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MEDIO ORIENTE/LIVE CONCLUSO

Gli Stati Uniti attaccano l'Iran. Trump: «Cambio di regime, perchè no?»

Il presidente americano sostiene che i danni ai siti nucleari siano «monumentali». L'ambasciatore iraniano: «Pretesti assurdi e inventati per fare una guerra»
Afp
Il presidente americano sostiene che i danni ai siti nucleari siano «monumentali». L'ambasciatore iraniano: «Pretesti assurdi e inventati per fare una guerra»

Ben prima della scadenza di due settimane che aveva promesso per negoziare con Teheran, Donald Trump ha sferrato un attacco a sorpresa in Iran, intestandosi quello che spera sia il colpo di grazia decisivo, dopo nove giorni di bombardamenti israeliani. Poco prima delle 2 del mattino (ora in Svizzera), di domenica 22 giugno, il presidente degli USA ha infatti annunciato di aver attaccato tre siti nucleari iraniani. Il rischio ora è quello di un'imprevedibile escalation in Medio Oriente, dopo le prime minacce partite dalla TV di Stato iraniana, secondo cui «ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo». «Adesso è iniziata la guerra», è il post pubblicato sull'account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran.

In serata Trump ha parlato per la prima volta di un possibile cambio di regime, mentre arrivano condanne e parole di preoccupazione da vari paesi e Cina, Russia e Pakistan propongono una risoluzione di pace al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

23:24

L'ambasciatore iraniano: «Pretesti assurdi»

L'Iran attacca gli Stati Uniti durante il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. «Hanno lanciato una guerra con pretesti assurdi e inventati»: è l'accusa rivolta a Washingon dall'ambasciatore iraniano.

«Gli Stati Uniti, membro permanente di questo Consiglio,hanno fatto nuovamente ricorso alla forza illegale, hanno lanciato una guerra contro il mio Paese, con pretesti assurdi e inventati: per impedire all'Iran di acquisire armi nucleari», ha dichiarato Amir Saeid Iravani durante una riunione di emergenza del Consiglio, richiesta dal suo Paese dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. 

23:18
AFP
23:17

Donald Trump ha commentato gli attacchi ai siti nucleari iraniani, complimentandosi con i top gun che li hanno condotti, parlando poi anche di politica. Per la prima volta infatti ha apertamente citato un possibile cambio di regime in Iran, introducendo la sigla Miga.

«Non è politicamente corretto usare il termine 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere l'Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime??? Miga!!!»: scrive, parafrasando Maga (Make America great again) in Miga per adattarlo all'Iran.

23:13

Il punto di Idf: «Colpiti obiettivi militari»

«Circa 20 caccia dell'Aeronautica israeliana hanno condotto attacchi basati sull'intelligence, utilizzando oltre 30 munizioni contro obiettivi militari in Iran». Lo fa sapere l'Idf, precisando che «nell'ambito degli attacchi, l'Iaf ha colpito siti di stoccaggio e infrastrutture di lancio di missili" diretti contro Israele, «nonché satelliti militari e siti radar utilizzati per la creazione di una valutazione di intelligence aerea a Kermanshah e Hamedan, nell'Iran occidentale».

«Inoltre, un lanciatore di missili terra-aria è stato colpito nell'area di Teheran».

23:10

Israele colpisce un'ambulanza, tre morti

Tre persone sono rimaste uccise dopo che un'ambulanza è stata colpita da un attacco israeliano nell'Iran centrale, secondo quanto riportato dai media locali nel decimo giorno di combattimenti.

«L'ambulanza era in viaggio per trasferire un paziente quando è stata colpita da un drone», riporta l'agenzia di stampa Isna citando il governatore della contea di Najafabad Hamidreza, Mohammadi Fesharaki. «Tutti gli occupanti dell'ambulanza, l'autista, il paziente e il suo accompagnatore, sono rimasti vittime dell'impatto». A causa del colpo l'ambulanza è andata fuori strada, entrando in collisione con un veicolo in transito.

22:58

Russia, Cina e Pakistan presentano una risoluzione per la pace

Intanto oltre alle prese di posizione che condannano l'attacco americano e gli appelli ai paesi belligeranti a sedersi ad un tavolo prima di altre escalation, c'è chi prova a proporre vie per la pace.

Cina, Russia e Pakistan hanno portato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una bozza di risoluzione sul conflitto tra Israele-Usa e Iran «che chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato, la protezione dei civili, il rispetto del diritto internazionale e l'avvio di dialogo e negoziati». Lo ha annunciato l'inviato cinese all'Onu condannando l'attacco statunitense ai siti nucleari iraniani durante una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza.

L'ambasciatore Fu Cong ha accusato gli Stati Uniti di violare la Carta delle Nazioni Unite, «il diritto internazionale, nonché la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Iran», esacerbando al contempo le tensioni in Medio Oriente e infliggendo «un duro colpo al regime internazionale di non proliferazione nucleare».

22:54

Trump sugli attacchi: «Danni monumentali»

«Si dice che i danni ai siti nucleari in Iran siano 'monumentali'. I colpi sono stati duri e precisi. I nostri militari hanno dimostrato grande abilità»: lo scrive Donald Trump su Truth commentando l'esito dell'attacco Usa.

«I grandi piloti del B-2 sono appena atterrati, sani e salvi, in Missouri. Grazie per l'ottimo lavoro!!!», aggiunge, riferendosi ai top gun che hanno pilotato i bombardieri per l'attacco ai siti nucleari iraniani.

22:30

Russia contro Stati Uniti. «Irresponsabili»

La Russia critica apertamente gli attacchi americani contro l'Iran. L'inviato russo all'Onu ha condannato le azioni irresponsabili, pericolose e provocatorie degli Stati Uniti, sostenendo che con i bombardamenti «non provocati» sui siti nucleari iraniani, gli Stati Uniti, così come Israele, stanno giocando «con la sicurezza e il benessere dell'umanità nel suo complesso».

Anche il Brasile condanna le azioni americane, sostenendo che attaccare strutture nucleari «costituisce una grave minaccia alla vita e alla salute delle popolazioni civili, esponendole al rischio di contaminazione radioattiva e a disastri ambientali su larga scala».

22:03

«Iran, fai entrare gli esperti a Fordo»

Quali sono i danni subiti dagli impianti nucleari iraniani dopo gli attacchi americani? Non si sa. Oggi il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha descritto al Consiglio di Sicurezza ONU lo stato noto dei tre impianti colpiti.

Nell’impianto sotterraneo fortificato per l’arricchimento dell’uranio di Fordo sono visibili dei crateri, ha detto Grossi durante una riunione urgente dell’organismo a New York. «Al momento nessuno – nemmeno l’AIEA – è in grado di valutare i danni sotterranei a Fordo».

A Isfahan sembrano essere stati colpiti gli ingressi dei tunnel usati per lo stoccaggio di materiale arricchito. A Natans è stato colpito un impianto di arricchimento del combustibile. L’Iran ha informato l’AIEA che non si è registrato alcun aumento di radiazioni al di fuori dei tre impianti.

Grossi ha esortato l’Iran a permettere agli ispettori della sua Agenzia di accedere agli impianti. Ha fatto appello a tutte le parti coinvolte a tornare alla diplomazia. «Abbiamo una finestra di opportunità per tornare al dialogo e alla diplomazia. Se questa finestra si chiude, violenza e distruzione raggiungeranno livelli impensabili, e il regime globale di non proliferazione, come lo conosciamo, potrebbe sgretolarsi e crollare».

