Quando la luce si spegne

L'impatto del blackout su larga scala che ha colpito Spagna, Portogallo e Francia.
Lo scorso 28 aprile, la Spagna, il Portogallo e parte della Francia sono rimaste senza energia elettrica per molte ore. Almeno cinque persone sono morte per colpa del blackout: una donna di oltre cinquant'anni a Madrid, una intera famiglia in Galizia intossicata dal monossido di carbonio e una quarantaseienne a Valencia che viveva collegata a un respiratore per diverse ore al giorno, e che sarebbe deceduta subito dopo l'interruzione di elettricità.
Un (ancora) inspiegabile buio - Fin dal giorno successivo all'evento, il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta per un'analisi tecnica da parte del Consiglio nazionale di sicurezza, mentre la Corte penale suprema spagnola ha aperto un'inchiesta su un possibile “sabotaggio” delle infrastrutture interessate dal blackout. In attesa che le indagini facciano il loro corso, iniziano a emergere delle possibili spiegazioni del perché si sia verificata una interruzione di elettricità così estesa. Secondo quanto dichiarato dall'operatore della rete elettrica spagnola, Ree, il 28 aprile, intorno alle 12.30, sono state registrate due perdite di corrente di breve durata che non sono state assorbite dal sistema elettrico provocando il blackout.
Pur con le dovute cautele, il punto critico, come spiegato da El Pais, è stato individuato nella zona chiamata Estremadura, una comunità autonoma nel sud-ovest della Spagna, caratterizzata da un alto numero di impianti fotovoltaici e centrali idroelettriche. Essendo la Spagna una delle nazioni a più alta incidenza di energie rinnovabili, le autorità vogliono essere certe di ciò che sia accaduto, prima di puntare il dito verso queste fonti di energia. È stato invece escluso che si sia trattato di un cyberattacco o di un fenomeno meteorologico insolito.
In occasione di una interruzione, anche limitata, della energia elettrica ci si rende conto di quanto la nostra esistenza non possa prescindere da essa, indispensabile in ogni aspetto della nostra quotidianità. I blackout riportano la società indietro di oltre un centinaio d'anni, privandoci di ogni aspetto di modernità a cui siamo ormai indissolubilmente legati.

Blackout storici nel mondo: dagli USA al Brasile - Il blackout accaduto in Spagna e Portogallo è stato di sicuro molto rilevante, ma nel recente passato vi sono stati altri grossi eventi di questo tipo che hanno paralizzato intere nazioni per un lasso di tempo anche molto prolungato.
Nel 1965 oltre trenta milioni di persone rimasero senza elettricità per un blackout che interessò buona parte del nordest degli Stati Uniti a causa di un guasto della centrale elettrica vicino alle Cascate del Niagara, in Canada. Migliaia di persone rimasero intrappolate nei vagoni della metropolitana di New York, così come all'interno di ascensori o in altri locali rimasti al buio, anche se gli ospedali rimasero operativi grazie all'utilizzo di generatori di emergenza.
All'epoca si gridò subito al sabotaggio ad opera dei comunisti, e addirittura di un possibile attacco alieno, ma l'episodio, complice anche la splendida luna piena che illuminò le città rimaste al buio, non ebbe le conseguenze drammatiche che ci si sarebbe aspettati, e come scritto sul Boston Globe «chiunque fosse nei paraggi di Boston quel giorno ha ancora oggi qualche aneddoto da raccontare su quel blackout».
Negli Stati Uniti ed in Canada si sono verificati altri blackout di notevoli proporzioni, come quello che interessò la città di New York nel luglio del 1977, causato dalla caduta di un fulmine che aveva danneggiato delle linee elettriche, o quello nel Quebec nel settembre dello stesso anno, che lasciò senza energia elettrica oltre due milioni di persone per diverse ore.

Milioni al buio, i blackout più devastanti - Nel 1998, la città di Auckland si ritrovò senza elettricità per ben cinque settimane e ci vollero più di sessanta giorni per ripristinare l'alimentazione e riportare l'erogazione di energia alla normalità, mentre nel 1999 si verificò in Brasile uno dei blackout più devastanti mai accaduti fino ad allora.
A causa di un fulmine che aveva danneggiato la centrale elettrica a Bauru, nello Stato di San Paolo, oltre ottanta milioni di persone rimasero al buio per molte ore di seguito. Più di sessanta mila persone rimasero intrappolate nella metropolitana di Rio e il governo brasiliano mobilitò miglia di poliziotti nelle sue strade per cercare di arginare i fenomeni di saccheggio.
Una indagine condotta da esperti accertò che la rete elettrica brasiliana era stata indebolita dalla mancanza di investimenti che l'aveva resa particolarmente vulnerabile ed impreparata a far fronte a situazioni d'emergenza.
Nel 2001, quaranta milioni di persone rimasero senza energia elettrica nell'isola di Luzon nelle Filippine, mentre nell'agosto del 2003 si verificarono nuovi blackout negli Stati Uniti ed in Canada che lasciarono senza elettricità oltre cinquanta milioni di persone per alcuni giorni. Il catastrofico evento causò la morte di almeno undici persone e costò oltre sei miliardi di dollari.

