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UCRAINA: SEGUI IL LIVE106esimo giorno di guerra in Ucraina: segui il LIVE

09.06.22 - 16:58
Mosca afferma di non avere informazioni sulla sorte dei combattenti ucraini che si sono arresi nell'acciaieria
Reuters
Mosca afferma di non avere informazioni sulla sorte dei combattenti ucraini che si sono arresi nell'acciaieria
Intanto però i combattimenti continuano e Mosca schiera altre truppe vicine a Zaporizhzhia. L'Ufficio investigativo ucraino ha aperto 480 inchieste per tradimento e collaborazione con il nemico.

Mentre a livello internazionale si continua a lavorare per scongiurare una crisi alimentare mondiale dovuta al blocco dei porti, le forze russe continuano ad avanzare nel Donbass e in particolare nella città di Severodonetsk, dove si combatte da giorni ormai incessantemente.

21:19

Kiev: ingresso nell'Ue più vicino
La Commissione europea la settimana prossima potrebbe dare all'Ucraina il via libera allo status di candidato all'ingresso in Ue. E' quanto riporta Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier secondo le quali al tavolo del collegio dei commissari della settimana prossima approderà la raccomandazione che conterrà il placet dell'esecutivo europeo. Il via libera sarà legato ad alcune condizioni sullo stato di diritto e sulla legislazione anti-corruzione in Ucraina. Se la Commissione varerà la raccomandazione, il suo parere positivo sulla candidatura ucraina approderà al summit europeo di fine giugno. (fonte ats)

17:08

Putin: «Non faremo la fine dell'URSS»
La Russia «non cadrà nella stessa trappola dell'Urss, la sua economia resterà aperta». Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi. Aggiungendo che la sfida che oggi ha di fronte il Paese è «tornare e rafforzarsi». (ats ans)

16:57

Tre condanne a morte
La corte suprema della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i "mercenari" britannici Aiden Aslin, 28 anni, del Nottinghamshire, Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire, e Saaudun Brahim, cittadino marocchino, che combattevano per l'esercito ucraino. Lo fanno sapere le agenzie russe.
I militari sono accusati dai filorussi di essere "mercenari" ma le famiglie dei britannici sostengono che fossero in servizio nelle Forze armate ucraine. Per il Regno Unito sono da considerarsi come prigionieri di guerra che non dovrebbero essere perseguiti per aver preso parte alle ostilità, essendo parte dell'esercito ucraino. Quella pronunciata oggi dalla corte di Donetsk, non riconosciuta internazionalmente, è la sentenza di primo grado contro la quale gli imputati potranno fare appello. (fonte ats)

16:54
ReutersI combattenti britannici e marocchino condannati a morte.
16:37

I combattenti dell'Azovstal restano nel campo di detenzione
I 2.449 combattenti ucraini catturati dai russi dopo la resa dell'acciaieria Azovstal di Mariupol continuano a essere tenuti in un campo di detenzione russo nel villaggio di Olenivka, nella regione di Donetsk. Lo ha riferito l'Ukrainska Pravda, citando fonti d'intelligence ucraina, ricordando che l'accordo tra Kiev e Mosca prevede che i combattenti che si trovavano nello stabilimento non debbano essere uccisi né torturati in vista di un possibile scambio di prigionieri. In precedenza, fonti di Mosca citate dalla Tass avevano affermato che oltre mille tra militari ucraini e combattenti stranieri che si erano arresi a Mariupol erano stati trasferiti in Russia per essere interrogati. (fonte ats)

16:27

240 carri armati e 100 blindati polacchi
La Polonia ha inviato finora in Ucraina armi per un valore di quasi due miliardi di dollari, inclusi più di 240 carri armati e circa 100 mezzi corazzati, riporta Ukrinform citando il presidente polacco Andrzej Duda. «Abbiamo inviato carri armati dalla Polonia all'Ucraina: quasi due gruppi di carri armati da combattimento. Si tratta di oltre 240 carri armati che l'esercito ucraino può utilizzare. Abbiamo inviato quasi un centinaio di veicoli corazzati per il trasporto di personale», ha detto Duda al quotidiano tedesco Bild in un'intervista. Varsavia, ha aggiunto, ha anche fornito a Kiev armi leggere, munizioni ed equipaggiamento militare. (fonte ats)

16:15

«Un cattivo compromesso» per l'Ucraina? Sarebbe «ripugnante»
Spingere l'Ucraina a un «cattivo compromesso», a un accordo di pace imposto dalla Russia, sarebbe «ripugnantex e l'Occidente non deve farlo. Lo ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson a margine di un intervento pubblico nella contea del Lancashire durante il quale ha presentato un progetto di sostegno all'edilizia nazionale. Nel suo discorso il leader Tory ha poi attribuito agli «effetti dell'aggressione di Vladimir Putin» parte della responsabilità dell'impennata dell'inflazione nel Regno e «a livello globale». (fonte ats)