21:49

«Se l'Iran esce dal Trattato di non proliferazione nucleare può succedere di tutto»

Il mondo guarda con apprensione a quanto sta accadendo in Iran, dapprima con gli attacchi reciproci con Israele e poi con l'intervento degli Stati Uniti.L’esperto svizzero di sicurezza Roland Popp si è detto «molto pessimista» riguardo a un possibile ritorno dell’Iran al tavolo dei negoziati sul suo programma nucleare. «Temo piuttosto che l’Iran si ritiri dal Trattato di non proliferazione nucleare», ha dichiarato Popp domenica sera nel telegiornale Tagesschau della televisione svizzera SRF.

Un simile ritiro implicherebbe la fine delle verifiche internazionali sulle attività nucleari iraniane, ha spiegato l’esperto del Centro di studi sulla sicurezza del Politecnico federale di Zurigo (ETH). Finché l’Iran è membro del Trattato di non proliferazione, si ha almeno una certa idea di ciò che accade nel Paese. Se l’Iran dovesse uscirne, verrebbe meno ogni forma di controllo, «e in sostanza potrebbe accadere di tutto».

Alla domanda su cosa potrebbe succedere se l’Iran non tornasse al tavolo dei negoziati, Popp ha risposto di non aspettarsi un’escalation militare diretta. Sebbene l’Iran abbia una partnership in materia di sicurezza con la Russia, non si tratta di una vera e propria alleanza con obblighi di assistenza reciproca. Inoltre, l’Iran ha pochi alleati.

Durante il Tagesschau è stato intervistato anche Walter Rüegg, ex capo fisico nucleare dell’esercito svizzero, a proposito delle conseguenze dei bombardamenti effettuati dall’aviazione statunitense nella notte tra sabato e domenica.

Rüegg ha spiegato che nel caso del bombardamento di un impianto di arricchimento dell’uranio, il pericolo maggiore consisterebbe nel colpire le centrifughe, le quali contengono uranio in forma gassosa, che potrebbe fuoriuscire e, se presente in alte concentrazioni, essere altamente tossico. Tuttavia, il rischio per la popolazione iraniana è basso, ha detto Rüegg, poiché gli impianti si trovano in aree disabitate. Prima che un gas tossico possa raggiungere zone più densamente popolate, si sarebbe già diluito a tal punto da non rappresentare più un pericolo.

20:53

Primo attacco israeliano su Yazd, morti membri della Guardia Rivoluzionaria

Secondo fonti iraniane, diversi membri della Guardia Rivoluzionaria sono stati uccisi in seguito ad attacchi israeliani contro la città di Yazd. L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha riferito che, nell’attacco contro due installazioni militari, sono stati uccisi sette Guardiani della Rivoluzione e altri due soldati.

Secondo fonti israeliane, nel pomeriggio circa 30 aerei da combattimento hanno effettuato massicci attacchi. Per la prima volta, sarebbero state sganciate bombe su un comando strategico missilistico nella città di Yazd, situata nel centro del Paese. In quell’area, secondo le informazioni, erano immagazzinati missili del tipo Khorramshahr. Si ritiene che circa 60 missili balistici a medio raggio, con una gittata di 2.000 chilometri, siano stati recentemente lanciati da lì contro Israele.

Si tratta del primo attacco israeliano in questa zona dell’Iran.

20:28

Iran, oltre 200 luoghi di Teheran colpiti da inizio raid Israele

I raid israeliani hanno colpito oltre 200 luoghi di Teheran dall'inizio dell'attacco il 13 giugno. Lo ha riferito il governatore provinciale Mohammad Sadegh Motamedian alla tv di Stato, aggiungendo che oltre 120 unità abitative «sono state completamente distrutte» mentre altre 500 hanno subito «danni».

16:25

Chiudere lo stretto di Harmuz
Il Parlamento iraniano ritiene necessario chiudere lo Stretto di Hormuz in seguito agli attacchi statunitensi. Lo ha affermato Esmail Kosari, membro della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale. La decisione finale spetta al Consiglio supremo di sicurezza nazionale.

Ma secondo il vice presidente statunitense J.D. Vance, sarebbe "un suicidio" per l'Iran. "Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso", ha aggiunto il numero due di Donald Trump.

