L'Iran: «Gli USA stanno alimentando il fuoco della guerra 'sionista-americana' a Gaza».
Continuano i combattimenti. Oggi Hamas denuncia «12 morti in raid su ospedale Indonesiano». Nel contempo le Forze di difesa israeliane hanno annunciato che il bilancio dei soldati morti da inizio guerra è salito a 64. Nelle scorse ore invece i ribelli Houthi hanno assaltato una nave cargo legata a Israele nel Mar Rosso, prendendo in ostaggio i membri dell'equipaggio. Si teme un ulteriore escalation del conflitto. Il ministero della Salute di Hamas ha poi annunciato il superamento della soglia delle 13'000 vittime a Gaza.
Borrell: «Prepariamo un piano sul futuro di Gaza»
L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, nel corso della videocall con i 27 ministri degli Esteri europei, ha annunciato la preparazione di un documento - un cosiddetto option paper - sul futuro di Gaza. Il testo sarà sul tavolo del prossimo Consiglio Affari Esteri. «La prossima riunione dovrà concentrarsi in particolare sulla stabilizzazione di Gaza e sulla rivitalizzazione della soluzione dei due Stati», ha spiegato Borrell nel corso della videoconferenza sottolineando che «la migliore garanzia per la sicurezza di Israele è la creazione di uno stato palestinese».
Cento pazienti evacuati anche dall'ospedale indonesiano
Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che sono stati evacuati 100 pazienti dall'ospedale indonesiano a Gaza. L'evacuazione è stata effettuata in coordinamento con il Comitato internazionale della Croce Rossa, ha annunciato il portavoce del ministero della Sanità di Hamas a Gaza. Ashraf al-Qidreh ha aggiunto: «Ci sono ancora 500 pazienti nell'ospedale e stiamo lavorando con il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) per evacuarli all'ospedale Nasser di Khan Younès», nel sud della Striscia di Gaza. «Altri 100 pazienti saranno evacuati durante la notte e saranno poi distribuiti in diversi ospedali del sud», ha aggiunto.
Hamas: «Nessun accordo sullo scambio prigionieri»
Il membro dell'Ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, ha affermato che al momento non ci sono dettagli definitivi per raggiungere un accordo sullo scambio di prigionieri. Lo riferisce Al Jazeera in arabo. Uno dei leader di Hamas ha aggiunto che ogni volta che ci avviciniamo al completamento dell'accordo sui prigionieri, il primo ministro israeliano Benjamin «Netanyahu procrastina, interrompe l'accordo e continua a mentire a tutte le parti».
«Sotto la Moschea Hamas produceva razzi»
Un laboratorio per la produzione di razzi, di mezzi da combattimento e di aerei senza pilota è stato scoperto oggi da un'unità dell'esercito israeliano in una moschea nel corso di combattimenti avvenuti nel rione Zaitun di Gaza City. Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. «Una volta entrati nella moschea c'era un imbocco, con alcuni gradini che conducevano sotto terra e che hanno portato poi a un laboratorio. Dove - ha affermato - i terroristi realizzavano razzi». Secondo il portavoce è tipico di Hamas «nascondere la propria attività terroristica in prossimità di scuole, ospedali e anche moschee».
Cento camion di aiuti a Gaza durante il weekend
Quasi 100 camion con aiuti umanitari sono entrati a Gaza nel weekend per un totale di 1260 camion finora: lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza Usa John Kirby in un briefing. Kirby ha poi aggiunto che i cittadini americani che gli Usa sono riusciti a fare evacuare da Gaza attraverso il valico di Rafah sono quasi 800. Inoltre ha affermato che «crediamo di essere più vicini a un accordo per il rilascio degli ostaggi» nelle mani di Hamas.
Critici tutti i neonati evacuati da al-Shifa
Sono tutti in condizioni critiche i neonati prematuri evacuati dall'ospedale al-Shifa di Gaza. Lo afferma il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, su "X", precisando che tre dei 31 bimbi attesi originariamente al valico di Rafah sono stati invece ricoverati in un ospedale del sud della Striscia. A Rafah ne sono arrivati 28, 16 dei quali portati ad Al-Arish e 12 in aereo al Cairo. «Tutti i bambini stanno lottando contro gravi infezioni e altre patologie e necessitano di cure mediche specializzate», ha aggiunto l'Oms.
