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CREDIT SUISSE«La BNS appoggia l'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs»

19.03.23 - 08:40
Sul tavolo anche 100 miliardi di prestito per garantire la liquidità agli istituti. Jordan: «I prossimi saranno mesi difficili»
keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)
Sul tavolo anche 100 miliardi di prestito per garantire la liquidità agli istituti. Jordan: «I prossimi saranno mesi difficili»

Il giorno più lungo per la finanza svizzera, e mondiale. Raccontato nel nostro live.

22:39

Come funziona l'accordo tra gli istituti bancari
Ubs e Credit Suisse pagheranno l'1,5% di interesse sul denaro preso a prestito dalla Banca nazionale svizzera (Bns) nell'ambito della loro fusione. Lo ha detto Marlene Amstad, presidente del consiglio di amministrazione della Finma, l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari, nel corso della conferenza stampa odierna indetta dal Consiglio federale. Concretamente le due banche possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi. Oltre a ciò, e sulla base dell'ordinanza del Consiglio federale, la Banca nazionale può concedere a Credit Suisse un sostegno di liquidità sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza per un ammontare massimo di 100 miliardi di franchi. (Fonte ats)

22:32

Le banche centrali si coordinano
Azione coordinata delle banche centrali per rafforzare le linee swap in dollari per offrire maggiore liquidità. La Federal Reserve, la Banca centrale europea e le banche centrali di Canada, Gran Bretagna, Giappone e Svizzera annunciano un aumento della frequenza delle operazioni a sette giorni: si terranno quotidianamente invece che settimanalmente a partire dal 20 marzo e almeno fino alla fine di aprile. «La rete di accordi di swap in essere fra le suddette banche centrali costituisce un insieme di schemi permanenti che fungono da importante rete di sicurezza ("liquidity backstop") per allentare le tensioni sui mercati internazionali di finanziamento, contribuendo ad attenuare gli effetti di tali tensioni sulla concessione di crediti a economie domestiche e imprese», si legge in una nota della Banca nazionale svizzera diffusa stasera. (Fonte ats)

22:31

Pieno sostegno da economiesuisse
«Con il suo drastico intervento, il Consiglio federale ha evitato oggi una destabilizzazione della piazza finanziaria svizzera dalle conseguenze imprevedibili. Alla luce degli eventi che si sono susseguiti nelle ultime ore e negli ultimi giorni, economiesuisse sostiene questo passo, ma si rammarica fortemente che si sia arrivati a questo punto. L'economia svizzera dipende da un sistema bancario funzionante, pertanto è essenziale che la stabilità e la fiducia vengano ripristinate il prima possibile».

21:27
Afp
21:20

Decisioni «sensate»
L'Associazione svizzera dei banchieri (Asb) ritiene che l'acquisizione di Credit Suisse (Cs) da parte di Ubs e le misure adottate dalla Banca nazionale svizzera (Bns) e dalle autorità siano sensate. Sono benvenuti tutti i provvedimenti che garantiscono la stabilità e calmano la situazione, scrive l'Asb in un comunicato. La stabilità della piazza finanziaria è di importanza centrale per l'intera economia elvetica: l'operazione concede ai responsabili di Cs il tempo necessario per l'imminente ristrutturazione e rafforza la fiducia dei clienti. Sostegno alle novità odierne è giunto anche dall'Associazione delle banche cantonali. Alla luce delle crescenti incertezze del mercato negli ultimi giorni la soluzione comunicata crea chiarezza, afferma l'organismo. (Fonte ats)

21:11

Perché non ci ha pensato la Confederazione?
Una eventuale acquisizione temporanea di Credit Suisse (CS) da parte della Confederazione avrebbe comportato un rischio enorme per i contribuenti: lo ha affermato la consigliera federale Karin Keller-Sutter nella conferenza stampa indetta oggi dal governo in merito alla fusione fra Cs e Ubs. (Fonte ats)

21:05

Plaude anche la Bce
La presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde accoglie favorevolmente quella che definisce «la rapida azione e le decisioni prese dalle autorità svizzere» per risolvere il caso di Credit Suisse. «Sono determinanti per ripristinare condizioni di mercato ordinate e assicurare la stabilità finanziaria». «Il settore bancario dell'area dell'euro è resiliente, con forti posizioni di capitale e di liquidità», evidenzia inoltre la Lagarde. «In ogni caso - aggiunge - la cassetta degli attrezzi della nostra politica è ben fornita per assicurare un supporto di liquidità al sistema finanziario se necessario, e per preservare una tranquilla programmazione della nostra politica monetaria». (Fonte ats ans)

20:58

«Troppo presto» per parlare di tagli
È ancora troppo presto per dire se l'acquisizione di Credit Suisse (CS) comporterà un taglio di posti di lavoro: lo ha affermato il presidente del consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher durante la conferenza stampa indetta a Berna dal Consiglio federale. Le due banche impiegano più di 16'000 persone in Svizzera. CS cerca nel frattempo di mitigare i timori. «Ubs ha espresso fiducia nel fatto che i dipendenti del Credit Suisse continueranno a rimanere assunti», scrive l'istituto in un comunicato. D'altra parte però UBS afferma che la fusione dovrebbe portare a un risparmio annuo sui costi di oltre 8 miliardi di dollari entro il 2027. (Fonte ats)
 
 

20:56

Appoggio anche dall'estero
Il Tesoro americano a la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, danno il benvenuto all'accordo fra Credit Suisse e Ubs. È quanto si legge in una nota congiunta. La segretaria al Tesoro Janet Yellen e il presidente della Fed Jerome Powell sottolineano pure che il capitale e le liquidità delle banche americane sono forti. (Ats ans)

20:38

«Chi è responsabile di questo disastro? È un insieme di elementi»

si difende Alex Lehmann di Credit Suisse, incalzato dai giornalisti presenti. Il boss di CS cita una serie di débacle ben note (a partire della voragine Greensill Capital) e una forte sfiducia cresciuta anche attraverso i social: «Fortunatamente molti nostri clienti ci sono rimasti fedeli, ma comunque è stato un insieme di condizioni sfavorevoli».

20:31

«Dal 2008 non è cambiato niente»

Ubs ha acquisito Credit Suisse: le reazioni della politica

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20:19

Cosa succederà adesso Credit Suisse?
Alla domanda di una giornalista di Bloomberg, risponde Kelleher «Separeremo la parte d'investimento da quella della gestione patrimoniale», spiega Jordan, «è la sezione più forte e più vicina ai valori di Ubs. Per noi sarà una risorsa enorme. Per quanto riguarda i posti di lavoro è ancora presto per dirlo, ma già abbiamo già ribadito il nostro impegno nel segno della conservazione».

 

20:12

Ecco perché il governo ha dato l'ok all'acquisizione

In un comunicato diramato nel corso di una conferenza stampa, il Consiglio federale motiva la sua decisione

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20:10

3 miliardi in azioni, da parte di UBS
Per l'acquisizione di Credit Suisse UBS paga 3 miliardi di franchi, in azioni della stessa UBS. Lo hanno annunciato poco fa gli istituti. (fonte ats)

20:08

«Ci impegneremo perché l'impatto sui dipendenti sia minimo»

A rassicurare sulla questione degli impieghi è anche il Ceo di Credit Suisse, Axel Lehmann che parla «di un impegno comune fra Credit Suisse e Ubs affinché l'impatto sul personale impiegato da entrambe le banche sia minimo».

20:03

«È un'unione che rende la Svizzera un Paese leader del settore bancario»
Esordisce Colm Kelleher, direttore di Ubs. «Sebbene siamo consci che questa per noi sia un’opportunità ma va detto: si tratta di un salvataggio d'emergenza». La combinazione di queste due banche crea un colosso bancario «che gestirà un capitale totale di 5 bilioni (ovvero 5 miliardi di miliardi, ndr.)», conferma Jordan. «I prossimi saranno mesi difficili, soprattutto per i nostri dipendenti. Ma vi assicuro che faremo il possibile per garantire a tutti il loro lavoro».

 

19:53

9 miliardi anche da parte della Confederazione

Oltre al prestito di 100 miliardi di franchi della Banca Nazionale, anche la Confederazione metterà mano al portafoglio con un prestito da 9 miliardi. Una cosa del genere era successa anche nel 2008 per il salvataggio proprio di Ubs, quando erano stati erogati 6 miliardi di franchi.

19:49

«Questa la soluzione migliore per tutti», ribadisce Karin Keller-Sutter

«Un fallimento di un attore così importante avrebbe causato un'onda d'urto devastante per l'economia di tutto il mondo», spiega la Consigliera Federale, «per questo la Svizzera ha dovuto, e voluto, prendersi questa responsabilità. E lo ha fatto pensando anche ai dipendenti della banca, al mercato locale e alla popolazione svizzera tutta».

19:44
keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)
19:42

Da Berna 100 miliardi a disposizione
«Inoltre, e conformemente all’ordinanza di necessità del Consiglio federale, Credit Suisse e UBS possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi», conferma il comunicato stampa della Banca Nazionale. L’operazione «è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS)».

19:34

«Credit Suisse è una banca troppo importante per la Svizzera», esordisce Berset

«La situazione di Credit Suisse è una preoccupazione per noi, da parecchio tempo», commenta il presidente della Confederazione. Una preoccupazione «acuitasi durante la turbolenza bancaria degli ultimi giorni», arrivando poi all'impegno della BNS giovedì e al maxi-prestito di 50 miliardi.

 «Ma questo non è stato sufficiente a stabilizzare i mercati», continua Berset. Un possibile scenario, per stabilizzare una situazione ormai «irrimediabilmente compromessa», aggiunge Berset, riguarda anche «l'acquisizione da parte dell'Ubs». Un'operazione, questa, «che è supportata dal Consiglio Federale».

19:32
admin.chAlain Berset, durante la conferenza stampa.
19:19

Presenti il Governo, la Finma, Bns e i boss di Credit Suisse e Ubs

Presenti alla conferenza stampa di questa sera da Berna ci sono il presidente della Confederazione Alain Berset e la consigliera federale Karin Keller-Sutter, responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF); la presidente del consiglio di amministrazione della Finma Marlene Amstad; il presidente della direzione della BNS Thomas Jordan; nonché Colm Kelleher e Axel Lehmann, presidenti dei consigli di amministrazione rispettivamente di UBS e di Credit Suisse (CS). (fonte ats)

19:13
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
18:47

Alle 19.30 a Berna la conferenza stampa È stata fissata per le 19.30 di questa sera la conferenza stampa indetta dal Consiglio federale sulle trattative tra UBS e Credit Suisse.

18:31

BNS avrebbe offerto liquidità a UBS per 100 miliardi
La Banca nazionale svizzera (BNS) avrebbe offerto a UBS una linea di liquidità di 100 miliardi di franchi nell'ambito dell'accordo per acquistare Credit Suisse. Lo riferisce il Wall Street Journal.
 

18:06

Il Financial Times: UBS ha accettato di acquistare Credit Suisse per oltre due miliardi.
Ubs - riferisce il Financial Times - avrebbe accettato di acquistare Credit Suisse: l'offerta è di oltre due miliardi di dollari, più del doppio rispetto alla prima proposta. UBS pagherebbe 0,50 franchi per azione, un ammontare parecchio inferiore al corso di chiusura di venerdì, che era di 1,86 franchi.

 

17:43

Alle 18 il Consiglio federale si esprimerà su Credit Suisse?
L’attesa conferenza stampa del Consiglio Federale inizierà questa sera alle 18. A rivelare l’informazione, non ancora confermata, il gruppo “CH Media” che cita fonti vicino al governo.

17:33

«Se non c'è un acquirente CS non vale più niente»
Se Credit Suisse (CS) non trova più alcun acquirente vuole dire che non ha più valore: lo afferma Klaus Wellershoff, ex capo economista dell'allora Società di banca svizzera (SBS) intervistato oggi da Blick TV sugli ultimi sviluppi relativi all'istituto in difficoltà. Stando al 59enne se si considera la cosa in modo contabile - crediti, immobili, ecc, meno i passivi - presso Credit Suisse qualcosa c'è. «Ma se non si trova più qualcuno che compra, nella pratica quello che c'è non vale niente». Sempre secondo Wellershoff tutto lascia presumere che domani l'azione CS non sarà negoziata alla borsa di Zurigo.

15:43

Acquisizione o nazionalizzazione
Sono due le opzioni che restano sul tavolo, scrive Bloomberg Business, per garantire la sopravvivenza di Credit Suisse: la Confederazione sta valutando o l'acquisto da parte di UBS oppure una nazionalizzazione, parziale o completa. 

15:40

Offerta respinta con «puro orrore»
L'offerta di un miliardo di dollari da parte di UBS è stata accolta con «puro orrore» dai vertici di Credit Suisse. Lo riferisce la Handelszeitung. Ricordiamo che, sulla base di un totale di circa 920 milioni di franchi svizzeri, il prezzo offerto per azione è di 25 centesimi di franco.

15:27

Il Consiglio federale annuncia una conferenza stampa
Una «importante conferenza stampa» è stata annunciata per domenica sera da parte del Consiglio federale. È facile pensare, benché non sia stato specificato, che l'argomento sarà l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.

15:04
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
14:29

Il no dei sauditi
Bloomberg spiega che la proposta di UBS non piace al maggiore azionista di Credit Suisse. Si tratta com'è noto della Saudi National Bank, che detiene poco meno del 10% delle azioni del Credit Suisse. Sono state proprio le sue parole nei giorni scorsi - l'esclusione categorica di un sostegno aggiuntivo alla banca svizzera in difficoltà - ad affossare il prezzo delle azioni.

13:54

L'offerta da un miliardo? «Troppo bassa»
Credit Suisse sarebbe contraria all'offerta da un miliardo di dollari di UBS. Lo riporta l'agenzia stampa americana Bloomberg, secondo la quale Credit Suisse la starebbe respingendo sostenuta dal suo maggiore azionista. Secondo Bloomberg, Credit Suisse ritiene l'offerta troppo bassa e non buona per gli azionisti. (fonte ats)

13:49

Il via libera della FED
La banca centrale statunitense, la Federal Reserve (FED), avrebbe dato il via libera all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Lo afferma il Financial Times, che sottolinea come a Berna le autorità elvetiche siano al lavoro per facilitare la chiusura dell'accordo prima dell'apertura dei mercati di domani. In particolare ci si appresta a cambiare le leggi così da aggirare il voto degli azionisti sull'operazione. (fonte ats)

13:36

Ralph Hamers al comando?
A capo della nuova superbanca dovrebbe esserci l'attuale CEO di UBS Ralph Hamers. Lo scrive la Handelszeitung che cita fonti privilegiate. Dopo l'annuncio previsto per oggi dell'acquisizione non ci saranno cambi al vertice del Consiglio di amministrazione. Il che significherebbe la conferma di Colm Kelleher quale Presidente del CdA. 

13:33
KEYSTONE/GAETAN BALLY / STF (GAETAN BALLY)
13:19

Il "piano di fuga"
Sempre il Financial Times riferisce che UBS vorrebbe mantenere attivo un "piano di fuga": in caso di aumento dei prestiti in default swap (i derivati che proteggono dal rischio di fallimento, una sorta di assicurazione finanziaria) di un punto percentuale o più, l'accordo potrebbe essere annullato.

12:57

«Un miliardo di dollari per l’acquisizione di Credit Suisse»
Secondo indiscrezioni ripostate dal “Financial Times”, UBS sarebbe disposta a pagare un miliardi di dollari per l'acquisizione di Credit Suisse. Un prezzo che significherebbe solo 25 centesimi per azione. Venerdì il titolo è stato scambiato a 1,86 franchi. L'accordo tra le due banche dovrebbe essere firmato domenica sera.

