Filtri social: c'è poco da ridere tra disturbi alimentari e impotenza sessuale

Dà un aspetto florido e pienotto a chi lo usa. Ma l'obesità è una malattia e i social hanno un impatto sui problemi alimentari e sessuali
“La bellezza è negli occhi di chi guarda” recita un vecchio adagio, a ricordare che è nell'amore e nella benevolenza con cui guardiamo il nostro corpo e quello degli altri il segreto della vera bellezza. Che non è oggettiva, appunto, ma soggettiva. Bisognerebbe ricordarsene più spesso in tempi in cui l'immagine condivisa sui social media sembra valere molto di più di ciò che si comunica a parole. Una immagine raramente naturale, ma esaltata e migliorata dall'uso sapiente di luci e artifizi, se non da filtri studiati ad hoc.
Filtri, da quelli divertenti a quella di bellezza - Tra questi ultimi, il più utilizzato è proprio il beauty filter che, grazie all'intelligenza artificiale, “trasforma in pochi secondi selfie ordinari in veri capolavori, modificando il proprio viso in uno perfetto”, come è possibile leggere nella scheda di presentazione. Molti filtri, poi, hanno un mero scopo ludico, e permettono di trasformare la propria immagine conferendogli un aspetto assurdo e grottesco in modo sostanzialmente innocuo, come quello che trasforma le persone in Lego o ingigantisce a dismisura la grandezza di occhi e bocca. Altri filtri, invece, non sono così inoffensivi, ed hanno un grande impatto sulla vita degli utenti dei social media. L'ultimo della categoria spacciato per 'funny' è quello denominato 'chubby' che consente di aumentare di molte taglie l'immagine di coloro che lo utilizzano.

L'effetto che ingrassa è stato rimosso - In inglese 'chubby' significa proprio grassoccio o paffuto, e l'intento con il quale è stato lanciato è quello di dare un aspetto florido e pienotto ai fruitori di turno. Molte persone si sono scattate delle foto mostrando il prima e dopo l'essere virtualmente ingrassati, e il filtro è diventato presto virale su TikTok fino a quando è stato rimosso dopo che la Bbc ha portato avanti una campagna di proteste, dando voce a tutti coloro che si sono sentiti offesi dal suo utilizzo. Il filtro era stato caricato da CapCut, che ha in comune la stessa società madre, la ByteDance, con TikTok che lo ha infine rimosso.
Chi si è sentito a disagio - Tra coloro che si sono complimentati per tale scelta vi è Sadie, che sul social ha oltre sessantasei mila follower, secondo la quale “i social media dovrebbero essere un posto divertente e non uno dove sei vittima di bullismo per il tuo aspetto”. “Immagina di vedere migliaia di persone che usano un filtro Ai per avere un corpo che assomiglia al tuo, vergognandosene e commentando quanto possa essere brutto” ha aggiunto la ragazza. Come dichiarato dalla scozzese Emma alla Bbc “il primo pensiero quando ho visto il chubby filter è stato quanto sarebbe stato dannoso. La gente diceva fondamentalmente che sembrava disgustosa in quanto paffuta, e come donna formosa, che essenzialmente assomiglia alle foto sul filtro nella versione del 'dopo', mi sono sentita molto scoraggiata”. Jessica Sherwood, giornalista di Bbc News, ha raccontato la propria esperienza nell'utilizzo del chubby filter dicendosi “incredibilmente a disagio”. La giornalista britannica ha raccontato in un suo articolo che il filtro le è stato suggerito da TikTok, nonostante non avesse visitato alcun contenuto relativo al peso o alla salute, mostrandole una gran quantità di video di persone che lo avevano usato. Secondo la Sherwood “filtri come questi, anche se possono sembrare divertenti, possono essere molto dannosi per la salute mentale di qualcuno, e incoraggiarli a confrontarsi non solo con gli altri, ma con una versione irrealistica di se stessi”.

L'obesità è una malattia, non uno scherzo - L'idea di fondo del filtro chubby è, infatti, quella di esaltare la forma fisica della persona che ne fa sfoggio, in contrasto con l'aspetto fuori forma ottenuto con l'utilizzo del filtro stesso. Una presa in giro per tutti coloro che si sentono distanti dagli standard di bellezza resi popolari dai social media che, come visto, bandiscono coloro che non appaiono giovani e palestrati. Che sia stato usato per esorcizzare con una risata la propria paura di ingrassare, o per calamitare maggiori complimenti sulla propria prestanza fisica, l'uso di tale filtro non può essere inteso se non come dannoso. Non va mai dimenticato, infatti, che l'obesità è una vera e propria malattia dovuta ad un accumulo patologico di grasso corporeo che compromette seriamente la qualità di vita di più di un miliardo di persone nel mondo. Avere un aspetto paffuto, quindi, spesso nasconde un problema medico di non facile risoluzione che non andrebbe mai banalizzato. Ciò che invece fa il chubby filter, che sembra suggerire che l'essere in sovrappeso sia una cosa dannosa più per l'estetica che per una questione di salute.