«Riportateli tutti indietro»
«Vogliamo che tutti tornino indietro e vogliamo un impegno scritto dal Gabinetto di guerra in questo senso». Lo ha detto Shay Wenkert in rappresentanza delle famiglie degli ostaggi israeliani escludendo così la possibilità di un accordo parziale di cui si parla da giorni. Wenkert ha parlato prima dell'incontro con il Gabinetto di guerra presieduto dal premier Benjamin Netanyahu. «Abbiamo domande molto concrete alle quali ci aspettiamo di ricevere risposte», ha aggiunto l'altra rappresentante, Merav Leshem Gonen. «Ogni accordo - ha aggiunto - non rimuove da loro la responsabilità di portare indietro tutti, nessuno escluso».
Le famiglie degli ostaggi in protesta
Contro il «silenzio» delle organizzazioni dell'Onu sui bambini rapiti da Hamas, le loro famiglie hanno protestato con forza davanti la sede dell'Unicef a Tel Aviv, in occasione della Giornata internazionale dell'infanzia. «Svegliatevi», ha gridato, citata dai media, Hadas Kalderon che ha avuto due figli di 12 e 16 anni rapiti nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre scorso. Sulla facciata del palazzo che ospita la sede - vuota - dell'Unicef è stato proiettato un messaggio che diceva: «Dove sono i vostri bambini? i nostri sono tenuti in ostaggio da Hamas. I nostri li avete abbandonati». (Ats ans)
Si aggrava ancora il bilancio delle vittime
Sale a 13'300 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas. Tra i morti ci sono più di 5'600 bambini, oltre a 3'550 donne, è stato aggiunto. Altre 31'000 persone sono rimaste ferite. Il ministero della Sanità ha dichiarato in precedenza di non essere più in grado di fornire un bilancio esatto, poiché gli intensi combattimenti hanno impedito il recupero dei corpi. (ats ans)
Un accordo per la liberazione degli ostaggi sarebbe vicino
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito di credere che un accordo per la liberazione degli ostaggi in mano a Hamas sia vicino. Il presidente ha parlato con i reporter in occasione della tradizionale 'grazia' di due tacchini in vista del Thanksgiving. (Ats ans)
Sedici bimbi prematuri in salvo
Sedici dei 28 bimbi prematuri arrivati questa mattina al valico di Rafah prevenienti dall'ospedale di al-Shifa, nella Striscia di Gaza, sono stati ricoverati all'ospedale di al-Arish, in Egitto. Gli altri 12 sono stati trasportati in aereo al Cairo. Lo ha riferito il governatore del Nord Sinai Mohamed Abdel Fadil Shousha. Il governatorato ha fornito anche alcune immagini. (fonte ats ans)
A Rafah oltre 60 bambini malati provenienti da Gaza, andranno in Turchia
Sessantasei bambini malati, 41 dei quali affetti da vari tipi di tumore, provenienti dagli ospedali di Gaza, sono partiti oggi dal valico di Rafah per essere curati in Turchia. Altri 20 erano già arrivati venerdì scorso e ripartiti sabato per gli Emirati. Lo riferisce all'ANSA la Mezzaluna rossa egiziana.
L'Egitto - fa intanto sapere l'Ufficio stampa del governo - ha continuato ad accogliere feriti, cittadini stranieri, con doppia cittadinanza ed egiziani attraverso il valico, per un totale di 6.713 cittadini stranieri, con doppia cittadinanza e 929 egiziani accolti dall'inizio delle ostilità.
Il numero totale dei feriti accolti attraverso il valico di Rafah per essere curati negli ospedali egiziani ammonta, da quando il valico è stato aperto, a 236 feriti e 197 accompagnatori.
Di pari passo - aggiunge il governo egiziano - sono proseguiti gli sforzi per fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Il volume degli aiuti arrivati ad Al-Arish ha raggiunto circa le 9.205 tonnellate. La Mezzaluna Rossa egiziana, l'Alleanza Nazionale e Hayat Karima (iniziativa Vita Dignitosa) hanno fornito la maggior parte di questi aiuti.
