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ti.mammeCiuccio da svezzamento: nuova frontiera per l’autonomia dei piccoli

23.09.22 - 15:00
Immancabile tra gli accessori necessari per passare dal latte ai cibi solidi
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Ciuccio da svezzamento: nuova frontiera per l’autonomia dei piccoli
Immancabile tra gli accessori necessari per passare dal latte ai cibi solidi

Siete sicure di sapere in che cosa consiste il perfetto necessaire di un bambino? Tutine, body e biberon non bastano, infatti, se manca il ciuccio da svezzamento che accompagna il passaggio dal latte ai cibi solidi, rendendolo meno complicato. Ma che cos’è questo strumento che promette meraviglie, aiutando i pargoli a scoprire nuovi sapori attraverso il così familiare atto della suzione? Il ciuccio da svezzamento è esattamente quello che il suo nome indica, uno strumento ingegnoso costituito da una retina nella quale si mettono gli alimenti da far succhiare al piccolo che scoprirà nuove consistenze e nuovi sapori diversi da quelli del latte. La retina si avvita grazie ad una ghiera sulla manopola che il bambino potrà tenere con la manina.

L’utilizzo del ciuccio da svezzamento garantisce sicurezza al pargolo, che non sarà soggetto al rischio soffocamento mentre sperimenta nuovi alimenti, mentre assapora il succo che esce dal cibo presente nella retina. L’alimento più usato con il ciuccio da svezzamento è la frutta che se particolarmente fredda oppure offerta insieme ad un po’ di ghiaccio, costituirà anche un sollievo ai fastidi della dentizione. La capacità di massaggiarsi autonomamente le gengive, inoltre, sarà un elemento utile alla crescita dell’autostima per i piccoli che proveranno soddisfazione da questa automedicazione straordinaria. Non solo: anche l’abilità di procedere alle scoperte alimentari in completa autonomia sarà motivo di orgoglio personale per i pargoli che con questo gioco di scoperta stimolerà lo sviluppo cognitivo e si divertirà a scoprire cose nuove secondo i propri ritmi e, soprattutto, senza imposizioni.

L’impiego del ciuccio da svezzamento, che sfrutta la propensione dei bambini a portare tutto alla bocca, si rivela uno strumento capace di gratificare adulti e bambini: mamma e papà si godono un po’ tranquillità senza l’ossessione di dover controllare a vista il pupetto affaccendato nella sperimentazione della frutta, ed il piccoletto si gusta i nuovi sapori nella sua dimensione paciosa a metà strada tra il gioco e la gratificazione. Una combinazione perfetta che può andare in scena appena si comincia lo svezzamento con la frutta, aspettando la capacità del bimbo a tenere oggetti in mano da solo o, in linea di massima, dagli otto mesi in poi. Buon appetito e buona sperimentazione a tutti!

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