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Quando il "like" a tutti i costi ti uccide

A New York sempre più giovani perdono la vita salendo sui tetti dei treni in corsa. Il motivo? Registrare video per TikTok e Instagram.
A New York sempre più giovani perdono la vita salendo sui tetti dei treni in corsa. Il motivo? Registrare video per TikTok e Instagram.

La dodicenne Zemfira Mukhtaro di Brooklyn e la sua amica tredicenne Ebba Morina di Manhattan sono tragicamente morte alla stazione della metropolitana di Marcy Avenue nella notte dello scorso 4 ottobre. I loro corpi senza vita sono stati trovati sul tetto di un treno diretto a Brooklyn da alcuni lavoratori che hanno allertato subito il 911, ma senza riuscire a salvare le due ragazzine.

La madre di Zemfira ha raccontato a People che era impegnata a preparare la colazione per la figlia minore Maryam quando quest'ultima, guardando le notizie del telegiornale, ha riconosciuto lo skateboard e la borsa della sorella. «Mamma, quello è di Zemfira», ha gridato la bambina, ma la mamma, incredula, le ha detto che dovevano trattarsi di oggetti di proprietà di qualcun altro.

Secondo la polizia newyorchese, le adolescenti sarebbero sgattaiolate di notte fuori dalle proprie abitazioni per intraprendere la folle sfida del subway surfing, che consiste nel salire sul tetto dei treni e passare da un vagone all'altro durante la corsa. Si tratta di un'impresa folle molto in voga sui social media, e che ha già mietuto molte vittime tra i giovani.

Lo fanno in 50 al mese
Oltreoceano è in voga da almeno un decennio, e nel 2023, secondo fonti del New York Post, «almeno 52 persone, nel solo mese di febbraio, sono state sorprese a camminare, correre o saltare sopra i vagoni della metropolitana, e 58 persone a gennaio». Secondo la Metropolitan Transportation Authority (Mta) nel 2019 oltre 490 persone sono state viste fare subway surfing, nel 2020 il numero è sceso a 199, mentre l'anno successivo si è arrivati alle 928 persone. Tra il 2021 e il 2022 si è assistito a un aumento dei casi del 366%. 

A New York si tratta di una vera e propria emergenza, tanto che il sindaco Eric Adams ha chiesto ai responsabili dei social media, quali TikTok o Instagram, di rimuovere i video nei quali si vedono degli adolescenti compiere tale sconsiderata impresa, proprio per disincentivare l'effetto emulativo. «Se si va online in questo momento e si cerca "Nyc subway surfing" - ha raccontato il sindaco al New York Post - si vede cosa stanno guardando milioni di giovani di New York».

IMAGOUn cartello di sensibilizzazione della polizia newyorkese

La popolarità che uccide
Nonostante la sua pericolosità, il subway surfing spinge sempre più adolescenti a voler sfidare la morte su di una metropolitana in corsa, nella vana speranza che il successo dell'impresa possa portare loro il plauso e la considerazione del popolo dei social network. Diventare virali non ha prezzo, e la popolarità, come visto per altre challenge, vale la messa in pericolo della vita stessa.

Nel dicembre del 2022, a morire era stato il quindicenne Ka'Von Wooden, caduto dal tetto di un treno della metropolitana in corsa verso il ponte di Williamsburg, sempre a New York. Il ragazzo aveva una vera e propria passione per la rete metropolitana e da grande sognava di diventare un ferroviere.

Eppure anche lui, si è fatto irretire dal fascino di una sfida impossibile perdendo la vita a soli quindici anni. Un operatore della metropolitana che viaggiava nella direzione opposta rispetto al treno su cui era salito il ragazzo, aveva segnalato la sua presenza sul tetto del vagone ma, a causa di un mal funzionamento dell'apparecchio, l'allarme non era stato recepito da un collega. Il corpo del giovane venne rinvenuto tra la settima e l'ottava carrozza, mentre un gruppo di suoi amici adolescenti lo aspettava a bordo dello stesso convoglio.

IMAGOUn adolescente pratica subway surfing a New York

Rafforzare le misure di sicurezza
I genitori delle vittime chiedono un rafforzamento dei controlli e un più facile rilevamento delle persone che salgono sui vagoni dei treni, anche attraverso l'uso di droni e di telecamere di sicurezza. «Quando Ka'Von è morto, due settimane dopo è morto un altro bambino. E poi un altro ancora. Non ha senso», ha dichiarato all'Associated Press la madre del ragazzo Y'Vonda Maxwell, sostenendo che non fosse stato fatto abbastanza per evitare queste tragedie.

