La parola dell'anno è parasocial. Ecco chi deve stare attento

Il Cambridge Dictionary elegge 'parasocial' parola dell'anno: così i social ridefiniscono il legame tra fan e celebrità.
La parola dell'anno per il Cambridge Dictionary è 'parasocial', termine che si usa per descrivere quella connessione che una persona comune sente di avere con un personaggio famoso. La persona coinvolta in una relazione parasociale considera la celebrità di riferimento come un amico e si interfaccia con esso come se fossero vicendevolmente legati da un rapporto personale, anche se si tratta di una esperienza del tutto illusoria ed unilaterale. Tale termine è stato coniato dai sociologi dell'Università di Chicago Donald Horton e Richard Wohl nel 1956, dopo aver osservato quanto le persone si affezionassero ai personaggi dei mass media, ed è stato aggiunto al Cambridge Dictionary nel 2023 per via di un aumento del suo utilizzo sui giornali e sui social media. Se un tempo, però, vi era una fisiologica distanza tra i personaggi famosi ed i propri fan, con l'avvento dei social media ciò è venuto meno, aumentando la sensazione di poter avere una reale relazione personale con essi. Come detto dallo stesso Cambridge Dictionary “man mano che i social media intensificano l'intimità che i fan provano verso le celebrità che adorano e, con la crescente popolarità dei 'compagni' basati sull'A.I.,capaci di assumere una personalità, la parola per queste relazioni a senso unico, parasocial, sta vivendo un suo momento”.
IMAGOFans sul palco per farsi un selfie con Taylor SwiftEffetto Taylor Swift - Quest'anno l'interesse pubblico per tale termine è cresciuto in modo esponenziale, basti pensare a quante migliaia di persone abbiano scritto messaggi di congratulazioni alla più famosa cantante pop al mondo, Taylor Swift, quando la stessa ha annunciato il proprio fidanzamento con il campione di football Travis Kelce. Si tratta di persone che si sentono sinceramente coinvolte nella felicità espressa dalla Swift per la propria situazione sentimentale pur non avendola mai incontrata in vita loro. «La copertura globale con cui Taylor Swift ha annunciato il fidanzamento con Kelce ha fatto impennare le ricerche della parola parasocial, mentre i media analizzavano le reazioni dei fan (…) nei loro post è possibile leggere 'non sto facendo la parasociale su questa cosa» ha affermato il Cambridge Dictionary. Lo stesso può dirsi per l'interesse suscitato dall'ultimo album della cantante Lily Allen 'West End Girl', una sorta di confessione in musica del fallimento del proprio matrimonio con l'attore David Harbour. Anche in questo caso tantissime persone hanno inviato moltissimi messaggi di vicinanza affettiva ed empatia alla Allen con la quale, in definitiva, non hanno nessun grado di conoscenza.
GettyAmmiratori che si fanno scattare foto accanto a Taylor SwiftL'amore a senso unico - Come detto, le relazioni parasociali sono andate ad aumentare con l'avvento dei social media che hanno dato alle persone l'idea illusoria di poter stringere delle relazioni affettive con dei personaggi pubblici per i quali, in effetti, sono dei perfetti sconosciuti. Simone Schnall, professoressa di psicologia sociale sperimentale all'Università di Cambridge, ha dichiarato al Guardian che «le relazioni parasociali hanno ridefinito il fandom, le celebrità e, con l'A.I. il modo in cui le persone comuni interagiscono online (…) questo porta a credere di conoscere coloro con cui si crea un legame parasociale, a fidarsi di loro e persino a forme estreme di lealtà. Eppure è un rapporto del tutto a senso unico». Secondo la Schnall, le persone si sono rivolte agli influencer dopo aver perso fiducia nei media tradizionali, intrecciando «relazioni malsane ed intense» con le star dei social media, e l'interpretazione ossessiva dei loro comportamenti porta a delle accese discussioni online. Ogni parola, detta o scritta, o qualsiasi atteggiamento adottato dai personaggi famosi porta le persone coinvolte in relazioni parasociali a pretendere di comprendere lo stato d'animo dell'oggetto del proprio interesse, auto-alimentando quel senso di finta conoscenza personale che nei fatti non esiste. Il diffuso senso di solitudine ed incertezza per il futuro ha spinto i più giovani a rivolgersi all'Intelligenza Artificiale per stringere delle relazioni personali e tentare di sanare il proprio senso di isolamento.