Anche numerosi Paesi arabi hanno fornito aiuti significativi, come Giordania, Emirati Arabi Uniti, Tunisia, Qatar, Kuwait, Algeria, Iraq, Bahrein, Marocco, Libia, Arabia Saudita e Sultanato dell'Oman. Per quanto riguarda l'Occidente - precisa una nota - i Paesi stranieri che hanno fornito aiuti sono, oltre all'Italia, Turchia, Venezuela, Brasile, Russia, Pakistan, Turkmenistan, Danimarca, India, Kenya, Regno Unito, Colombia, Belgio, Francia, Inghilterra, Giappone, Malesia, Indonesia e Grecia.
Polonia, Romania, Svizzera e Cecenia, oltre a istituzioni regionali e internazionali come il Programma alimentare mondiale, l'Unicef, l'Organizzazione mondiale della sanità e l'Unrwa si stanno dando da fare per il soccorso e il collocamento dei rifugiati palestinesi.
Ad al-Arish sono arrivati in tutto 158 aerei. Il volume totale degli aiuti consegnati ai palestinesi era contenuto in 1.284 camion con 2.146 tonnellate di medicinali e forniture mediche, 238 tonnellate di carburante, 4.668 tonnellate di cibo, 4.260 tonnellate di acqua, 1.169 tonnellate di altri materiali di soccorso, 78 tonnellate di tende e plastica e 16 ambulanze. (ats ans)
Unrwa, gli sfollati palestinesi sono diventati 1,7 milioni
L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha annunciato che il numero di sfollati nella striscia di Gaza è di circa 1,7 milioni di persone. (ats ans)
Israele, «colpiti obiettivi terroristici Hezbollah»
In seguito ai ripetuti attacchi giunti oggi dal sud del Libano, Israele ha colpito "infrastrutture terroristiche degli Hezbollah" con il fuoco dei carri armati, che si sono avvalsi anche dell'intervento di un aereo da combattimento e di un elicottero. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Inoltre è stata colpita una cellula che cercava di sparare verso Israele un razzo anti-carro dall'area del villaggio libanese di Marwahin. Finora, secondo il portavoce, dal Libano sono stati lanciati 25 razzi, parte dei quali sono stati intercettati mentre altri sono esplosi in aree aperte. (ats ans)
Soldati israeliani su un carro armato presso la cima del Monte Hermon, vicino al confine con il Libano, sulle alture di Golan annesse a Israele, 20 novembre 2023.
Sirene di allarme al sud e al nord di Israele
Le sirene di allarme anti-missili stanno di nuovo risuonando sia al sud sia al nord di Israele. Lo ha detto il portavoce militare segnalando le zone di Ashkelon e Ashdod al sud per i razzi da Gaza. E - ha proseguito - al confine con il Libano nelle cittadine di Shlomi e a Kiryat Shmona dove - secondo i media - sono arrivati 15 missili Hezbollah. (ats ans)
Quasi 300 persone escono dalla Striscia
Il ministro della Sanità egiziano è oggi al valico di Rafah per accogliere centinaia di feriti che saranno curati in Turchia, negli Emirati e negli ospedali egiziani, tra cui diversi bambini prematuri, la maggior parte dei quali ha già oltrepassato il confine. Da questa mattina sono intanto entrati in Egitto - secondo l'Ufficio stampa del governo - 280 stranieri o persone con doppia nazionalità che erano rimasti bloccati nella Striscia. (Ats ans)
Verrà allestito un primo ospedale da campo a Gaza
È entrato oggi a Gaza il primo ospedale da campo dall'inizio della guerra. Lo hanno reso noto funzionari palestinesi. L'attrezzatura per l'ospedale da campo è stata trasportata a Gaza da quaranta camion attraverso il valico di Rafah. A bordo anche 17 operatori sanitari e tecnici giordani. Secondo il bilancio di Hamas, da inizio guerra, i feriti sono 30'000 a Gaza e 13'000 i morti, due terzi dei quali donne e bambini. (Ats ans)
Un missile di Hezbollah su una base militare israeliana
Un filmato diffuso poco fa su account di social media israeliani e libanesi mostra ingenti danni causati dal lancio da parte di Hezbollah di un missile, detto Vulcano ("Burqan" in arabo) contro la base militare israeliana di Biranit, situata lungo la linea del fronte tra il Partito di Dio libanese e Israele, nel settore occidentale della linea di demarcazione tra i due Paesi. Nel filmato si vedono diversi edifici in fiamme e distrutti dall'impatto dell'ordigno lanciato da Hezbollah dal sud del Libano. Dense colonne di fumo nero si vedono provenire da Biranit da altri filmati ripresi dal sud del Libano, nell'area di Labbune e Naqura di fronte alle colline dominate dalla base militare israeliana. (Ats ans)
