Cerca e trova immobili

ti.mammeSvezzamento: gli inevitabili dubbi sulle pappe

22.03.23 - 07:00
Alcune curiosità sul piano alimentare dei neonati, dalla prova del cucchiaino agli alimenti da evitare
Depositphotos
Svezzamento: gli inevitabili dubbi sulle pappe
Alcune curiosità sul piano alimentare dei neonati, dalla prova del cucchiaino agli alimenti da evitare

I primi sei mesi di vita di un neonato sono caratterizzati da un’alimentazione a base di latte, materno o artificiale, che è raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per favorire l’ottimale sviluppo dei piccoli. Nutrimenti diversi possono essere inseriti successivamente avviando lo svezzamento, tappa fondamentale nella crescita dei piccoli che può essere anticipata al massimo alla diciassettesima settimana di vita in presenza di particolari circostanze. Alcuni alimenti complementari possono essere inseriti nell’alimentazione dei bebè dopo i quattro mesi, così come raccomanda l’American Academy of Pediatrics, ma vediamo nello specifico come comportarsi per provare a superare i tanti dubbi che si profilano quando tutte le mamme si trovano alle prese con le pappe. 

Come prepararle e, soprattutto, da quali cominciare? Il brodo vegetale preparato secondo la ricetta della nonna rappresenta la base migliore alla quale aggiungere le farine di cereali per ottenere una pappa che può eventualmente essere condita con un cucchiaino di ottimo olio di oliva. La giusta consistenza della crema prevede che superi la prova cucchiaino, ovvero che non cada dalla posata. A un mese circa di distanza dalla prima pappa si potrà introdurre anche la cena a base di una crema preparata con una farina di cereali diversa da quella usata al pranzo, arricchita da una fonte proteica – carne, pesce, uovo o formaggio – tritata. Variare gli ingredienti permette di offrire al piccolo fonti di nutrimento diverse e complementari e soprattutto di non annoiare il suo palato. Nei primi tempi le pappe dovranno essere alternate alle poppate prevedendo il pranzo tra le 11 e le 13, la merenda tra le 14 e le 16 e la cena tra le 18 e le 20. Il pediatra di riferimento saprà fornire le indicazioni per il giusto piano alimentare del bebè indicando anche come intervallare i pasti e le poppate per rendere i primi più desiderati. 

Nella preparazione dei pasti si potrà preferire la cottura a vapore che mantiene inalterati i nutrienti dei vari alimenti, mentre bisognerà prestare particolare attenzione all’utilizzo del forno a microonde che sarà utile per riscaldare, ma non per cuocere vista la caratteristica di surriscaldare alcune parti di cibo, lasciandone crude altre. Da ricordare che al di sotto di un anno di età bisognerebbe evitare miele e zucchero nell’alimentazione dei piccoli: il primo è a rischio botulino, l’altro abitua al sapore dolce. Attenzione anche al sale che non va aggiunto alle pappe e all’alimentazione dei bambini, almeno sino ai due anni. Questa soglia anagrafica esclude anche la somministrazione di crostacei, frutti di mare e funghi che hanno scarso valore nutrizionale e potrebbero essere igienicamente carenti. Da non dimenticare che anche l’acqua rappresenta una fonte di dubbio e preoccupazione per le neo mamme che si interrogano sulla adeguata idratazione dei propri pargoli. Per rendersi facilmente conto della quantità di liquidi assunta dai bambini bisogna considerare le poppate e il brodo contenuto nelle pappe senza ritenere l’acqua unico liquido.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI