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Quando i regali si trasformano in un insegnamento prezioso

Offrire un dono significa anche donare una parte di se stessi. Il regalo non è solo una questione materiale
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Quando i regali si trasformano in un insegnamento prezioso
Offrire un dono significa anche donare una parte di se stessi. Il regalo non è solo una questione materiale

Le festività natalizie sono ancora in corso. Possiamo, però, muovere una breve riflessione attorno alla sbornia che esse portano con sé, specialmente per quanto attiene ai regali che si fanno. Un dono, lo sappiamo, è tra le altre cose un gesto per entrare in relazione con qualcuno in maniera intima, protetta, in qualche modo anche privilegiata: si desidera offrire del piacere ad altri donando, appunto, qualcosa che possa interessare, catturare e, magari anche commuovere nel senso più nobile del termine.

Con i bambini tutto questo è ancora più bello, poiché nei loro occhi appare la luce della meraviglia, dello stupore, della felicità. Quando, però, ci accorgiamo che stiamo offrendo ai nostri bambini e ai nostri giovani (ma anche agli adulti) degli oggetti che, in un certo senso, servono unicamente per degli scopi precisi, ecco allora che questo è il segno che qualcosa si sta inceppando: non stiamo più facendo un regalo a qualcuno ma stiamo dando qualcosa a qualcuno, e le due cose sono ben diverse. Offrire un dono significa anche dare una parte di se stessi; e una parte di se stessi non la si può offrire a chiunque, senza che esista una determinata relazione che funga da prerequisito.

Offrire dei doni a dei bambini diventa quindi anche insegnare l'importanza del condividere e dello stare con gli altri in un determinato modo.

Ed è per questo che bisogna farlo bene.

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