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CANTONECoronavirus in Ticino: «Il picco è ancora lontano»

01.04.20 - 16:02
Dei 132 decessi nel cantone, 43 sono morti in casa anziani.
TiPress
Dei 132 decessi nel cantone, 43 sono morti in casa anziani.
«Sono circa una quarantina le autorizzazioni date dallo SMCC alle aziende» ha precisato Cocchi.

 

“La responsabilità salva vite umane. Fai la scelta giusta, resta a casa.” Il Consiglio di Stato e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) lanciano oggi un nuovo messaggio per richiamare l’attenzione sull’importanza della responsabilità individuale nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Il nuovo messaggio segna l’entrata nella fase rossa dell’emergenza Covid-19 nel nostro cantone, con un rinnovato appello alla responsabilità individuale. La diffusione del virus si combatte restando a casa, rispettando le norme d’igiene accresciute e la distanza sociale. Uscire oggi senza un valido motivo è un comportamento fortemente irresponsabile.

I dati, aggiornati a questa mattina, riferiscono di 104 nuovi casi e 12 morti nelle ultime 24 ore. I contagi totali, dal 25 febbraio, sono 2'195, le vittime 132. Nelle strutture ospedaliere sono attualmente ricoverate 396 persone (ieri erano 401, lunedì 415). 76 si trovano in terapia intensiva, di cui 72 intubate. Dall’inizio della pandemia sono state dimesse 229 persone (27 nelle ultime 24 ore). 

16:49

La conferenza stampa si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch.

16:49

Pochi minuti fa Koch ha dichiarato che il divieto agli over 65 in Ticino di fare la spesa è un problema giuridico.

De Rosa: «Il Consiglio di Stato sta analizzando la risoluzione governativa che partirà lunedì. Non vorrei metterlo in termini di diatriba giuridica. Quando si prendono decisioni di questo tipo è perché abbiamo a cuore la salute di nonni e genitori e cerchiamo di fare tutto il possibile in una situazione delicata. Cerchiamo di sensibilizzare tutte queste persone. Cerchiamo di non entrare nella dinamica giuridica, non lo vogliamo. Il divieto in realtà è un invito alla responsabilità».

16:47

Il traffico è aumentato?

Cocchi: «I pendolari che entrano e escono sono circa 9'500 veicoli. Una considerevole diminuzione rispetto al normale flusso. All'interno del territorio è invece aumentato il traffico. Siamo noi ticinesi che ci muoviamo di più ed è questo il dato che ci deve preoccupare».

16:46

Siamo tra le regioni più colpite?

Merlani: «Il Ticino è il più colpito per ora perché è il primo cantone colpito. Si vedrà alla fine dell'ondata epidemica. Il Ticino è più a rischio perché ha la percentuale di anziani più alta di tutti i cantoni. Per quanto riguarda l'impatto, ci troviamo a metà dell'andamento delle regioni italiane più o meno colpite. Anche in futuro probabilmente l'andamento sarà così per tutti quelli che hanno densità di popolazione simili».

16:44

«Sono circa una quarantina le autorizzazioni date dallo SMCC alle aziende» ha precisato Cocchi.

16:41

Dato che le visite sono vietate, i contagi nelle case anziani a cosa sono dovuti? Sono state emanate altre direttive nel frattempo?

Merlani: «Non è possibile sigillare nessuno sotto a una campana di vetro garantendo una difesa assoluta. Ma i contatti con l'esterno ci sono ancora. Chi si occupa delle persone in casa anziani entra ed esce. Come pure i fornitori. Chi ci lavora ha la mascherina e si riduce il rischio di trasmissione, ma non è possibile azzerarlo. Quindi ogni tanto dei casi di trasmissione possono succedere. Nonostante le misure, il rischio si rallenta ma è impossibile impedirlo al 100%.
Ci sono direttive per il personale, volte allo scopo di ridurre che qualcuno che presenta sintomi entri nella struttura. Esistono casi di persone che hanno sintomi talmente lievi che non sono in grado di riconoscerli. E nemmeno con lo striscio si può trovare il 100% dei casi (incubazione e sensibilità del test). Si fa tutto il possibile, ma ci sono casi in cui il virus passa lo stesso».