Secondo la donna, infatti, la soluzione sarebbe molto semplice e di facile realizzazione, ossia chiudere le porte poste all'estremità dei vagoni per impedire ai "surfisti" di utilizzare le maniglie che si trovano all'esterno per salire sul tetto del treno. La chiusura di tali porte potrebbe portare a un miglioramento della situazione, anche se molti viaggiatori si sono lamentati del fatto che ciò impedirebbe loro di fuggire da un vagone all'altro in caso di emergenza. 

Nel giugno del 2023, a perdere la vita era stato il quattordicenne Brian Crespo, che viaggiava in cima a un treno diretto a Manhattan in compagnia del coetaneo Windson Garcia. I due ragazzini si erano incontrati in mattinata a casa di Garcia, dopo aver saltato la scuola, per poi recarsi alla metropolitana per porre in essere la pericolosa sfida. I loro corpi furono ritrovati lungo i binari della tratta Bushwick-Aberdeen, a New York, poco dopo le due del pomeriggio: Garcia gravemente ferito e Crespo invece ormai privo di vita. «Erano come fratelli», ha raccontato al Seattle Times il padre di Windson. «Si conoscevano da quando erano bambini». 

IMAGOUn muro commemorativo per Brian Crespo

Una campagna di sensibilizzazione
Isa Islam, nel 2013 aveva diciassette anni e si era avvicinato al subway surfing in cerca di un po' di adrenalina. Ora, dodici anni dopo, è impegnato in una campagna di sensibilizzazione a favore dei più giovani per metterli in guardia su quanto possa essere pericoloso, se non mortale, tale attività.

L'uomo è un sopravvissuto e ha perso l'occhio sinistro, oltre ad aver riportato una serie di gravissime ferite, per aver sbattuto la testa contro una sbarra di metallo mentre si trovava in cima a un vagone del treno in arrivo alla stazione Fourth-Avenue-Ninth Street a Park Slope. «Sono andato lassù solo per avere una scarica di adrenalina. È stato estremamente stupido», ha detto Islam. N

Nella tarda notte di un giorno di novembre del 2013, Isa Islam salì, in compagnia di due cugini, sul vagone di un convoglio della metropolitana diretto a sud e, nel momento in cui questo entrava alla stazione di Park Slope, dopo aver distolto lo sguardo per un secondo, il giovane fu colpito con violenza estrema da una sbarra di ferro dell'ingresso della metropolitana. «Spruzzavo sangue dal mio cuoio capelluto. Il livello del dolore era fuori misura», ha raccontato il giovane, che venne ricoverato in terapia intensiva e dovette subire numerose operazioni chirurgiche.

A seguito della perdita dell'occhio sinistro, risulta ipovedente e ha numerose cicatrici sparse su tutto il corpo, testimonianza di quella folle bravata di più di dieci anni fa, così come il bastone che deve utilizzare per poter uscire di casa. Pur considerandosi fortunato a essere sopravvissuto, il ritrovarsi menomato a causa di una impresa tanto stupida e pericolosa è il suo maggior rimpianto: «Se c'è qualcuno che ha bisogno della macchina del tempo quello sono io».

IMAGOUn poliziotto newyorkese sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di un ragazzo tra i 15 e i 17 anni che praticava subway surfing (2025)

Giovani attratti dal pericolo
L'adolescenza si accompagna da sempre a una massiccia dose di incoscienza e inconsapevolezza dei propri limiti, e non è una novità che i più giovani siano attratti dal pericolo. La vera differenza rispetto al passato è rappresentata dall'importanza rivestita dai social media nella vita degli adolescenti che compiono queste imprese spinti anche dalla voglia di diventare popolari online. «Se girassero video di persone che giocano alla roulette russa - ha detto il Ceo della Mta Janno Lieber a una radio newyorkese - capirebbero le conseguenze, e questo è l'equivalente per i bambini che sono incoraggiati a farlo dai video di glorificazione».

Vedere quanto siano virali i video di coloro che si impegnano a fare subway surfing è un indubbio incentivo che spinge altri adolescenti a tentare la stessa impresa. La prevenzione e le campagne di sensibilizzazione rimangono gli strumenti più validi per tentare di fermare questa folle corsa.


Appendice 1

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AFP

IMAGOUn cartello di sensibilizzazione della polizia newyorkese

IMAGOUn adolescente pratica subway surfing a New York

IMAGOUn poliziotto newyorkese sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di un ragazzo tra i 15 e i 17 anni che praticava subway surfing (2025)

IMAGOUn muro commemorativo per Brian Crespo

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