Un albero caduto nel canton Svitto oscura l'Italia - Tra il 27 ed il 28 settembre del 2003 anche l'Italia e la Svizzera vennero interessate da uno dei più gravi blackout mai accaduti fino ad allora in quelle zone. L'interruzione di energia elettrica nel Belpaese durò all'incirca dodici ore, e venne causata dalla caduta di un albero su di una linea di alta tensione vicino a Brunnen, una frazione di Ingenbohl nel canton Svitto, che riforniva proprio l'Italia.
Il ritardo nel comunicare la reale gravità del guasto portarono ad un sovraccarico nelle altre linee elettriche mettendo fuori servizio le centrali elettriche italiane e causando l'esteso blackout che passò alla storia perché avvenne proprio in occasione della prima edizione della manifestazione 'Notte Bianca' a Roma.

Il blackout più grave della storia: India 2012 - Ad oggi il più grave blackout mai verificatosi avvenne tra il 30 ed 31 luglio 2012 in India lasciando senza corrente elettrica il 10% della popolazione mondiale. Il primo blackout si verificò il 30 luglio nella rete settentrionale, interessando trecento milioni di persone in nove stati, tra cui quello in cui si trova la capitale Nuova Delhi, per un massimo di quattordici ore.
Il giorno dopo si verificò un nuovo blackout che mandò fuori uso il 38% della capacità di produrre energia elettrica dell'India interessando il nord-est del Paese. L'evento ebbe conseguenze catastrofiche, paralizzando il Paese e mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone, come i minatori rimasti intrappolati nelle miniere del Bengala occidentale a causa degli ascensori messi fuori uso dalla mancanza di elettricità.

Oscuramenti più recenti: il caso del Pakistan e del Texas - Anche il vicino Pakistan ha dovuto affrontare due blackout gravissimi nel 2021 e nel 2023, quest'ultimo classificato come il più grave della storia dopo quello avvenuto in India. Nella maggior parte delle regioni interessate dall'evento, le linee elettrice sono state ripristinate in dodici ore mentre in molte altre zone del Paese ce ne sono volute anche settantadue.
Nel 2021 in Texas la tempesta invernale Uri causò uno dei peggiori blackout della storia recente. A causa delle temperature molto rigide e della neve, la rete elettrica andò in tilt lasciando senza energia elettrica più di quattro milioni di persone per diversi giorni. A causa del freddo intenso, la richiesta di energia era schizzata alle stelle, mentre l'ente erogatore Ercot cercava di limitare il pericolo di guasti alle altre linee elettriche riducendone l'offerta.
Il risultato fu quello di provocare un disastroso blackout che causò dozzine di morti, dovute principalmente ad ipotermia e avvelenamento dal monossido di carbonio, e dei danni economici stimati in centotrenta miliardi di dollari.

Cause e prevenzione: tra incuria e vulnerabilità -Troppo spesso, come visto, i blackout sono dovuti a degli eventi climatici avversi o a degli incidenti che si innescano però su situazioni di vulnerabilità pregresse, con linee elettriche vetuste o in scarso stato di manutenzione.
L'invecchiamento delle strutture, infatti, nella maggior parte dei casi ha amplificato il problema iniziale, motivo per cui è importante procedere con regolarità nel sostituire le parti vecchie delle linee elettriche, e gestire al meglio la vegetazione circostante.
Come nel caso citato del Texas, l'isolamento delle linee elettriche rende inoltre più difficile una rapida risoluzione di un guasto elettrico, mentre nel caso di linee interconnesse si può condividere la potenza e isolare più facilmente i guasti. Gli esperti, inoltre, consigliano di diversificare le fonti di energia, perché l'eccessiva dipendenza da una sola di esse rende il sistema molto più esposto al pericolo di blackout.
Lo stesso dicasi per un piano d'emergenza che dovrebbe sempre essere predisposto al fine di far fronte al meglio a situazioni di questo genere. Insomma, contro la natura si può fare ben poco, ma troppo spesso al verificarsi dei blackout concorre anche l'incuria dell'uomo che invece è sicuramente risolvibile.
Appendice 1
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