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Il picnic vado a farlo al cimitero

Dalla Norvegia a Londra, i cimiteri tornano luoghi di incontro, natura e vita comunitaria.
Dalla Norvegia a Londra, i cimiteri tornano luoghi di incontro, natura e vita comunitaria.

In un articolo sul Guardian del 2022, la giornalista Kathleen Feeney scrisse di quanto i cimiteri fossero “un antidoto perfetto al caos di una vita affollata, ad alta densità e disconnessa dalle altre”, invitando le persone a riappropriarsi di tali spazi quali luoghi di incontro e socialità. La Feeney raccontava che passeggiando nel bellissimo cimitero monumentale di Toowong, nella città di Brisbane in Australia, è riuscita a riconnettersi con il senso della vita, riscoprendo l'amore per la famiglia o il senso del coraggio, ammirando le tombe di qualche “amato nonno o di coloro che sono morti in guerra”. Tutto ciò l'ha fatta anche riflettere “sulle grandi differenze della vita, sull'unicità della morte e sulla meraviglia di tutti noi che condividiamo lo spazio, sia dentro che fuori le mura del cimitero”. Secondo la giornalista, “i cimiteri sono luoghi di culto, e ciò va rispettato, ma i cimiteri hanno anche una storia come luoghi ricreativi, centrali per la vita della comunità” e ciò è confermato dallo storico dell'architettura Keith Eggener che, nel suo studio sui cimiteri monumentali pubblicato nel 2010 con il titolo 'Cemeteries', sottolinea proprio come “i grandi cimiteri costruiti nelle città americane durante la prima metà del XIX secolo, riempivano un vuoto successivamente supplito della gallerie d'arte e dai parchi pubblici”.

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Antiche abitudini e mutamento culturale - Un tempo, quindi, era considerato naturale che i vivi trascorressero del tempo libero accanto ai propri morti, passeggiando o facendo dei picnic, se non battute di caccia o corse in carrozza tra i viali dei verdeggianti cimiteri cittadini. Con il tempo, queste antiche abitudini sono andate perse per via dell'apertura di maggiori luoghi pubblici di svago che hanno disabituato le persone a frequentare i cimiteri se non per omaggiare i propri defunti. Quelli che un tempo erano luoghi d'incontro, sono divenuti nel tempo degli spazi storici poco vissuti, se non abbandonati, intesi solo come dei luoghi lugubri dove andare a pregare nelle festività comandate.

Esempi virtuosi in Europa - Vi sono Paesi europei, però, come la Norvegia o la Gran Bretagna che, in epoca recente, hanno deciso di invertire tale tendenza andando a recuperare la funzione pubblica del cimitero quale luogo di svago aperto alle famiglie ed ai bambini. Come raccontato dal Post in un suo recente articolo, in Norvegia, l'amministrazione comunale della città di Trondheim ha deciso di progettare dei nuovi cimiteri che abbiano anche la funzione di parco, esattamente come quello di Charlottenlund, a est della città, costruito nel 2020 e da allora divenuto un luogo in cui è possibile vedere dei bambini dell'asilo intenti a fare una passeggiata, persone impegnate nella corsa mattutina o “un uomo con il cocker spaniel che pranza su di una panchina al sole”. Le nostre città sono sempre più densamente popolate, e l'utilizzo al meglio dei terreni urbani si rivela necessario per offrire alla popolazione degli spazi verdi in cui potersi svagare e fare del moto. Tra di essi devono ricomprendersi anche i cimiteri che, invece, nel sentire comune sono percepiti solo come luogo di preghiera e raccoglimento.

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Riscoperta di spazi storici - L'esempio del passato ci insegna che, non solo, molti cimiteri sono stati convertiti in parchi pubblici, come nel caso di Washington Square Park, nel cuore di Manhattan o Bunhill Fields a Londra, ma molti di essi hanno da sempre svolto una duplice funzione, come il cimitero di Assistens, a Copenaghen, fondato nel 1750 e utilizzato anche come parco pubblico nel XIX secolo. Nei secoli passati, le persone erano abituate a convivere con l'idea della morte, ed erano perciò molto più a loro agio nel frequentare questi luoghi di sepoltura per passeggiare nel verde, rilassarsi e fare vita comunitaria.