15:24

L'America si blinda, rafforzate le misure di sicurezza
L'America si blinda, dopo l'attacco USA in Iran. Le autorità federali e i leader di diversi importanti Stati e città, da New York a Los Angeles e alla capitale, stanno rafforzando le misure di sicurezza e monitorando potenziali minacce dopo i raid americani.

"Le nostre risorse sono pienamente impegnate. Rimaniamo vigili. Dio benedica l'America e tutti coloro che la difendono", ha scritto su X il vice capo dell'FBI Dan Bongino. "Lavoreremo incessantemente per proteggere la patria americana", ha scritto su X la segretaria alla sicurezza interna Kristi Noem. Anche i leader locali e le forze dell'ordine sono in stato di massima allerta.

Già nelle prime ore del mattino, i dipartimenti di polizia della capitale statunitense e della Grande mela avevano annunciato l'invio di nuovi agenti presso siti religiosi, culturali e diplomatici e altri luoghi strategici. (ats ans)

13:27

Iran aveva spostato l'uranio da Fordow
Una fonte iraniana di alto livello ha riferito che la maggior parte dell'uranio altamente arricchito immagazzinato presso l'impianto nucleare di Fordow è stato trasferito, prima degli attacchi USA, in una località segreta. Lo riportano diversi media internazionali, citando la Reuters.

La fonte ha aggiunto che anche il personale presente nel sito era stato ridotto al minimo in previsione di un potenziale attacco. (ats ans)

13:21
The White House / X
13:19

La Russia «condanna fermamente» gli attacchi USA
Il ministero degli esteri russo "condanna fermamente" gli attacchi USA in Iran che possono aggravare l'escalation in atto e "minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale".

"La decisione irresponsabile di sottoporre il territorio di uno Stato sovrano ad attacchi missilistici e dinamitardi, a prescindere dalle argomentazioni addotte, viola gravemente il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", afferma il ministero degli esteri di Mosca in un comunicato diffuso sul suo canale Telegram.

"Il rischio di un'escalation del conflitto in Medio Oriente, già travolto da molteplici crisi, è aumentato significativamente", si aggiunge nella nota. "Chiediamo la cessazione delle aggressioni e l'intensificazione degli sforzi per creare le condizioni affinché la situazione torni in un canale politico e diplomatico", afferma la diplomazia russa. (ats ans)

13:03

Iran: «Gli USA hanno varcato la linea rossa»
Con l'attacco ai siti nucleari iraniani gli USA "hanno varcato la linea rossa": lo ha detto il ministro degli esteri di Teheran, Abbas Araqchi, in conferenza stampa a Istanbul a margine del summit dell'Organizzazione della conferenza islamica (OIC).

"Non importa quanti danni siano stati arrecati. Attaccare una struttura nucleare è di per sé una violazione imperdonabile del diritto internazionale e deve essere condannata", ha detto il ministro degli Esteri iraniano, rispondendo alle domande dei giornalisti.

"Ieri, ho avuto dei colloqui con alcuni ministri degli esteri della regione, quasi tutti loro sono molto preoccupati e interessati a svolgere un ruolo nel porre fine all'aggressione di Israele. Avevano menzionato un possibile attacco degli Usa, ma ieri si è parlato di come fermare l'aggressione di Israele", ha proseguito.

"Certamente, la porta alla diplomazia deve sempre rimanere aperta, ma non è questa la situazione ora. Il mio Paese è sotto attacco, sotto aggressione e dobbiamo rispondere, sulla base del legittimo diritto all'autodifesa e lo faremo fino a quando sarà necessario", ha aggiunto.

Gli Stati Uniti e Israele hanno "deciso di far saltare" la diplomazia lanciando attacchi contro i siti nucleari dell'Iran: ha dichiarato Araghchi.