12:36

Sergio Ermotti CEO della nuova "grande banca"?
Salgono le quotazioni dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Indiscrezioni che circolano negli ambienti del consiglio di amministrazione della principale banca svizzera indicherebbero il nome di Sergio Ermotti quale "amministratore delegato del salvataggio" della nuova grande banca risultato della fusione tra le due filiali, come anticipato da "CH Media". Il ticinese ha già guidato l’UBS da settembre 2011 a febbraio 2020. Secondo "CH Media", non è ancora chiaro esattamente quale ruolo potrebbe svolgere Ermotti come gestore della crisi.

12:24
KeystoneIl presidente della Banca Nazionale svizzera Thomas Jordan mentre lascia il Bernerhof
12:23

Il presidente della BNS lascia il Bernerhof
Il presidente della Banca Nazionale svizzera Thomas Jordan ha lasciato pochi minuti fa il Bernerhof, dove è in corso la riunione di crisi sul caso del Credit Suisse del Consiglio federale. Jordan ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni ai molti giornalisti presenti all'esterno dell'edificio.

11:53

Il via libera dalle autorità britanniche
Sky News afferma che le autorità di regolamentazione bancaria britanniche hanno dato luce verde all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. La Banca d'Inghilterra ha comunicato ai partner internazionali e allo stesso numero uno elvetico che sosterrà l'accordo di emergenza in procinto di essere comunicato.

11:29

La task force chiesta dagli impiegati di banca
Anche l'Associazione svizzera degli impiegati di banca ASIB sta seguendo con grandissima attenzione gli sviluppi e chiede l'istituzione immediata di una task force - che dovrebbe includere rappresentanti del datore di lavoro, del comitato del personale e delle associazioni dei lavoratori. Dovrebbero fare parte del gruppo di lavoro anche rappresentanti della BNS, della Confederazione e di altre banche interessate. 
La questione occupazionale diventa prioritaria in caso di fusione: ASIB teme la perdita di migliaia di posti di lavoro in Svizzera e ancora di più a livello globale. Nonostante il piano sociale esistente presso CS sia buono, bisogna prendere ulteriori misure. Anche perché né le «migliaia di dipendenti CS dedicati né il pubblico in generale dovrebbero essere costretti a pagare per gli errori della precedente gestione».

 

10:20

Il destino di Credit Suisse è nelle loro mani
In queste ore frenetiche e decisive il destino di Credit Suisse, scrive Bloomberg, è nelle mani di sette persone. Si tratta di Urban Angehrn, direttore della FINMA; Thomas Jordan, presidente della Banca nazionale svizzera; la consigliera federale e direttrice delle Finanze Karin Keller-Sutter; il CEO di Credit Suisse Ulrich Körner e il presidente del consiglio di amministrazione di CS Axel Lehmann; i loro omologhi di UBS, il CEO Ralph Hamers e il presidente del CdA Colm Kelleher.

09:50
Christoph Blocher ritiene che un'acquisizione da parte di una banca straniera sia un'opzione migliore. (31 gennaio 2023)

«La fusione sarebbe una cosa negativa per la Svizzera»

Christoph Blocher è favorevole all'acquisizione da parte di una banca straniera. Altri criticano la possibilità che sia UBS a comprare CS

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09:46
20MINAlain Berset al suo arrivo al Dipartimento federale delle finanze.
09:31

Non è solo CS il problema
Il problema delle istituzioni finanziarie troppo grandi per fallire riguarda l'intero panorama bancario, indica Roubini. «La soluzione sta negli istituti che non sono troppo grandi per affondare», afferma. «Negli Stati Uniti, in Europa e in Svizzera abbiamo un eccesso di attività bancaria con giganti che non possono essere salvati, ma non devono nemmeno affondare. Questo problema non è ancora stato risolto». L'economista dipinge un quadro cupo del futuro: prevede una recessione nelle economie sviluppate e ulteriori crisi bancarie. (fonte ats)

