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«Se facciamo come le autocrazie, abbiamo già perso»

Le minacce per le democrazie liberali sotto la lente in un incontro a Lugano con l'avvocato Paolo Bernasconi e il prefetto Franco Gabrielli.
Le minacce per le democrazie liberali sotto la lente in un incontro a Lugano con l'avvocato Paolo Bernasconi e il prefetto Franco Gabrielli.

«Comprendere, non giustificare». Il Procuratore ticinese Dick Marty sosteneva che per contrastare il terrorismo e gli estremismi (sempre più violenti), non basta la semplice denuncia. È necessario spingersi oltre affrontando un lavoro ben più complicato.

Ci troviamo oggi in un momento storico in cui guerre, pandemie e crisi stanno producendo una spaccatura nella nostra società sempre più profonda. Una voragine alimentata da discorsi politici estremi che chiudono il dialogo e spingono i partiti su posizioni opposte.

Ma quali sono le cause? Come contrastare questa tendenza? E quale ruolo devono assumere le autorità? Interrogativi che verranno discussi durante l'incontro “Gli estremismi che minacciano la democrazia" che si svolgerà presso la Sala degli specchi di Villa Ciani a Lugano, sabato 8 giugno alle ore 11. Un evento promosso dalla Fondazione Federica Spitzer nel quale parteciperanno l’avvocato Paolo Bernasconi e il prefetto italiano Franco Gabrielli, ex capo della polizia e direttore dei servizi segreti. Proprio quest’ultimo ci ha aiutato a fare chiarezza su un fenomeno che non possiamo ignorare.

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Prefetto Gabrielli, "gli estremismi minacciano la democrazia", di che minaccia si tratta e da dove proviene il pericolo?
«Per prima cosa bisogna intendersi sulla definizione di "estremismi". Un concetto che ha progressivamente assunto connotati e contorni non sempre molto chiari. Qualche decennio fa era abbastanza semplice perché si riferiva a tutte quelle posizioni estreme che attenevano ad approcci religiosi, etnici o politici. Basta pensare all’Eta (l'organizzazione indipendentista basca), L'Ira in Irlanda e l'Isis. La situazione oggi è cambiata. Per mutuare il linguaggio di Bauman: “Nel tempo delle società liquide tutto questo è ancora più confuso”».

Una società liquida in cui le democrazie sono però il bersaglio di queste ideologie estremiste.
«Più che andare a ricercare la definizione o gli ambiti di azione dei gruppi estremisti, mi piace invece attirare l'attenzione sull'oggetto di queste minacce che sono le democrazie liberali. E credo che oggi, più che andare alla ricerca di quali siano gli estremismi, ci dovremmo concentrare sul fatto che queste ideologie, che siano di natura religiosa, politica, etnica o che siano l'espressione anche di interessi di Stati sovrani che utilizzano gli estremismi come forma di ingerenza, mettano a rischio la salvaguardia delle democrazie liberali».

ImagoManifesto elettorale del partito tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland per le elezioni europee.

Di fronte alle fratture provocate dalle guerre, crisi ed epidemie degli ultimi anni, come smussare questa violenza (verbale e fisica) per ritrovare un equilibrio nel discorso politico e sociale?
«Intanto lei ha messo il dito nella piaga. Questa situazione ha portato nelle società libere una condizione di grande smarrimento e di una progressiva perdita di credibilità delle istituzioni. Dati che peraltro sembrano confermarsi rispetto alle imminenti elezioni: una disaffezione dal voto e una messa in crisi della stessa modalità rappresentativa, che è la linfa vitale e la precondizione delle nostre società libere. La dice lunga sul malessere nel quale molto spesso si insinuano forme di ingerenza di paesi che hanno innumerevoli interessi per mettere in crisi le democrazie occidentali».

Qual è l'antidoto?  
«Provare a ritrovare un senso di comunità rispetto ai valori fondanti. Un processo che a parole è abbastanza semplice ma estremamente complicato da realizzarsi in un momento di grande smarrimento in cui le problematiche delle guerre sono sempre più vicine ai nostri confini. Sarebbe bastato alzare lo sguardo per rendersi conto che, anche in questi quasi ottant'anni di pace nel mondo, non sono mancati i conflitti e oggi tutto questo presenta il conto. Da questo punto di vista non mi sento di avere una visione ottimistica sul futuro».

ImagoI militanti di estrema destra di Casapound fanno il saluto nazista davanti alla sede dell'ex MSI (Movimento Sociale Italiano) durante il 41° anniversario della strage di Acca Larentia.

Le paure alimentano le divisioni e gli estremismi, come vengono usate queste paure e quali sono le responsabilità dei movimenti politici che le usano?
«La paura è il modo peggiore o migliore di incidere sulle scelte delle persone. Viviamo in un tempo nel quale le possibilità di entrare nelle vite delle persone sono immense. Non a caso, ormai si parla di disinformazione e di guerra ibrida. Gli strumenti tecnologici hanno consentito in qualche modo di entrare nelle vite, amplificando le preoccupazioni e quindi creando uno stato di smarrimento».

Quali sono i rischi?
«Questo smarrimento è il presupposto del fatto che molti pensano che le scelte fatte in un'ottica autocratica siano più rassicuranti. E credo che questa sia, in senso assoluto, forse la minaccia più grave: immaginare che le democrazie di stampo liberale non garantiscano più quella sicurezza. Un sentimento che porta a rinchiudersi negli ambiti nazionali e ovviamente demonizzare le sovrastrutture internazionali».

ImagoL'attentato al Crocus City Hall avvenuto il 22 marzo 2024 nella sala concerti del Crocus City Hall a Krasnogorsk.

La lotta al terrorismo in passato (penso specialmente negli Stati Uniti) ha assunto spesso un carattere non conforme con la giustizia. Perché non bisogna ricadere negli stessi errori?
«La parolina magica è consapevolezza. Di fronte a queste situazioni bisogna partire da un presa di coscienza. Un processo che non deve essere fatalistico: “Il mondo va così, che ci possiamo fare?”. Viviamo in un tempo in cui paradossalmente le democrazie di stampo liberale vivono una condizione di maggiore difficoltà. Sono le società libere che consentono alle persone di pensare con la propria testa. Sono quindi quelle più esposte a tutta una serie di ingerenze, di condizionamenti e di manipolazioni. Bisogna provare a proteggersi con i valori sui quali le democrazie si fondano. Se ci affidiamo agli strumenti delle autocrazie, abbiamo già perso. Non facciamo l'errore di immaginare che le soluzioni drastiche, le soluzioni apparentemente più efficaci, siano quelle che sul lungo periodo producono gli effetti migliori».


Appendice 1

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ImagoManifesto elettorale del partito tedesco di estrema destra Alternative für Deutschland per le elezioni europee.

ImagoI militanti di estrema destra di Casapound fanno il saluto nazista davanti alla sede dell'ex MSI (Movimento Sociale Italiano) durante il 41° anniversario della strage di Acca Larentia.

ImagoL'attentato al Crocus City Hall avvenuto il 22 marzo 2024 nella sala concerti del Crocus City Hall a Krasnogorsk.