"Stavamo negoziando (sul programma nucleare iraniano, ndr) con gli Stati Uniti quando Israele ha deciso di far saltare questa diplomazia", ha affermato Araghchi, aggiungendo che quando l'Iran stava parlando con i Paesi dell'Ue, "gli Stati Uniti hanno deciso, a loro volta, di far saltare questa diplomazia".

Reagendo alle richieste europee affinché l'Iran tornasse al tavolo delle trattative, ha affermato: "Come potrebbe l'Iran tornare a qualcosa che non ha mai abbandonato, per non parlare del fatto che non ha mai distrutto?". (ats ans)

13:02

Araghchi incontrerà Putin a Mosca
Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha annunciato in conferenza stampa da Istanbul che nel pomeriggio partirà per Mosca. Araghchi ha quindi reso noto che vedrà domani mattina Vladimir Putin, definito "un amico dell'Iran" con cui Teheran "si consulta sempre". (ats ans)

11:18

Lavrov: «Il mondo rischia di sprofondare nel caos»
Se ognuno è autorizzato ad interpretare il diritto all'autodifesa come crede, il mondo rischia di sprofondare in un "caos completo". Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista alla televisione di Stato ripresa dall'agenzia Ria Novosti. Lavrov si riferiva agli attacchi di Israele contro l'Iran, ma non ancora a quelli americani.

Il ministro degli esteri russo ha sottolineato che coloro che parlando di Israele affermano che lo Stato ebraico agisce in base al suo diritto all'autodifesa, "come ha detto Emmanuel Macron", sono "i più grandi cinici".

"Autodifesa da cosa?", ha chiesto Lavrov. "Se ogni Paese - ha aggiunto - è autorizzato ad interpretare il diritto all'autodifesa, previsto dalla Carta dell'ONU, in modo tale da dire, 'decido per conto mio quando usare il mio diritto', allora "non ci sarà più un ordine mondiale, ma il caos completo". (ats ans)

10:36
10:32
The White House / X
10:21

Qatar: «Ripercussioni catastrofiche». L'Oman «condanna gli attacchi USA»
Il Qatar deplora le "pericolose tensioni" in Medio Oriente e ritiene che l'attacco USA ai siti nucleari in Iran porterà "ripercussioni catastrofiche" a livello regionale e internazionale. Lo scrive il ministero degli Esteri di Doha su X.
Parole dure arrivano anche dall'Oman, che ha condannato fermamente oggi gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari in Iran.

Il sultanato del Golfo "esprime profonda preoccupazione, denuncia e condanna dell'escalation derivante dagli attacchi aerei diretti lanciati dagli Stati Uniti contro siti nella Repubblica Islamica dell'Iran", ha dichiarato l'agenzia di stampa ufficiale dell'Oman. L'Oman stava mediando nei colloqui sul nucleare tra Washington e Teheran.

10:15

Teheran smentisce Trump: «Il sito di Fordow non ha subito gravi danni»
"Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump" il sito nucleare di Fordow "non ha subito gravi danni". Lo ha afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l'impianto nucleare. Citato dall'agenzia iraniana Mher, Raisi sottolinea che "non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l'attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito". Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell'area circostante. (ats ans)

09:28

Il Pentagono: «Prossime 48 ore particolarmente preoccupanti»
L'amministrazione Trump si sta preparando a potenziali ritorsioni da parte dell'Iran e le prossime 48 ore saranno particolarmente preoccupanti: lo hanno affermato due funzionari del Pentagono e un alto funzionario della Casa Bianca citati da Nbc News. Non è chiaro se le ritorsioni riguarderanno località all'estero o nazionali, o entrambe, hanno affermato i funzionari. (ats ans)

09:27

Arabia Saudita: «Grande preoccupazione dopo attacchi USA
L'Arabia Saudita ha espresso "grande preoccupazione" dopo gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani."Il Regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione gli sviluppi nella sorella Repubblica Islamica dell'Iran, rappresentati dagli attacchi agli impianti nucleari iraniani da parte degli Stati Uniti d'America", ha scritto il Ministero degli Esteri saudita su X. (ats ans)

09:26

Nei siti colpiti dagli USA non c'era materiale radioattivo
"I siti nucleari bombardati dagli Stati Uniti erano stati già evacuati e non contenevano materiali in grado di causare radiazioni". Lo riporta Sky News Arabic, citando l'agenzia iraniana Irna.