Il rapporto tra problematiche alimentari e social media - È ormai stato provato da numerose ricerche scientifiche sull'argomento che i filtri utilizzati sui social media abbiano un impatto molto dannoso sulla salute mentale e fisica delle persone più giovani, alterando gravemente la percezione della propria immagine corporea. Secondo una ricerca condotta dalla professoressa Alexandra Dane, docente senior di Media e Comunicazione presso l'Università di Melbourne, e l'esperta in Nutrizione Komal Bhatia, “l'uso dei social media può innescare problemi di immagine corporea e aumentare la patologia del disturbo alimentare tra i giovani”. Ciò, secondo le ricercatrici, “è confermato dalle prove raccolte in cinquanta studi condotti in diciassette Paesi diversi”, e tale problematica dovrebbe essere attenzionata a livello globale. Secondo un rapporto del Governo britannico stilato pochi anni fa, il 95% dei minori di diciotto anni riferisce di voler cambiare il proprio aspetto fisico. Si stima che il 13% dei giovani sperimenti un disturbo alimentare prima dei vent'anni mentre tra il 15% ed il 47% di loro ha comportamenti alimentari disordinati. Gli studi medici citati all'interno della ricerca in esame hanno altresì stabilito l'esistenza di una correlazione tra la quantità di tempo trascorsa sui social media, in particolar modo Instagram e TikTok, e la crescita dell'insoddisfazione negli adolescenti per il proprio aspetto fisico, motivo per il quale tendono a sviluppare dei disturbi alimentari quali la bulimia o una alimentazione incontrollata notturna. Alla stessa conclusione è arrivato uno studio condotto in Danimarca su oltre millecinquecento ragazze e ragazzi di età compresa tra i sedici ed i diciannove anni,e pubblicato lo scorso anno sul Journal of Eating Disorders. Il risultato della ricerca è stato quello di osservare “un chiaro modello di associazioni tra le piattaforme social media, specifiche per foto e video, e lo sviluppo di patologie di disordini alimentari”. Ciò che rende l'uso dei social media particolarmente pericoloso per i ricercatori danesi “è l'attenzione infinita sull'aspetto, il feedback persistente alla presentazione del proprio fisico e le vaste opportunità di confronto, che possono portare ad interiorizzare ideali di bellezza irraggiungibili e malsani”.

Fanno danni e lo sanno - Tali problematiche colpiscono maggiormente le ragazze rispetto ai propri coetanei maschi, che non sono comunque al riparo dalle pressioni esercitate online ad avere un fisico tonico e muscoloso. Si osserva, infatti, un aumento dei disturbi alimentari anche tra gli adolescenti, oltre che problemi di disfunzione erettile. Di questo stato di cose sono perfettamente a conoscenza tutti i social network, come dimostrato da una ricerca interna di Facebook del 2021, dalla quale emerge con chiarezza come la condivisione di foto e video online sia dannosa per la salute mentale degli adolescenti, “peggiorando i problemi di immagine corporea per una ragazza su tre”, come riportato dal Wall Street Journal che ha avuto modo di analizzarla.
«Senza i social non sarebbe stata anoressica» - Emily, una giovane studentessa di Edimbrugo, ha raccontato a tal proposito al Guardian, di aver ritenuto il proprio corpo”mai soddisfacente e per quanto stessi in palestra non sembrava mai come i corpi degli influencer(...) ora cerco solo persone che hanno post realistici e non modificano le proprie foto. È facile annegare nei feed di Instagram perché puoi sempre trovare persone affascinanti con bei corpi”. Per Ellie, invece, se la figlia “non avesse avuto i social media non sarebbe stata anoressica”, dato che, ad appena tredici anni non è riuscita ad opporsi criticamente agli influencer che garantivano ai propri follower di poter avere un corpo perfetto in pochissimo tempo. Pur non mancando gli aspetti positivi nell'utilizzo dei social media, non si può fingere di non sapere quanto la continua ricerca di approvazione online spinga sempre più adolescenti a fare i conti con seri problemi di autostima e errata percezione del proprio aspetto fisico. Serve maggiore protezione per i giovani fruitori dei social media, fosse anche da un filtro che promette risate ma scatena drammi.
Appendice 1
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