16:12
keystone-sda.ch (Peter Byrne)Il primo ministro Boris Johnson.
15:40

I programmi scolastici russi nel Donbass
Dal primo settembre le scuole del Donbass seguiranno i programmi del sistema scolastico della Russia. Lo ha annunciato il ministro dell'Educazione di Mosca, Serghei Kravtsov, citato da Interfax. «Sono state prese le decisioni sulla nuova formazione dei docenti, che comincerà il 14 giugno, e sulla fornitura di testi scolastici russi alle scuole delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk», ha aggiunto il ministro. (fonte ats)

15:36

Tre morti nei raid russi su Kharkiv
Almeno tre persone sono rimaste uccise e altre cinque ferite in bombardamenti compiuti la scorsa notte dalle forze russe nella regione nordorientale ucraina di Kharkiv. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale della regione, citato da Ukrinform, secondo cui i raid hanno colpito il distretto di Novobavarsky. (fonte ats)

14:37

Il piano segreto fallito per liberare l'Azovstal
Un tentativo per irrompere militarmente a Mariupol e sbloccare la situazione dell'acciaieria Azovstal, accerchiata e bombardata dall'esercito russo, fu organizzato dai Servizi di intelligence ucraini (Gur) dopo alcune settimane di assedio. Lo ha raccontato una fonte qualificata alla pubblicazione Ucraine Truth, riportata da Unian. Sotto il comando generale della Gur, un'unità militare è partita dal distretto sud-orientale di Huliaipil verso Mariupol per irrompere in città. Il gruppo di assalto era composto anche da militari dell'esercito e combattenti del reggimento nazionalista Azov. Secondo la fonte, inizialmente era previsto che l'unità avrebbe ricevuto carri armati, veicoli corazzati e oltre 80 soldati, ma quando è arrivato il momento di entrare in azione c'erano a disposizione solo pochi carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e veicoli corazzati per il trasporto di circa 20 persone. Nonostante ciò, l'unità si è spostata verso Mariupol. Dopo circa 10-15 chilometri un pesante attacco russo ha bloccato l'avanzamento del gruppo costringendolo alla ritirata. (fonte ats)

14:35

L'unità dell'Occidente è «la più grande paura» di Mosca
«Avendo assaggiato il sangue dell'Europa una volta, la Russia proverà a berlo tutto. Intimidendo, umiliando e derubando. L'unica lingua che la Russia comprende è la lingua della forza. La loro più grande paura è la nostra unità. L'unico modo per vincere è avere armi. Il bene deve essere in grado di difendersi». Lo ha affermato in un tweet il consigliere del capo dell'ufficio del presidente ucraino Mykhailo Podolyak, riportato da Ukrinform. (fonte ats)

14:18
keystone-sda.ch / STR
14:16

Il Cremlino «non ha informazioni» sulla sorte dei combattenti dell'Azovstal
Il Cremlino non ha informazioni sulla sorte o su eventuali decisioni che riguardano i militari ucraini che si sono arresi nell'acciaieria Azovstal di Mariupol e sono stati portati in Russia. Lo ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov rispondendo a una domanda: «Non sono in grado di rispondere a questa domanda, non abbiamo tali informazioni», ha detto, riportato dall'agenzia Tass. Intanto il Comitato investigativo russo ha reso noto di star interrogando gli oltre 200 ufficiali ucraini di Azovstal: «Continua il lavoro di identificazione dei militari delle Forze Armate ucraine e dei nazionalisti che si sono arresi, compresi quelli dell'acciaieria Azovstal. Queste persone, tra cui più di 200 ufficiali, sono in fase di interrogatorio», ha affermato il Comitato. (fonte ats)

14:08

Von der Leyen: «Ricostruire l'Ucraina è un nostro dovere»
«Questo pomeriggio avremo un dibattito tra il sindaco di Mariupol e gli architetti ucraini» perché «ricostruiremo l'Ucraina: dobbiamo farlo e lo faremo» perché "è un nostro obbligo morale" che va messo in atto "nel modo giusto, con lo spirito del nuovo Bauhaus europeo». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all'apertura del festival Internazionale New European Bauhaus in corso al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma. (fonte ats)

13:46

Gas, forniture interrotte per chi non ha pagato in rubli
I Paesi che hanno rifiutato di pagare il gas russo in rubli, così come previsto dal decreto del presidente Vladimir Putin, sono già stati disconnessi dalle forniture. Non sono previste al momento altre disconnessioni. Lo afferma il Cremlino citato dall'agenzia Tass. (fonte ats)