"In questi siti non sono presenti materiali che potrebbero causare radiazioni", ha ribadito sottolineando che Teheran aveva già annunciato di aver rimosso i materiali radioattivi da alcuni siti nucleari, in concomitanza con l'avvio della campagna militare israeliana contro di esso. (ats ans)

09:26

L'Iran chiede riunione urgente del Consiglio di sicurezza ONU
L'Iran ha scritto alle Nazioni Unite chiedendo una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza. Lo riportano i media internazionali citando la le lettera dell'ambasciatore iraniano Amir Saeid Iravani.

"Scrivo su istruzioni del mio governo per richiamare urgentemente l'attenzione di Sua Eccellenza e dei membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale derivante dall'uso illegale della forza da parte degli Stati Uniti contro la sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica islamica dell'Iran", si legge nella missiva in cui si definiscono gli attacchi "deliberati, premeditati e non provocati". Alla luce di "azioni selvagge e criminali" degli Stati Uniti, si chiede al Consiglio di sicurezza -prosegue - "di convocare senza indugio una riunione di emergenza. (ats ans)

09:07
AfpBombardiere statunitense B-2 in volo
09:03

Bombardieri B-2 USA coinvolti nei raid Usa sull'Iran
Nei loro raid gli USA hanno usato diversi Stealth B-2, che hanno sganciato sei bombe anti-bunker (le famigerate "Motorized Bunker Penetrating Bomb", MOP) su Fordow, un'arma di cui solo l'esercito americano è in possesso, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari. I bombardieri erano decollati sabato dal Missouri ma fonti del Pentagono avevano escluso che fosse stata presa una decisione, puntando sull'effetto sorpresa.

Stando al New York Times, i temibili B-2 che hanno colpito l'Iran sono partiti dalla base aerea di Whiteman negli USA ed avrebbero volato non stop per circa 37 ore, con diversi rifornimenti in volo. (ats ans)

08:58
AfpSoccorritori sul luogo di un attacco missilistico nel quartiere Ramat di Tel Aviv, 22 giugno 2025
08:54

Netanyahu: «Trump guida il mondo libero»
"Nell'operazione Rising Lion abbiamo ottenuto risultati senza precedenti nella storia di Israele. Prima, in piena coordinazione tra me e il presidente Trump, e con pieno coordinamento operativo tra le forze di difesa israeliane e l'esercito Usa, gli Stati Uniti hanno attaccato i tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un video in ebraico rivolto alla nazione.

"Questo programma minacciava la nostra sopravvivenza ed era anche un rischio per la pace dell'intero mondo". Ha sottolineato. "Subito dopo il completamento dell'azione, il presidente Trump mi ha telefonato. È stata una conversazione molto calorosa, molto commovente. Mi ha fatto i complimenti, ha elogiato i nostri soldati e ha lodato il nostro popolo. Anch'io l'ho ringraziato, i piloti statunitensi e il popolo americano".

Netanyahu ha poi aggiunto: "Trump sta guidando con coraggio il mondo libero. È un grande amico di Israele, un amico senza eguali. A lui, a nome mio e di tutti i cittadini di Israele, a nome di tutto il popolo ebraico, rivolgo un ringraziamento di cuore profondo. E so, cittadini di Israele, che parlo dal profondo del cuore di ciascuno di voi. Siamo uniti, combattiamo insieme, e, con l'aiuto di Dio, vinciamo insieme", ha concluso. (ats ans)

08:49

NATO: «Monitoriamo attentamente la situazione»
Un funzionario della NATO ha affermato che l'Alleanza sta monitorando attentamente la situazione in Medio Oriente dopo gli attacchi americani alle infrastrutture nucleari dell'Iran avvenuti durante la notte. Lo riporta Sky News citando le dichiarazioni del funzionario alla Reuters: "Naturalmente stiamo monitorando attentamente la situazione", ha affermato. (ats ans)

08:35

Trenta tonnellate di esplosivo sul sito di Fordow
Secondo i media, circa 30 tonnellate di esplosivo sono state sganciate sul sito nucleare iraniano di Fordow. Secondo le stime, si tratta di due potenti bombe GBU-57. I media iraniani riferiscono che i tre impianti nucleari di Natanz, Fordow e Isfahan erano stati evacuati e che non sono previste radiazioni nucleari: "Tutto l'uranio arricchito è già stato trasferito in anticipo dagli impianti nucleari". (ats ans)

08:31

Iran, attacchi USA oltraggiosi, conseguenze eterne
Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha condannato i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli "oltraggiosi" e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. "Quanto accaduto questa mattina è oltraggioso e avrà conseguenze eterne", ha scritto su X aggiungendo che gli attacchi sono stati "illegali e criminali". "In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa - aggiunge il ministro -, l'Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo".

08:26

Ondata di missili in arrivo dall'Iran
Una nuova raffica di missili balistici è stata lanciata dall'Iran verso Israele, pochi minuti dopo quella precedente. Lo comunica in prima mattinata l'Idf indicando alla popolazione di restare nei rifugi. La tv di Stato iraniana ha confermato il raid sul territorio dello Stato ebraico: «Secondo alcune fonti, 30 missili sono stati lanciati» dall'Iran verso Israele.

Un missile iraniano ha poi colpito la città di Haifa, nel nord di Israele, dove sono stati segnalati gravi danni: lo hanno riferito i soccorritori. Crolli sono stati segnalati anche nel centro del Paese. Ingenti distruzioni sono state anche causate agli edifici nei punti di impatto dei missili su Tel Aviv. Lo riferiscono i soccorritori. Infine, il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom riferisce che finora 11 persone risultano ferite a causa della caduta di missili balistici iraniani in diverse zone del Paese.

08:21
08:19

Netanyahu, il popolo di Israele ringrazia Trump
«Nell'azione di stasera contro gli impianti nucleari iraniani, l'America è stata insuperabile. Ha fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare. La storia ricorderà che il presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo, le armi più pericolose del mondo». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video.

«La sua leadership ha scritto una pagina di storia che può aprire al Medio Oriente un futuro di prosperità. Presidente, il popolo di Israele la ringrazia. Le forze della civiltà le sono grate. Dio benedica l'America, Dio benedica la nostra incrollabile alleanza», ha aggiunto.

08:17

Cos'è successo questa notte
È stato lo stesso presidente degli Stati Uniti ad annunciare il blitz (seguito dalla situation room) con un post su Truth, rivelando che gli USA avevano "completato con successo" il loro attacco a tre siti nucleari in Iran (Fordow, Natanz ed Esfahan) sganciando "un carico completo di bombe sul sito principale di Fordow". E che "tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano" e "stanno rientrando sani e salvi".

Quindi le "congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani", il vanto di aver fatto quello "che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare" e il monito che "è l'ora della pace". "Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo", ha esultato in un altro post. Poche ore dopo ha parlato alla nazione dalla Casa Bianca, accanto al suo vice J.D. Vance, al segretario di Stato Marco Rubio e al capo del Pentagono Pete Hegseth, che terrà una conferenza stampa oggi alle 8 locali (le 14 in Svizzera), insieme ai vertici militari.