16:39

Avete previsto come tornare gradualmente alla normalità?

De Rosa: «Ora è prematura pensare a un allentamento delle misure. Oggi pensiamo a ridurre il tetto del contagio e a spalmarli nel tempo. Oggi siamo passati dal colore arancione al rosso. Non è il momento adesso di abbassare la guardia, anzi!».

16:38

Si è parlato negli scorsi giorni di test per l'identificazione degli anticorpi che permetterebbe di stabilire l'immunità di una persona al Covid-19.  Il test è già disponibile in Ticino? Chi può farlo? Se una persona risulta immune, è sicura anche di non essere portatrice sana e, di conseguenza, di non contagiare altri? 

Merlani: «Esistono dei test che permettono di identificare gli anticorpi. Non abbiamo un'evidenza scientifica solida e il punto è capire se la malattia dà un'immunità. Si potrà vedere se una persona ha fatto gli anticorpi, ma sarà difficile capire se è protetta e per quanto tempo. Il test è disponibile, ce ne sono molti sul mercato. Ma alcuni devono ancora essere validati. Bisogna capire se sono affidabili. Al momento attuale non è un test da andare a chiedere al medico. In realtà qualcuno può già avere gli anticorpi ma non essere ancora guarito dal virus. Avere gli anticorpi è il segnale che il corpo sta rispondendo, ma non che la persona non sia contagiosa. È un argomento ancora in mano alla ricerca».

16:35

È previsto un cambio di rotta sulle mascherine?

Merlani: «Si sa che hanno un potenziale benefico sull'evoluzione della trasmissione, soprattutto se è una persona malata che la indossa. Ho avuto occasione di vedere varie persone in giro per strada con la mascherina con il naso di fuori, la alzano o la abbassano. Ogni volta che la si tocca bisognerebbe disinfettarsi e anche dopo. Ho visto anche tanti bambini in giro con la mascherina. Servono solo a dare falsa sicurezza. Ma è importante dirlo: se ogni svizzero utilizzasse due-tre mascherine al giorno la produzione mondiale non basterebbe. È fondamentale che venga utilizzata dove serve, nelle strutture sanitarie».

16:33

Ci sono stati positivi al Covid-19 in polizia?

«La situazione in Ticino della polizia è tranquilla. Ci sono stati 11 casi positivi all'interno dell'effettivo di polizia comunale e cantonale. E abbiamo 22 casi di quarantena. Ma il numero di assenze per malattia è minore alla media stagionale».

16:32

Quante persone del settore socio-sanitario si sono annunciate dopo l'appello del weekend?

De Rosa: «C'è stato l'appello dell'EOC, dell'ordine dei medici e dello SMCC. Confluiscono su una piattaforma che selezionerà i profili e li metterà a disposizione del settore. In questo appello abbiamo riscontrato una grandissima generosità e tanta disponibilità di moltissimi professionisti. Riceviamo decine di dossier ogni giorno».

16:30

Una rete ticinese contro la violenza domestica è stata presentata oggi. È prevenzione o sono aumentati i casi?

Cocchi: «La rete ticinese era un progetto già inizializzato. Il fenomeno della violenza domestica ci tocca da diversi anni. Abbiamo tra gli 800 ei 900 casi all'anno, un paio di interventi al giorno. Per il momento non abbiamo un'indicazione che la situazione attuale abbia portato a un aumento dei casi».

16:28

Ci sono morti per coronavirus nelle case anziani?

Merlani: «Purtroppo sì. Sono persone fragili e ad alto rischio. Rappresenta 1/3 del totale: sono 43 decessi in casa anziani».