28 bimbi prematuri da Gaza all'Egitto
Ventotto bambini prematuri provenienti dall'ospedale al-Shifa di Gaza sono arrivati al valico di Rafah. Lo riporta l'emittente statale egiziana al Qahera. Intanto due cisterne di carburante sono entrate nella Striscia di Gaza portando il totale a 9. (Ats ans)
Il Cairo ci prova, «ma Israele ostacola gli aiuti al valico di Rafah»
«L'Egitto sta facendo ogni sforzo per fornire aiuti a Gaza attraverso il valico di Rafah, ma la politica di Israele di ostacolare l'ingresso degli aiuti è sistematica e mira a spingere i palestinesi a lasciare Gaza sotto i continui bombardamenti e assedio»: lo ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry riferendo del suo incontro con il suo omologo cinese a Pechino, precisando di attendersi decisioni conseguenti in Consiglio di Sicurezza. «Sfortunatamente - ha detto -, alcune parti non chiamano le palesi violazioni e i crimini di guerra israeliani con il loro vero nome. Il Consiglio di Sicurezza ha la responsabilità di proteggere la legittimità internazionale, e questa è la posizione della Cina che conosciamo e ci aspettiamo». «Esisteva una politica dichiarata per lo sfollamento dei palestinesi da Gaza, ma le forti posizioni egiziane e arabe costituivano una linea rossa. Lo sfollamento forzato minaccerà la pace, la sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo», ha concluso. Nel frattempo, 40 camion sono pronti a entrare nella Striscia. (Ats ans)
Knesset discute su pena morte, insorgono i parenti degli ostaggi
Un dibattito sulla pena di morte, tenuto oggi nella commissione parlamentare per la sicurezza nazionale su iniziativa del partito di estrema destra 'Potere ebraico', ha messo in allarme le famiglie degli ostaggi prigionieri di Hamas che hanno chiesto ai deputati di rinviare la seduta per non compromettere le trattative con i rapitori.
"Voi mettete a repentaglio le vite dei nostri congiunti" hanno detto i rappresentanti delle famiglie. L'udienza è stata convocata per preparare alla prima lettura una bozza di legge presentata a marzo. Il presidente della commissione Zvi Vogel ('Potere ebraico') ha ordinato che il dibattito prosegua.
''In Israele - ha detto Vogel, citato dalla radio pubblica Kan - la pena di morte è stata eseguita una volta sola, nei confronti del gerarca nazista Adolf Eichmann (nel 1962, ndr). Ciascuno dei terroristi di Hamas è un altro Eichmann. Ognuno di loro deve salire sulla forca''.
''I terroristi che sono venuti qua avevano l'intento di umiliare Israele, nel contesto di una visione che vorrebbe la costituzione qua di uno Stato islamico. Se dipendesse da me, non lascerò nessuno di loro in vita per poter raccontare quello che ha fatto il 7 ottobre. Nemmeno in carcere. Fra Hamas ed i nazisti - ha concluso - non c'è differenza''. (ats ans)
Nuovi incidenti alla frontiera tra Israele e sud del Libano
L'artiglieria e l'aviazione israeliana hanno bombardato ripetutamente stamani località del sud del Libano a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Lo riferiscono l'agenzia governativa libanese e altri media locali.
Secondo un portavoce militare, dal Libano ci sono stati nuovi attacchi verso località israeliane della alta Galilea. Sono state prese di mira Arab el-Aramshe, Bar'am e Biranit, dove si è anche sviluppato un incendio, ma non si ha notizia di vittime.
L'artiglieria israeliana - ha precisato il portavoce - ha colpito a sua volta obiettivi situati nel Libano meridionale. (ats ans)
Israele, uccisi 3 comandanti di compagnia di Hamas
Aerei israeliani - in base ad informazioni di intelligence - hanno ucciso 3 comandanti di compagnia di Hamas nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. (ats ans)
Iran, la Resistenza determinerà l'esito della guerra a Gaza
"Indubbiamente, sarà il fronte della Resistenza a determinare l'esito del conflitto" a Gaza: lo ha detto ieri sera il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in una conversazione telefonica con il suo omologo russo Sergei Lavrov. Lo riporta l'agenzia di stampa Isna.