Evoluzione del concetto di cimitero - Come ricordato da Arch Daily, fino alla prima metà del XIX secolo non esisteva il concetto di cimitero moderno, come luogo delimitato da una recinzione ed un cancello d'ingresso, ma quando, alla fine dell'Ottocento questa modalità di costruzione divenne più comune, “le persone videro i benefici di questo tipo di separazione, notando che aveva creato delle grandi aree verdi dove le persone potevano rilassarsi”. La popolarità crescente di questi luoghi indussero molte amministrazioni a predisporre delle mappe o delle guide da fornire ai visitatori. Nel XX secolo, la progettazione urbanistica cambiò ulteriormente, e i cimiteri divennero degli spazi isolati, siti alle periferie delle città, dove poter dare sepoltura ad un gran numero di persone, ed in contemporanea vennero progettati dei vasti parchi pubblici, creando così una separazione netta tra l'attività ricreativa e quella religiosa. Mentre un tempo, l'unico spazio verde a disposizione degli abitanti di una grande città poteva essere solo il cimitero, con la creazione di parchi forniti di comfort quali la toilette o il bar, vennero distinte le destinazioni d'uso dei due luoghi, e la frequentazione dei cimiteri per scopi ludici divenne un vero e proprio tabù che, in molti casi, sopravvive fino ai nostri giorni.

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Nuovi progetti urbani in Europa - Come detto, però, non sono poche le città che stanno riscoprendo un tale patrimonio storico e sociale, e in diverse città europee, e non solo, gli urbanisti hanno messo al centro dei propri progetti la riscoperta dei cimiteri come luoghi adibiti anche a parchi pubblici, come avveniva un tempo. A Copenaghen, come già visto, il cimitero di Assistens viene utilizzato dai cittadini per trascorrere piacevolmente il proprio tempo libero e svolgere attività sociale e sportiva. Sito nel distretto di Nørrebro, tale cimitero monumentale è stato luogo di sepoltura di molti personaggi celebri, da Hans Christian Andersen a Søren Kierkegaard, ma, al contempo, in tanti vi si recano per una passeggiata in bicicletta o fare un pic nic in un luogo tanto suggestivo quanto rigenerante.

Integrazione tra memoria e natura - Lo stesso dicasi per il Järva Burial Ground, a Stoccolma, inaugurato nel 2024 e progettato da Kristine Jensen Tegnestue e Poul Ingemann, perché i luoghi di sepoltura risultino integrati con il paesaggio naturale circostante. Gli spazi destinati ad ospitare le tombe dei defunti sono stati progettati come delle isole all'interno di un paesaggio più ampio fatto di prati e sentieri, garantendo la funzione di luogo di raccoglimento e preghiera ma anche quella ricreativa, senza che entrambe le destinazioni cozzino tra loro. Oltre a svolgere, quindi, la sua funzione di luogo di sepoltura, tale spazio viene sfruttato dagli abitanti della capitale svedese, e dai molti turisti che lo visitano annualmente, per fare lunghe passeggiate, leggere un libro all'ombra degli alberi e godersi la natura circostante. Tale cimitero, infatti, è sito nella campagna di Järva, e ai margini della riserva di Ingelbäck, ed è diventato un luogo molto popolare per le attività ricreative all'aperto.

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Cimiteri come parchi pubblici - A Londra, molti cimiteri storici sono stati riconvertiti in parchi, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare dei luoghi di valore sia dal punto di vista storico che naturalistico. Il Tower Hamlets Cemetery Park, ad esempio, è una riserva naturale pur dando testimonianza del suo passato di cimitero vittoriano. Qui vengono organizzati dei programmi educativi per conoscere la storia del sito e si garantisce l'accesso al pubblico durante tutto l'anno, con la possibilità di partecipare a laboratori ed eventi culturali, oltre che a visite guidate. Lo stesso dicasi per Abney Park o Brompton Park, molto apprezzato per la sua atmosfera tranquilla e gli splendidi monumenti storici. Nello stato di Victoria, in Australia, Il Melbourne General Cemetery è stato il primo cimitero vittoriano, costruito nel 1852, adibito a grande parco pubblico e in esso vi riposano i primi ministri australiani tra cui Harold Holt, morto durante una immersione subacquea, anche se i suoi resti non furono mai ritrovati.


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