Si può vivere con la fobia sociale?

Tra le persone che ne soffrono figurano anche attori famosi, come Robert de Niro e Jennifer Lawrence
La fobia sociale è una forma di espressione patologica molto forte dell’ansia. Raggiunge dei livelli di problematicità per l’intensità e l’estensione dei sensi di paura, anche in situazioni quotidiane e famigliari, fino a limitare fortemente la vita sociale delle persone affette. Si esprime con una paura intensa e persistente del giudizio negativo degli altri, con la convinzione di non poter evitare di sbagliare, di fare figuracce, ecc. Alla base, vi è un senso di insicurezza personale e un’autostima fragile e insicura. Il disagio provato si esprime in sintomatiche fisiche di agitazione anche molto forti. La strategia di evitamento delle situazioni che spaventano porta a un ulteriore aumento del timore di quelle situazioni che diventano ancora più difficili da affrontare, producendo così un circolo vizioso ingravescente. Il confronto pianificato con un’esposizione a tali situazioni, se fatta in modo calibrato, porta all’abbassamento delle reazioni di paura e alla sopportazione dell’ansia.
Anche Robert De Niro è famoso per aver sofferto di fobia sociale. A 10 anni ha recitato ne Il Mago di Oz, interpretando il ruolo del leone fifone. E forse gli è venuta lì l’idea... In una delle sue prime interviste, interrogato sulla sua motivazione a fare l’attore, ha detto che «recitare è un modo facile per fare le cose che altrimenti non avresti il coraggio di fare».
Anche Jennifer Lawrence ha ammesso di aver sofferto di ansia e depressione prima del suo grande successo cinematografico che le ha dato sicurezza in se stessa.
Il problema è noto e, dal 2012, il Second City Theatre di Chicago offre un programma di trattamento della fobia sociale col Panic Anxiety Recovery Center: una scuola di recitazione integrata da un trattamento cognitivo-comportamentale.
Roberto Ballerini, psicoterapeuta, ASI-ADOC





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