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ti.mammeL’ansia da separazione nel neonato

25.04.23 - 07:00
Come rassicurare il piccolo prestando attenzione alle emozioni trasmesse dagli adulti
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L’ansia da separazione nel neonato
Come rassicurare il piccolo prestando attenzione alle emozioni trasmesse dagli adulti

Anche i bambini nati da pochi mesi possono sperimentare il panico, purtroppo, che nella loro condizione si manifesta sotto forma di ansia da separazione dai genitori, da chi abitualmente si occupa di loro o addirittura dal proprio giocattolo preferito. Il fenomeno si può profilare a partire dagli otto mesi e crescere d’intensità sino alla massima espressione che si raggiunge tra i quattordici mesi e l’anno e mezzo. Sino ai sei mesi, il piccolo non patisce per le assenze di mamma e papà, ma arrivato all’età fatidica improvvisamente comincia a esprimere tutto il suo disagio e la paura di essere lontano dalle sue persone di riferimento. Se prima i genitori sono visti come parte di sé, dagli otto mesi in poi diventano figure percepite come distinte dal pargolo che, quindi, comincia a provare la paura di separarsi da loro: un meccanismo di autotutela che gli evita di allontanarsi e perdersi. L’ansia di separazione si sviluppa di pari passo alla memoria del piccolo che sperimenta il senso di sicurezza quando è circondato da persone che conosce e ama, mentre diventa preda dell’ansia in caso di separazione. 

Con i giusti comportamenti, gli adulti possono soddisfare la necessità di rassicurazione del loro bambino: più coccole e rassicurazioni aiutano i piccoli e la paura derivante dalla separazione diminuiscono progressivamente sino a scomparire. È importante capire che i bisogni dei pargoli non sono capricci, bensì reali bisogni ai quali serve dare risposte appropriate che non devono sconfinare in un dosaggio eccessivo di spinte verso l’allontanamento. Il rischio è di scatenare insicurezza e incomprensione. I bambini devono continuare ad avere riferimenti in modo da mantenere le proprie sicurezze e imparare a gestire la separazione da mamma e papà, dai nonni o dalla babysitter. Quando i suoi adulti di riferimento si allontanano, il piccolo teme di essere abbandonato e si sente in pericolo, piange proporzionalmente all’intensità della sua paura che dipende dal suo carattere. 

Quando il pianto è davvero esagerato, però, tanto da rendere quasi impossibile allontanarsi, alla base della reazione potrebbero esserci altri elementi forse derivanti da contesti familiari complicati. Come è meglio comportarsi per tranquillizzare il neonato? Sono da evitare, prima di tutto, gli allontanamenti improvvisi privi di motivazione agli occhi del pargolo che, invece, dovrà essere informato con parole semplici che gli permetteranno di capire cosa sta succedendo così da non rimanere spiazzato dall’assenza di mamma e papà. Dare al piccolo un pupazzetto speciale o un maglione della mamma può servire a rassicurarlo e confortarlo. L’importante è sempre non sottovalutare o sminuire le sue emozioni e prestare attenzione anche all’ansia vissuta dai genitori nel momento in cui sono costretti ad allontanarsi dal bebè, perché anche essa potrebbe essere trasmessa al piccolo incutendogli maggiore preoccupazione.

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