13:36

Zelensky: «Escludere Mosca dalla Fao»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al consiglio ministeriale dell'Ocse, ha chiesto l'esclusione della Russia dalla Fao, l'organizzazione Onu per l'Alimentazione e l'Agricoltura con sede a Roma. «Non ci possono essere discussioni per prolungare l'adesione della Russia alla Fao. Quale sarebbe il posto della Russia se causa la carestia per almeno 400 milioni di persone, se non oltre un miliardo?», ha detto intervenendo in videoconferenza alla ministeriale di Parigi, quest'anno presieduta dall'Italia. (fonte ats)

13:34

«Nessun accordo sulla vendita del grano»
Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha affermato che al momento non è stato raggiunto nessun accordo sulla vendita di grano ucraino alla Turchia o a Paesi del Medio Oriente: lo riporta l'agenzia Interfax. «No, al momento non è stato raggiunto nessun accordo preciso. Il lavoro continua», ha affermato Peskov secondo Interfax. (fonte ats)

13:11
AFP
12:35

I rifugiati in Europa sono quasi 5 milioni
Quasi cinque milioni di persone fuggite dall'Ucraina sono state registrate come rifugiati in 44 paesi europei dal 24 febbraio scorso, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Circa 7,3 milioni persone sono fuggite dall'Ucraina dal 24 febbraio, data dell'aggressione russa, e 2,3 milioni hanno fatto ritorno nel Paese, precisa l'Unhcr in un comunicato reso noto in mattinata a Ginevra. I nuovi dati, aggiornati al 7 giugno, indicano che sono stati registrati almeno 4,8 milioni di rifugiati dall'Ucraina in tutta Europa. (fonte ats)



11:57

«Ogni giorno perdiamo 100 soldati, servono armi pesanti»
Ogni giorno l'Ucraina perde fino a cento militari, che restano uccisi in battaglia, e fino a 500 vengono feriti. Per questo Kiev ha bisogno di armi pesanti il più rapidamente possibile. Lo ha scritto il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov su Facebook, citato da Ukrinform, che ha aggiunto: «Il mostro russo ha ancora molti mezzi per divorare vite umane e soddisfare il suo ego imperiale». «Abbiamo dimostrato di non avere paura del Cremlino, a differenza di molti altri. Ma noi, come Paese, non possiamo permetterci di dissanguarci, perdendo i nostri figli e figlie migliori», ha affermato Reznikov. Il Ministro si è anche detto «non soddisfatto» del ritmo e dei volumi delle forniture di armi. «Ma allo stesso tempo sono infinitamente grato alle nazioni che ci sostengono. In particolare, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Polonia e i nostri amici baltici, così come tutti gli altri Paesi che contribuiscono a frenare la malvagità russa», ha dichiarato. (fonte ats)

 

11:40

«Centinaia di corpi sotto le macerie» a Mariupol
Centinaia di corpi sono stati trovati tra le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti russi a Mariupol, secondo il consigliere del sindaco della città Petro Andryushchenko, riportato dalla Bbc. «È una carovana di morte senza fine, dove tra i 50 e i 100 corpi per ogni caseggiato vengono recuperati da sotto le macerie», ha detto, «non ci sono parole. Solo rabbia».

10:36

Microsoft chiude gli uffici in Russia
Il gigante informatico americano Microsoft ridimensiona ulteriormente in modo significativo le sue attività in Russia, a più di tre mesi dall'invasione dell'Ucraina. Lo riferisce Bloomberg, secondo cui il colosso di Redmond dopo aver bloccato la vendita di prodotti e servizi nel paese a inizio marzo, ha deciso di chiudere del tutto i suoi uffici e terminare le attività, una decisione che impatta su 400 dipendenti. «A seguito dei cambiamenti nelle prospettive economiche e dell'impatto sulla nostra attività in Russia, abbiamo preso la decisione di ridurre notevolmente le nostre operazioni», ha affermato un portavoce di Microsoft a Bloomberg News. «Continueremo ad adempiere ai nostri obblighi contrattuali esistenti con i clienti russi». Amy Hood, Cfo di Microsoft, aveva rivelato all'inizio di quest'anno che la Russia rappresenta meno dell'1% delle entrate globali dell'azienda. Il colosso americano non è il primo a sospendere o chiudere le proprie attività in Russia. Molte aziende internazionali, tra cui Dell, Apple, Nike e Adidas, hanno già da tempo troncato i legami con Mosca, chiudendo negozi o interrompendo le vendite. Non è chiaro se i dipendenti interessati dalla decisione saranno ricollocati in altre aree di Microsoft, con possibilità di lavoro da remoto. (fonte ats)

