Il fast food è così nocivo?
Dall'origine antica e dalla reputazione insalubre, scopriamo i segreti del cibo veloce.
Quando si parla di fast food si pensa subito all’hamburger, anche se oggi sono disponibili numerosi altri cibi rapidi come la pizza, l’hot dog o il kebab.
L’origine del cibo veloce è molto antica. Polpette, tramezzini, hot dog sono stati ideati per essere consumati rapidamente anche in movimento. Il sandwich, ad esempio, nasce per volontà dell’omonimo conte (John Montague, IV Conte di Sandwich) che voleva nutrirsi senza dover mai abbandonare il tavolo da gioco.
Il fast food deve essere veloce per essere consumato un po’ ovunque, senza l’obbligo di doversi sedere a tavola con piatti e posate.
Dal punto di vista nutrizionale, gli aspetti negativi del fast food sono dovuti sia agli ingredienti primari (carne, prosciutti o uova) di seconda scelta, sia dalle modalità di preparazione e di guarnizione. Gli hamburger realizzati industrialmente, oltre alla carne, possono comprendere un lungo elenco di additivi che non giovano alla salute. I wienerli (wurstel) industriali spesso contengono scarti di lavorazione e carne separata meccanicamente (un sottoprodotto ottenuto dalla macellazione dalle carcasse). I tramezzini, resi soffici con latte e olii vegetali, vengono guarniti con farciture di salse ricche di grassi saturi (come maionese e insalata russa) che ne aumentano notevolmente il valore calorico fino a superare le 300 calorie.
Dunque il fast food menù è composto da cibi da scartare? No, si tratta di scegliere cibi veloci, realizzati in modo artigianale con ingredienti selezionati. Panini, polpette e hamburger posso essere anche un cibo di qualità, con ingredienti selezionati e di prima scelta. E perché sia anche un cibo sano, basta sostituire le salse con verdura di stagione e qualche aroma naturale: erbe aromatiche, spezie o qualche goccia di aceto balsamico.
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