"È necessario prevenire l'attuale pulizia etnica israeliana e lo sfollamento forzato dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania", ha aggiunto, sottolineando che "gli Stati Uniti stanno in pratica alimentando il fuoco della guerra 'sionista-americana' a Gaza". Amirabdollahian ha inoltre esortato Mosca a svolgere un ruolo più attivo nella definizione della pace e della sicurezza nella regione.
Lavrov ha espresso sgomento per il rifiuto del cessate il fuoco da parte di Israele e ha chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas. (Ats ans)
Wang, Cina pronta a lavorare per la pace in Medio Oriente
La Cina è disposta a lavorare per aiutare a "ristabilire la pace in Medio Oriente il prima possibile" e "per raffreddare rapidamente la situazione a Gaza". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, nel discorso di apertura tenuto a Pechino in occasione dell'incontro con una delegazione di diplomatici provenienti da Paesi arabi e a maggioranza musulmana, annunciato domenica a sorpresa.
Tra i presenti figurano i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania, Indonesia, Egitto e Palestina, nonché il segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.
Wang ha affermato che il mondo deve "agire con urgenza" per la de-escalation del conflitto tra Israele e Hamas, rimarcando la necessità di lavorare "insieme per raffreddare con rapidità la situazione a Gaza e per ripristinare la pace in Medio Oriente il prima possibile". A Gaza, ha proseguito Wang nell'incontro di due giorni alla Diaoyutai State Guesthouse di Pechino, "si sta verificando un disastro umanitario".
E' una "situazione che colpisce tutti i Paesi del mondo e mette in discussione il senso umano di giusto e sbagliato e la linea di fondo della stessa umanità", ha notato il capo della diplomazia cinese, per il quale "la comunità internazionale deve agire con urgenza, adottando tutte le misure efficaci per evitare che la tragedia si diffonda" ulteriormente nella regione.
Dopo lo scoppio del conflitto a inizio ottobre, i funzionari cinesi, compreso Wang, hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e un "raffreddamento" della situazione, rimarcando la necessità della soluzione dei due Stati, senza però condannare l'attacco iniziale di Hamas. Pechino, storicamente solidale con la causa palestinese, ha accentuato nel 2023 l'impegno in Medio Oriente, facilitando lo storico riavvicinamento tra Arabia Saudita e Iran e inviando un inviato nella regione per mediare per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Pechino è "un buon amico e fratello dei Paesi arabi e musulmani", ha detto Wang ai diplomatici ospiti. "Abbiamo sempre difeso in modo fermo i diritti e gli interessi legittimi dei Paesi arabi e musulmani, e sempre sostenuto con fermezza gli sforzi del popolo palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti e interessi nazionali. La Cina sostiene la giustizia e l'equità in questo conflitto".
Il ministro degli Esteri dell'Autorità Palestinese Riyad al-Maliki ha accusato Israele di puntare a "porre fine alla presenza del popolo palestinese su ciò che resta della sua terra storica". Mentre il principe Faisal bin Farhan, a capo della diplomazia saudita, ha detto che Riad sta "cercando una maggiore cooperazione con i nostri amici in Cina" con l'obiettivo di "lavorare per porre fine a questa crisi e a questa grave situazione il più rapidamente possibile". (ats ans)
Israele, bilancio soldati morti da inizio guerra sale a 64
E' salito a 64 il bilancio dei soldati morti nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane (Idf). (ats ans)
Gaza: «12 morti in raid su ospedale Indonesiano»
Almeno "12 pazienti e loro parenti" sono stati uccisi e "decine (sono rimasti) feriti" in attacchi israeliani contro l'ospedale Indonesiano a nord di Gaza City: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf al-Qidreh.
"L'esercito israeliano sta assediando l'ospedale Indonesiano e temiamo che lì accada la stessa cosa che ad al-Shifa", un altro ospedale recentemente evacuato, ha aggiunto Qidreh.
I notiziari locali affermano che è andata via la corrente nel nosocomio e che le forze israeliane sparano a chiunque cerchi di lasciare la struttura. (ats ans)