16:27

Le strade e le fabbriche sono tornate a riempirsi? Quanti permessi sono stati rilasciati dallo SMCC?

Cocchi: «Diverse decine di autorizzazioni, ma con grandi limitazioni. Polizia cantonale e comunale sono intervenute. Ieri un grande assembramento di operai su un cantiere ha richiesto l'intervento della polizia. Stamattina da un controllo è emerso che la situazione era rientrata. Noi continueremo a intervenire e procederemo anche con chiusure e multe».

16:26

Quanti pazienti sono stati trasportati Oltre Gottardo?

Merlani: «Il trasferimento è avvenuto durante il fine settimana. Vari centri ospedalieri d'Oltralpe hanno offerto posti di terapia intensiva a Francia e Germania. Ci sono stati contatti e si è trovato un accordo per un trasferimento di tre pazienti Covid-19 di origini svizzero-tedesche. Abbiamo ancora riserve e non ci aspettiamo altri trasferimenti. Ma ringraziamo della disponibilità».

16:24

Come si prepara la polizia cantonale per l'arrivo dei turisti a Pasqua?

Cocchi: «Ci siamo attivati e una delle misure che partirà domani è che tutte le informazioni svizzere relative al traffico trasmetteranno l'invito a non scendere in Ticino. Giornalmente e in maniera costante oltralpe. La gente deve capire che è inutile venire in Ticino, tutto è chiuso e non è possibile caricare ulteriormente il sistema sanitario. La polizia sta organizzando controlli intercantonali con i Grigioni e Uri. Chi si troverà in fallo verrà rinviato al suo domicilio».

16:21

Vista la dubbia legalità del divieto agli over 65 di fare la spesa, verrà abrogato?

De Rosa: «Il Consiglio di Stato valuta la proporzionalità, l'adeguatezza e l'efficacia delle misure. Nei prossimi giorni verrà rinnovata con degli aggiustamenti la risoluzione governativa che scade domenica. Ricordo che ci sono numerosi volontari che aiutano gli over 65. Il divieto non è stato introdotto a cuor leggero, ma nell'interesse di tutelare la salute di una categoria particolarmente a rischio». 

16:19

Matteo Cocchi ha aggiunto: «A me dispiace, ma oggi le pattuglie sul territorio mi hanno detto che c'è troppa gente in giro. Questo è un segnale di allentamento, ma è il momento più sbagliato. Fate buon uso della responsabilità individuale. È questa che ci aiuterà a non mettere in pericolo tutti».

Un messaggio agli over 65: «Siamo consapevoli che è un momento difficile che vi stravolge abitudini e la vita. È stato messo in campo tutto quello che può essere di supporto a voi, fatene uso, chiedete e vi aiuteremo. Io confido nella vostra saggezza».

Alle famiglie: «Perché sono papà, e marito, mi complimento con i genitori che tra le quattro mura domestiche sono diventati anche docenti. Un immenso lavoro per il quale ringrazio tutti. I papà e le mamme stanno facendo un lavoro immane».

A tutti: «Teniamo duro ancora e raggiungeremo gli obiettivi. Facciamo i sacrifici e torneremo a sorridere».

16:16

«Mi è capitato di vedere una nonna che spingeva un passeggino con due bambini. È pericolo, per lei e per il segnale di "normalità" che manda. Un segnale pericolo. Se gli altri vedono questo pensano che la situazione sta andando meglio. Non c'è niente di più sbagliato. Ho visto persone anziane uscire di casa, anche con i deambulatori. Io capisco la fatica, anche l'importanza del movimento. Ma si tratta di occasioni di incontro tra persone fragili, che rischiano la vita se si contagiano».