Nuovo ultimatum a Teheran
Il commander in chief ha parlato per soli tre minuti, con tono serio e solenne. Prima ha fatto il bilancio dell'operazione, assicurando che «i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti» con «massicci attacchi di precisione» in quello che ha definito «uno spettacolare successo militare». Quindi ha lanciato un nuovo ultimatum a Teheran, affermando che il futuro dell'Iran è "pace o tragedia" e che ci sono molti altri obiettivi che possono essere colpiti dall'esercito americano. «Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità», ha minacciato. Poi su Truth ha avvisato la Repubblica islamica che «qualsiasi ritorsione dell'Iran contro gli Stati Uniti sarà contrastata con una forza molto superiore a quella di questa sera».

Il presidente ha detto anche di aver fatto un «lavoro di squadra» con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che in un videomessaggio si è congratulato per una «decisione coraggiosa che cambierà la storia». I due leader si sono sentiti prima e dopo i raid americani. Secondo Cbs, sabato gli Stati Uniti avrebbero contattato diplomaticamente l'Iran per assicurare che gli attacchi erano tutti previsti dai piani americani e non mirano ad un cambio di regime.

40'000 soldati USA nella regione
Con la sua mossa Trump rischia ora di farsi trascinare nel conflitto tra Israele e Iran, esponendo alla vendetta di Teheran i 40'000 soldati USA nella regione, dopo aver rinunciato al proprio tentativo di mediazione, aver scoraggiato quello degli europei e ignorato la linea di Vladimir Putin favorevole al nucleare civile per gli ayatollah.

Al Congresso i democratici sono in rivolta per un'azione ritenuta rischiosa e incostituzionale, senza l'autorizzazione del Capitol, con Alexandria Ocasio-Cortez che chiede l'impeachment del presidente. Dai repubblicani arriva invece un vasto consenso, mentre anche la base MAGA, fedelissima al presidente, sembra allinearsi. Tra le prime reazioni internazionali, quella del segretario generale dell'ONU, António Guterres: una "pericolosa escalation in una regione già sull'orlo del baratro".

08:12

Fordow, Natanz e Isfahan, i tre siti iraniani colpiti
Gli Stati Uniti hanno colpito tre dei maggiori siti nucleari iraniani, scaricando - secondo indiscrezioni - sei bombe "bunker buster" su Fordow e 30 missili Tomakawk su Natanz e Isfahan. "Sono stati completamente e totalmente cancellati", ha detto Donald Trump parlando alla nazione.

FORDOW: Le immagini dall'alto lasciano vedere ben poco dell'impianto di arricchimento dell'uranio. Il complesso, costruito vicino alla città santa di Qom, 150 chilometri a sud di Teheran, è altamente sorvegliato ed è stato reso pubblico per la prima volta nel 2009. La sua costruzione, secondo le stime, è iniziata agli inizi del 2000. Le due aree principali dell'impianto si trovano a una profondità stimata di 80-90 metri sottoterra. "Le dimensioni e la configurazione della struttura sono incoerenti con un programma pacifico" sul nucleare, aveva detto Barack Obama nel 2009.

NATANZ: Costruito in segreto ma rivelato pubblicamente nel 2002, questo sito è in grado di arricchire l'uranio fino al 60% di purezza e si ritiene che sia responsabile della produzione della maggior parte dell'uranio iraniano di qualità quasi militare. Natanz si trova a oltre 160 chilometri a sud di Teheran e la sua struttura è parte in superficie e parte sottoterra. Nel 2010 il virus informatico Stuxnet ha sabotato le sue centrifughe. Nel 2020 e nel 2021 due esplosioni distinte hanno danneggiato l'impianto.

ISFAHAN: La città di Isfahan, a sudovest della capitale, ospita una serie di importanti strutture militari, fra cui impianti nucleari, una grande base aerea e fabbriche associate alle produzioni di droni. Il sito ospita l'impianto in cui l'uranio naturale viene convertito per poi essere immesso nelle centrifughe di Natanz e Fordow. L'impianto, la cui costruzione è iniziata nel 1999, gestisce tre piccoli reattori di ricerca forniti dalla Cina, oltre a produrre il combustibile e altre attività per il nucleare civile iraniano. (ats ans)

07:52
Afp