09:30
ReutersNouriel Roubini.
09:28

La soluzione di Roubini: dividere CS in tre parti
Dividere Credit Suisse in tre parti: banca commerciale, gestione patrimoniale e banca d'investimento. Questa è la soluzione prospettata dall'economista statunitense Nouriel Rubini. «Credit Suisse è troppo grande», ha commentato l'economista di punta oggi sul domenicale svizzero-tedesco SonntagsZeitung. «Se la banca avesse bisogno di un salvataggio completo, la Banca nazionale svizzera (BNS) non avrebbe abbastanza denaro per farlo», ha aggiunto. Roubini teme che le debolezze della banca d'investimento possano danneggiare le altre due parti funzionanti. «Prima la banca viene divisa o venduta, meglio è», afferma. (fonte ats)

09:00

Le pressioni internazionali
Il ministro francese delle finanze Bruno Le Maire ha fatto passare il messaggio chiaramente su Le Parisien: «Attendiamo ora una soluzione definitiva e strutturale ai problemi di questa banca». Anche il Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato che sta monitorando da vicino il caso. (fonte ats)

08:51

Il Consiglio federale si riunisce di nuovo
È in programma questa mattina una nuova riunione del Consiglio federale, per decidere come procedere nel dossier Credit Suisse. L'incontro si tiene, come quello avvenuto ieri, al Bernerhof, la sede del Dipartimento federale delle finanze.

08:44

Quattro banche limitano le attività
L'agenzia stampa Reuters, che cita cinque fonti informate sulla vicenda, riferisce che quattro grandi banche, tra cui Société Generale e Deutsche Bank, avrebbero limitato le nuove attività in Credit Suisse o nei suoi titoli azionari.

08:41

Si valuta la struttura legale dell'operazione
Le autorità di regolamentazione di Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera starebbero valutando la struttura legale dell'operazione. L'accordo si baserebbe su una serie di concessioni a UBS. Il leader bancario svizzero vorrebbe essere in grado di soddisfare gradualmente i requisiti patrimoniali internazionali. Il gruppo avrebbe inoltre chiesto un risarcimento o un accordo alla Confederazione per coprire la liquidazione di parti di Credit Suisse e le eventuali spese legali. Reuters ha riportato nella tarda serata di ieri che la cifra si aggira intorno ai sei miliardi. Su richiesta di AWP, Credit Suisse e UBS hanno rifiutato di commentare le informazioni. (fonte ats)

08:40

I vantaggi per UBS
Una situazione del genere avvantaggerebbe UBS, che avrebbe il sostegno della Finma, finora escluso, secondo l'esperto di investment banking Andreas Ita, che ha parlato alla stampa domenicale. Secondo il quotidiano britannico, nell'ultima settimana il Credit Suisse avrebbe subito un prelievo di circa 10 miliardi di franchi al giorno. (fonte ats)

08:39
Credit Suisse è sotto pressione.

UBS-Credit Suisse, l'annuncio nella giornata di domenica? Chiesti 5,5 miliardi di franchi di garanzie statali

Secondo il Blick il raggiungimento dell'intesa sarà comunicato nella giornata di domenica.

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08:37
keystone-sda.ch (Michael Buholzer)
08:36

«L'unica soluzione»
La Banca nazionale svizzera (BNS) e l'Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) avrebbero indicato alle autorità straniere interessate che un'acquisizione della banca a due vele da parte di UBS sarebbe l'unica soluzione per evitare il calo della fiducia in Credit Suisse. (fonte ats)

08:35

Rivedere le regole
La Svizzera sta pianificando misure di emergenza per un'eventuale acquisizione della grande banca in difficoltà Credit Suisse da parte di UBS. L'obiettivo sarebbe quello di accelerare l'acquisizione dell'istituto finanziario di importanza sistemica mondiale, secondo quanto riportato ieri dal britannico Financial Times (FT). Le autorità svizzere non hanno rilasciato alcun commento immediato. Tuttavia, le banche si starebbero preparando per un possibile annuncio odierno. Secondo il FT, le autorità stanno rivedendo le regole, come il periodo di consultazione di sei settimane solitamente concesso agli azionisti in caso di acquisizione. In questo caso questo potrebbe essere allentato. I dettagli sono ancora in fase di elaborazione. (fonte ats)