Dalla gentilezza allo stalkeraggio: il passo è breve - La giornalista e autrice di bestseller Otegha Uwagba ha spiegato sul Guardian la natura di questo genere di relazioni in un interessante articolo del 2022. La Uwagba ha raccontato di aver iniziato a comunicare con una sua fan molto devota, che aveva seguito il suo podcast e letto i suoi libri, fino a quando «il numero delle comunicazioni è aumentato: ho iniziato a ricevere e-mail e messaggi su Instagram che sono diventati sempre più frequenti e fastidiosi. Voleva delle cose da me come aiutarmi nel mio lavoro, raccontarmi del suo che non le piaceva, che io la aiutassi in un progetto che stava tentando di lanciare, incontrarmi e sapere come fosse andato il mio fine settimana». La Uwagba ha anche raccontato che gli inviti a pranzo o per prendere un caffè a casa sua erano diventati quotidiani, e che quando la giovane si è presentata ad un suo evento con dei regali si è vista obbligata, pur con tanti sensi di colpa, a bloccarla sui social media. La scrittrice era incappata in una relazione parasociale in piena regola che diventa ancora più stretta nel caso di personaggi pubblici che però non hanno una grande popolarità grande. In questo caso i fan sono portati a vederli come persone 'normali' e a sentirli maggiormente vicini.
DepositI fan superano il limite - Evanna Lynch, l'attrice interprete di Luna Lovegood nei film sulla saga di Harry Potter è un classico esempio di questo stato di cose: avendo recitato in dei film di così grande successo, la Lynch ha un seguito enorme ma l'aver interpretato un personaggio secondario l'ha resa eccessivamente familiare alle tante persone che si sono imbarcati con lei in una relazione parasociale. «Mi ritrovavo occupata a rispondere ai tanti messaggi e se non lo facevo si arrabbiavano e alcune persone sono arrivate a dirmi 'Se non mi rispondi farò del male a me stesso'(...) un ragazzo mi ha scritto lettere da romanzo su Facebook ogni giorno, dicendomi che ero la sua migliore amica e raccontandomi della sua vita. A volte era molto dolce, ma spesso si arrabbiava perché non gli avevo mai risposto».
L'altra faccia del successo - Quando Michelle Andrews, co-conduttrice insieme a Zara McDonald, del popolarissimo podcast australiano Shameless ha raccontato in un libro dell'aggressione sessuale subita a diciotto anni, ha ricevuto centinaia di messaggi di donne che avevano subito traumi simili e nonostante la podcaster avesse supplicato i propri fan di non mandarle dei resoconti simili per il bene della sua salute mentale, ha sentito la pressione di essere vista come un supporto emotivo, come può essere un amico o un terapeuta. «Ho davvero lottato mentalmente con lo tsunami di storie di violenza sessuale e ho avuto alcune persone che si sono fortemente arrabbiate con me per avermi mandato la propria storia e non aver ricevuto risposta». Ciò che viene a crearsi, in questo genere di relazioni, è una sorta di circolo vizioso nel quale il personaggio famoso sa perfettamente di dovere il proprio successo al sostegno dei fan e, non volendo peccare di ingratitudine, sente quasi l'imperativo di condividere degli aspetti personali della propria esistenza con essi. D'altro canto, la persona che si sente coinvolta in una relazione parasociale avverte questa sorta di familiarità come una chiave per poter accedere sempre più alla sfera privata del proprio beniamino, in un illusorio rapporto confidenziale e amichevole.
Dal web alla vita: le nuove parole di Internet che entrano nel vocabolario - La commistione tra linguaggio comune e quello utilizzato su internet è sempre più forte, e come affermato dallo stesso Cambridge Dictionary molte altre parole utilizzate comunemente nei social media sono entrate a far parte della propria shortlist. Tra di esse si può trovare 'pseudonymization', che sta ad indicare una tecnica di elaborazione dei dati con la quale vengono sostituite delle informazioni personali con degli identificatori artificiali o degli pseudonimi, 'slop', ossia dei contenuti rinvenibili su internet di qualità molto bassa, creati in special modo dall'A.I., e 'memeify', che significa trasformare qualsiasi cosa in un meme. Altre parole che sono state monitorate nel corso dell'anno sono state 'glazing', che indica un uso eccessivo di complimenti, soprattutto da parte dei chatbot di A.I., 'bias' utilizzato in special modo dagli amanti del k-pop per indicare il proprio membro preferito del gruppo idol, 'vibey' ad indicare un luogo che ha una bella atmosfera e 'doom' l'attività di spendere più soldi di quelli che si posseggono per sentirsi meglio.
Appendice 1
Gallery
AFPFans davanti a un'immagine di Taylor Swift
IMAGOFans sul palco per farsi un selfie con Taylor Swift
GettyAmmiratori che si fanno scattare foto accanto a Taylor Swift
Deposit
IMAGOL'attrice americana KiKi Layne arriva alla premiere di Los Angeles di The Old Guard 2 di Netflix, e i fans si fanno fotografare con lei