16:15

Ha poi preso la parola Giorgio Merlani, medico cantonale: «L'aggiornamento dei dati a oggi. I casi confermati sono 2'195. Sono 320 le persone ricoverate, 76 in terapia intensiva di cui 72 intubate. I decessi sono in totale 132, 12 in più di ieri. Sono cumulativamente 229 le persone dimesse dall'ospedale, 27 nelle ultime 24 ore. I dati sono stabili negli ultimi giorni. C'è una piccola tendenza forse all'assestamento. Ma gli ospedali non sono mai stati così pieni come in questi giorni. Il piccol? Non dobbiamo dimenticare che c'è molta più gente in ospedale, ricoverata. Il numero dei contagi è contenuto perché la gente non si incontra più, non si va a lavorare, le scuole sono chiuse. Queste cifre le otteniamo con lo sforzo di tutti. Il rischio di distrarsi dal seguire tutte le direttive potrebbe permettere al virus di diffondersi più rapidamente. E non ce lo possiamo permettere. Gli ospedali sono vicini al numero massimo di persone che possono accogliere. Il numero di persone ricoverate aumenterà. Bisogna fare attenzione a non cantare vittoria. Non possiamo permetterci di avere un effetto boomerang. Se dovessimo avere un aumento di casi, farebbe molto male al sistema sanitario. Siamo noi, i nostri parenti e i nostri amici che finiscono in ospedale. E per loro devono esserci posti sufficienti. Se lasciamo andare adesso, potrebbe essere rapidamente molto doloroso».

16:11

«Vi chiediamo di tenere duro - ha concluso De Rosa -. Diffondete il messaggio a tutti, anche chi non ha percepito la delicatezza della situazione. Non cadiamo proprio ora nella tentazione di abbassare la guardia».

16:10

«Siamo consapevoli dell'impatto, anche psicologico, che questa situazione ha su tutta la popolazione. È stata istituita sin dai primi giorni una task force anche per il sostegno psicologico. La priorità è stata dare sostegno al personale sanitario coinvolto in prima linea. Da oggi c'è una hotline aperta a tutti per avere sostegno. Telefono: 0800 144 144. E-mail: sostegnopsi@fctsa.ch. O su Facebook: Associazione ATP. Risponderanno psicologi e psichiatri. Per i parenti di persone ricoverate c'è anche il care team».

16:07

«In questi giorni abbiamo osservato un allentamento del rispetto delle misure. Un calo delle forze, forse un po' di rabbia, di nervosismo. Ma è importantissimo tenere duro proprio adesso. Perché siamo entrati una fase delicata e difficile. Sappiamo che c'è chi dice che non serve a nulla perché le cifre crescono. Ma questo è il momento di resistere. E di convincere chi non ha capito la gravità della situazione. Non possiamo concederci una serata di svago, l'abbraccio di una persona cara o un momento per staccare. Sappiamo che è difficile. Ma non è arrivato il momento di abbassare la guardia. Qualche segnale positivo si può cogliere, in una crescita lineare e non più esponenziale. Ma sempre di aumento si parla. E il picco è ancora lontano. Abbiate pazienza. Restate a casa».

16:05

Apre la conferenza stampa Raffaele De Rosa, direttore del DSS: «La responsabilità salva vite umane. Fai la scelta giusta: resta a casa. Con questo nuovo appello oggi il Consiglio di Stato e lo SMCC si rivolgono direttamente a voi. Siamo passati dall'arancione al rosso per richiamare l'attenzione e fare capire la gravità della situazione. A voi che abbiamo già chiesto importanti rinunce, come abbracciare i nipotini. A voi che dovete chiedere a qualcuno di portarvi la spesa. A voi che non potete lavorare. A voi che vorreste vivere la primavera. Con questa azione solidale, di stare a casa, potete contribuire al contenimento dei contagi. Tutte le misure intraprese, i sacrifici e le rinunce saranno vani se non adeguiamo tutti e subito i nostri comportamenti. Tutti uniti ce la possiamo fare. Resistiamo alla tentazione».

16:00
15:46
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