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TI.MAMMELei, lui e la babysitter: il triangolo della felicità

03.01.22 - 08:00
La presenza di una tata aiuta i genitori a recuperare tempi e spazi da coppia
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Lei, lui e la babysitter: il triangolo della felicità
La presenza di una tata aiuta i genitori a recuperare tempi e spazi da coppia

È la soluzione per ogni coppia con figli che abbia bisogno di tempo lontano dai propri pargoli. Se questa definizione allarma le più pancine, tutte le altre potranno facilmente intuire che si parla di babysitter. Se i nonni non possono occuparsi quotidianamente dei nipotini, questa figura spesso miracolosa è quella che garantisce aiuto alle mamme che lavorano, alla coppia che voglia concedersi una serata fuori casa o che abbia impegni ai quali i pargoli non resisterebbero tranquilli. Inizialmente è difficile lasciare le proprie creature ad una persona estranea che sarà sicuramente qualificata, preparata e consigliata, ma è sempre un’estranea. In realtà, dopo i primi tempi necessari per l’affiatamento, il legame con la babysitter diventa una sorta di preziosa alleanza grazie alla quale mamma e papà ritrovano la possibilità ed il piacere di concedersi del tempo per se stessi.

La festa per il capodanno, la cena aziendale, la pièce teatrale: sono alcuni degli eventi meno indicati per i bambini ed allora la tata diventa l’affidabile e premurosa compagnia che veglia sui piccoli di casa in assenza dei genitori. Ma come sceglierla con sicurezza? Agenzie specializzate o passaparola sono le strade da percorrere per trovare la professionista giusta e con le opportune referenze. Il nominativo è il primo passo, ma solo l’incontro conoscitivo può sancire – o meno – l’inizio di quel rapporto di fiducia, destinato a durare anche molti anni. Padronanza di linguaggio, aspetto e referenze sono il biglietto da visita della tata alla quale i genitori devono prestare attenzione per essere certi di garantire ai propri figli i giusti stimoli per un corretto sviluppo del linguaggio, igiene e serietà.

Anche l’età è un aspetto da non sottovalutare: tra i 25 e i 45 anni per prendersi cura di un bambino piccolo, tra 28 e 55 per un neonato. Se quella cercata è una babysitter che si occupi solo di mettere a nanna i piccoli mentre i genitori sono fuori, anche una studentessa può andar bene. La figlia dei vicini di casa, per esempio. Alla tata, comunque, devono essere fornite delle indicazioni, dalle cose vietate a quelle da fare anche in caso di capricci, compresi eventuali disturbi di comportamento del bambino, onde evitare imprevisti o problemi. Prima di rimanere sola con i pargoli, la babysitter deve affiancare per qualche tempo la mamma ed una volta in servizio, i genitori non dovranno dimenticare di effettuare qualche controllo a sorpresa e di osservare l’atteggiamento dei piccoli per capire se tutto fila liscio con la tata. Se c’è qualcosa che non va, ovviamente, la babysitter deve essere cambiate senza remore.

TMT (ti.mamme team)

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