisti potrebbero perdere il seggio che avevano strappato all'UDC nel 2019. D'altra parte nel canton Appenzello Esterno il consigliere nazionale UDC in carica David Zuberbühler deve temere per il suo mandato. A Soletta a perdere un seggio potrebbero essere i Verdi: il trend attuale dà la poltrona al Centro.

12:49

Ad Argovia comanda Burkhart

Nel canton Argovia, il "senatore" uscente Thierry Burkart (PLR) risulta in testa dopo lo spoglio di 139 comuni su 198. Il presidente del Partito liberale-radicale svizzero è l'unico candidato a superare la maggioranza assoluta. Seguono il candidato dell'UDC Benjamin Giezendanner (UDC), che è figlio d'arte (suo padre Ulrich Gienzendanner è stato per lunghi anni in Consiglio nazionale) e, più staccata, Gabriela Suter (PS). Poi, più distanziate ancora, vi sono Marianne Binder (Alleanza del Centro), Irène Kälin (Verdi), Barbara Portmann (Verdi liberali) e Lilian Studer (PEV). Alla Camera dei cantoni non si ripresenta invece l'uscente Hansjörg Knecht (UDC). Burkart è dato per favorito dai pronostici della vigilia.

12:39

Grigioni, Martin Candinas in testa

Il presidente in carica del Consiglio nazionale, Martin Candinas (Centro) è attualmente in testa nei Grigioni con 11'217 voti dopo 49 scrutini su 101 comuni. Condivide il podio con Magdalena Martullo Blocher (UDC) con 8'311 voti e Jon Pult (PS) con 8'150 voti. L'affluenza alle urne è attualmente del 41,8 percento.

12:32

Grigioni, si profila la conferma dei due consiglieri agli Stati uscenti

I consiglieri agli Stati Stefan Engler (Centro) e Martin Schmid (PLR) hanno già ottenuto rispettivamente 20'850 e 18'156 voti in 65 dei 101 comuni scrutinati nel Cantone dei Grigioni. Se la tendenza continuerà sulla falsa riga nei comuni rimanenti, i due candidati in carica saranno rieletti. Per il momento l'affluenza alle urne è stata del 38,6 percento

12:29

Bassa partecipazione

La scarsa partecipazione alle elezioni federali - attesa bassa anche quest'anno: nel 2019 era al 45,1%, la terza peggiore di sempre - è da attribuire alle naturalizzazioni di stranieri? Anche, risponde il politologo Nenad Stojanović.

12:24
KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE (ALESSANDRO DELLA VALLE)La senatrice basilese Eva Herzog risulta nettamente la più votata per corrispondenza.
12:19

Grigioni, l'UDC guadagna consensi al Nazionale

Dopo lo spoglio di 30 comuni grigionesi su un totale di 101, emerge un buon vantaggio per l'UDC. Secondo i risultati, l'UDC potrebbe riconquistare il seggio in Consiglio nazionale perso nel 2019 e andato al PS. La lista "SVP Power", con l'attuale consigliera nazionale Magdalena Martullo Blocher, è attualmente in netto vantaggio.
 

12:14

Eva Herzog confermata

Eva Herzog rappresenterà il cantone di Basilea Città agli Stati anche nei prossimi quattro anni. La senatrice socialista risulta infatti nettamente davanti agli altri candidati dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza e supera agevolmente la maggioranza assoluta.

11:57

Ancora pochi "senatori" UDC

Per i Verdi liberali (PVL), un seggio al Consiglio degli Stati è probabilmente fuori portata anche quest'anno, anche se a Berna si candida il presidente del partito e consigliere nazionale Jürg Grossen e a Zurigo la capogruppo Tiana Moser.

Il fatto che per l'elezione della Camera dei Cantoni valgano dinamiche diverse rispetto al Consiglio nazionale è particolarmente palese guardando all'UDC. I democentristi sono di gran lunga il maggior partito, ma contano solo sette "senatori". Oggi potrebbero perderne un altro a Svitto e non è certo che possano compensalo con uno a Zurigo. (Fonte ats)

11:56

Rossoverdi in perdita di velocità

Il PS, che ha già visto svanire due seggi durante la legislatura perché non è riuscito a mantenere quelli di Christian Levrat (FR) e Paul Rechsteiner (SG), che si sono dimessi, perderà quasi certamente terreno. Personalità del partito non si ripresentano a Berna, Soletta e Ticino (il seggio che è stato di Marina Carobbio Guscetti è vacante dal 7 aprile) e anche la poltrona di Ginevra potrebbe essere a rischio. Malgrado le buone possibilità dei socialisti a Vaud, il bilancio rischia di essere pesante. Dopo un massimo storico di dodici seggi alle elezioni del 2015, nel peggiore dei casi il PS si ritroverebbe con soli cinque seggi.

I Verdi potrebbero compensare la perdita quasi certa a Vaud conquistando seggi a Berna o a Friburgo. Anche la poltrona glaronese è a rischio. Va ricordato che, sull'onda d'urto dello tsunami verde che ha investito il Consiglio nazionale nel 2019, gli ecologisti avevano fatto segnare una progressione spettacolare da uno a cinque mandati. (Fonte ats)

11:55

PLR davanti al Centro?

Secondo i media della Svizzera interna, in questa tornata elettorale, il PLR sembra avere buone chance di progressione. Potrebbe persino superare in numero di seggi l'Alleanza del Centro, creando una situazione inedita da oltre un ventennio. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, potrebbe avere conseguenze sull'elezione di nuovi membri del Consiglio federale in caso di vacanza durante la prossima legislatura.

Per gli osservatori, i liberali radicali sembrano essere in posizione di partenza relativamente favorevole in particolare a Soletta, Svitto, Giura e Ticino. Anche se dovessero perdere mandati a Zurigo e Friburgo si profilerebbe dunque una crescita della deputazione. Parallelamente le poltrone del Centro a Svitto e nel Giura traballano. (Fonte ats)

11:54

Stati: verso un trend inverso rispetto a Nazionale

L'elezione del Consiglio degli Stati, che probabilmente si protrarrà fino al 26 novembre con gli ultimi ballottaggi, potrebbe rafforzare il PLR e indebolire il PS, contrariamente a quanto dovrebbe avvenire, stando ai sondaggi, per il Nazionale.

Per una Camera eletta in stragrande maggioranza col sistema maggioritario, le affiliazioni partitiche sono sicuramente importanti, ma spesso il fattore decisivo è un altro, come lo statuto di uscente rispetto a sfidante, la passata attività pubblica nel cantone o la capacità di raccogliere consensi al di là del proprio partito. Il risultato complessivo in termini di forza politica è la somma di 26 situazioni locali dalle premesse proprie. (Fonte ats)

11:53

Previsioni difficili

Le previsioni riguardo all'assegnazione dei singoli mandati sono rese difficili dal fatto che ogni cantone rappresenta un singolo circondario elettorale: sarà tutto da vedere quindi come la forza del partiti si tradurrà in numero di seggi.

I primi risultati parziali dovrebbero già giungere subito dopo mezzogiorno e qualche definitivo - di cantoni molto piccoli - potrebbe arrivare nella prima ora dello spoglio. Per avere un quadro un po' più affidabile bisognerà però probabilmente aspettare la prima proiezione dell'ente radiotelevisivo SRG SSR, in programma alle 16.00, che si concentrerà sulla forza dei partiti. Alle 18.00 vi sarà poi una seconda proiezione con la ripartizione dei seggi, seguita alle 20.00 da una terza, più precisa. A quel punto la gran parte dei cantoni avrà comunque già pubblicato i risultati definitivi. Nel 2019 l'ultimo cantone, Vaud, aveva reso noto i dati definitivi alle 23.00. Ma problemi tecnici - in particolare informatici - possono sempre essere dietro l'angolo. (Fonte ats)

11:52

I temi caldi

Stando ai sondaggi la protezione climatica rimane comunque fra le principali preoccupazioni degli svizzeri, insieme alla forte immigrazione e all'esplosione dei premi dell'assicurazione malattia. Resta da vedere quanto elevata sarà la fiducia dei cittadini nelle capacità della politica di risolvere i problemi: nel 2019 la partecipazione al voto si era limitata al 45,1%, la terza peggiore di sempre.

I partiti non sembrano peraltro aver fatto faville. «È probabilmente la campagna elettorale più fiacca da molto tempo a questa parte», ha di recente commentato in un'intervista a un domenicale Urs Altermatt, lo storico noto per il suo libro «I consiglieri federali svizzeri», pubblicato anche in italiano.

Va peraltro anche detto che tradizionalmente le elezioni in Svizzera non provocano sconquassi: l'elettorato è fedele, le vittorie e le sconfitte si misurano in genere in pochi punti percentuali di scarto. Avevano fatto parziale eccezione quattro anni or sono i Verdi, che erano passati dal 7,1% al 13,2% dei consensi, guadagnando in un sol colpo 17 seggi, cosa mai riuscita a nessun partito dal 1919, data della prima elezione del Nazionale con il sistema proporzionale. (Fonte ats)

11:49

Bocce quasi ferme, presto vincitori e vinti

Le bocce sono praticamente ferme e nelle prossime ore si saprà chi ha vinto e chi ha perso: alle 12.00 si chiudono in Svizzera le urne per l'elezione del Consiglio Nazionale (e per quella del Consiglio degli Stati, che segue però normative cantonali).

È attesa una contenuta avanzata dell'UDC e del PS, un testa a testa fra PLR e Centro per attribuirsi il terzo posto (che potrebbe essere fondamentale in relazione a futuri scenari di composizione del Consiglio federale) e un arretramento dei Verdi, che quattro anni or sono avevano beneficiato dell'aumentata sensibilità ambientale della popolazione. (Fonte ats)

11:33
keystone