10:36
keystone-sda.ch
10:13

Zelensky: «Milioni di morti se non si sblocca il grano»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avverte che milioni di persone in tutto il mondo potrebbero morire di fame se la Russia non consentirà all'Ucraina di esportare grano dai suoi porti. «Non possiamo esportare il nostro grano, il mais, l'olio vegetale e altri prodotti che hanno svolto un ruolo di stabilizzazione nel mercato globale», ha detto Zelensky in un discorso video registrato al Time 100 Gala, come riporta Cnn. «Questo significa che, purtroppo, decine di Paesi potrebbero trovarsi di fronte a una carenza fisica di cibo. Milioni di persone potrebbero morire di fame se il blocco del Mar Nero da parte della Russia dovesse continuare», ha detto il presidente ucraino. (fonte ats)

10:02

Combattimenti continuano nella sacca di Severodonetsk
I combattimenti continuano nella sacca di Severodonetsk ma, nelle ultime 48 ore, il Gruppo orientale delle forze russe (Egf) ha probabilmente aumentato i propri sforzi per avanzare a sud di Izyum (in Ucraina orientale). Lo scrive l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento postato su Twitter. I progressi della Russia sull'asse di Izyum erano rimasti bloccati da aprile, dopo che le forze ucraine avevano fatto buon uso del terreno per rallentare l'avanzata russa. La Russia - sostiene l'intelligence britannica - ha probabilmente tentato di ricostituire l'Egf dopo le pesanti perdite subite nella fallita avanzata su Kiev, ma le sue unità restano probabilmente sotto organico. È probabile che la Russia cerchi di riguadagnare slancio in quest'area per esercitare ulteriore pressione su Severodonetsk e per avere la possibilità di avanzare più in profondità nell'Oblast' di Donetsk. (fonte ats)

09:41

800 civili rifugiati nell'Azot
Bombardato per due volte dall'esercito russo tra ieri sera e la notte scorsa l'impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove si sono rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, riportato da Ukrinform, ma non ci sono informazioni sulla sorte dei civili. Dentro la fabbrica ci sarebbero anche alcune unità militari ucraine che, secondo i combattenti filorussi, sarebbero arretrati in seguito all'assalto dell'esercito di Mosca. (fonte ats)

09:21
keystone-sda.ch / STR (STR)
09:21

Nuovi bombardamenti nel Lugansk: quattro morti
I russi hanno continuato nella notte a bombardare la regione di Lugansk cercando punti deboli nella difesa di Severodonetsk, uccidendo almeno quattro civili e provocando numerose distruzioni. Lo afferma Serhiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk su Telegram. «I russi continuano senza successo la ricerca dei punti deboli nella difesa di Severodonetsk, mentre sparano a quartieri pacifici e strutture industriali nella regione di Lugansk. Almeno quattro persone sono morte nella regione». (fonte ats)

09:09

L'impegno Usa per la fornitura di armi all'Ucraina
«Siamo impegnati a fornire tutte le apparecchiature e gli strumenti necessari all'Ucraina per essere in grado di resistere alle avanzate russe e respingerle dove è possibile». Lo afferma il consigliere alla Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, secondo quanto riportano i media statunitensi. «Siamo preoccupati da ogni atto di aggressione della Russia, da ogni centimetro di territorio ucraino che occupano, che bombardano e che distruggono» aggiunge Sullivan. E per questo «siamo impegnati a fornire» le armi necessarie per consentire a Kiev di resistere. (fonte ats)

09:08

La Georgia sente gli occhi di Putin: «Dopo l'Ucraina tornerà a interessarsi a noi»

La presidente georgiana Salomé Zourabichvili: «Il futuro democratico è l'Europa. Il nostro posto è nell'Unione»

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08:23

480 casi di tradimento
L'Ufficio investigativo ucraino ha aperto quasi 480 casi di tradimento e collaborazione con l'occupante russo. Lo riferisce l'agenzia stampa Ukrinform citando la portavoce Tetiana Sapian.

07:25

Mosca ammassa truppe vicino a Zaporizhzhia
La Russia ha schierato altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia (sud): lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

07:21
Keystone
07:17

Trenta soldati russi uccisi
Le truppe ucraine hanno ucciso ieri 30 soldati russi ed hanno distrutto tre depositi di munizioni, due veicoli corazzati da combattimento e quattro veicoli militari di Mosca: lo ha reso noto il comando operativo Sud di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

07:16
07:16

«L'invasione deve finire»
«L'invasione russa dell'Ucraina deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di azioni immediate. La prima è di portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali. La seconda è di rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i Paesi e le comunità più povere»: lo scrive in un tweet il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.