Cerca e trova immobili

TI.MAMMEIl gusto sopraffino dei neonati

20.01.23 - 07:00
Già nel pancione, il feto comincia a riconoscere i sapori più graditi.
Deposit
Il gusto sopraffino dei neonati
Già nel pancione, il feto comincia a riconoscere i sapori più graditi.

Quella con i sapori è una storia d’amore che inizia già nell’utero materno quando il feto, attraverso il liquido amniotico, comincia a conoscere sapori - e anche odori - derivanti dall’alimentazione materna. Comincia così lo sviluppo del senso del gusto che, insieme a quello dell’olfatto, guida ogni bambino nell’esplorazione e la conoscenza del mondo che lo circonda. Sembrerebbe che il feto, sin dall’ottavo mese di gravidanza, disponga di papille gustative e che queste, connettendosi al cervello, diano inizio allo sviluppo del gusto. L’osservazione del nascituro permette di cogliere le sue reazioni rispetto ai sapori che percepisce quando la mamma mangia cogliendo chiare espressioni di gradimento rispetto ai sapori dolci. 

Venuto alla luce, il neonato ha il gusto ben sviluppato e continua a manifestare una spiccata preferenza per i sapori dolci che gli permette di riconoscere facilmente il seno ed il latte materni, mentre difetta della capacità di riconoscere altri sapori e, quindi, di reagire ad essi. Entro i tre mesi, le ben sviluppate e distribuite papille gustative del neonato si concentrano sulla distinzione di sapori dolci e sapidi, continuando a preferire i primi. Dopo la fase in cui tutti gli oggetti vengono portati alla bocca, allenando la combinazione di tatto e gusto, arriva il momento in cui il pargolo percepisce maggiormente i gusti sapidi. Dai sei mesi circa, infatti, il piccolo con sua stessa sorpresa si scopre interessato ai nuovi sapori, diversi da quello dolce del latte materno e comincia, così, a sperimentarli, almeno nella maggior parte dei casi. 

In alcune circostanze, però, il primo approccio con nuovi cibi può essere negativo ed il piccolo potrebbe manifestare un netto rifiuto per determinati alimenti. Sarà utile non insistere e lasciare che sia il piccolo assaggiatore ad imbattersi spontaneamente con l’alimento rifiutato dopo qualche tempo, quando avrà dimenticato la prima impressione. Lo svezzamento e l’autosvezzamento in particolare sono alleati preziosi nella scoperta dei nuovi sapori e deve essere incoraggiato e agevolato l’interesse dei piccoli verso cibi nuovi offerti loro in un formato che non rappresenti alcun pericolo di soffocamento. Cibi morbidi e dolci rappresentano il giusto passaggio alle novità, mentre l’esempio di mamma e papà sarà sempre un ottimo sprone per il pargolo a scoprire le novità alimentari che lo aspettano.

TMT (ti.mamme team)
Seguici anche su Facebook e Instagram

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI