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Ritorno alla vita, dopo aver visto l'inferno

Scomparire nel nulla e poi riapparire anni e anni dopo. Le storie incredibili di chi è sopravvissuto.
Scomparire nel nulla e poi riapparire anni e anni dopo. Le storie incredibili di chi è sopravvissuto.

Secondo i dati forniti nel 2021 da Missing Children Svizzera ogni due minuti un bambino viene dichiarato scomparso sul territorio europeo. Nel 2018, si stimava che fossero otto milioni i bambini scomparsi ogni anno nel mondo, vale a dire ventidue mila bambini al giorno. Si tratta di cifre stimate per difetto dato che non in tutti i Paesi del mondo esiste un simile tracciamento, e semplicemente migliaia di bambini scompaiono nell'indifferenza che li ha accompagnati dalla loro nascita. Ci sono storie di giovani sulla cui scomparsa si sta ancora investigando e altri che, dopo tanto tempo, vengono considerati morti. Eppure, può succedere che questi morti tornino indietro dal loro inferno e vengano ritrovati, spesso in circostanze misteriose, dopo molti anni.

Svanito nel 2015, riapparso nel 2023

È quanto capitato a Rudy Farias, scomparso all'età di diciassette anni nel 2015, e ritrovato venticinquenne, a inizio luglio, fuori da una chiesa nel sud-est di Houston, in Texas. Il ragazzo era riverso sul marciapiede antistante la chiesa con evidenti tagli e lividi su tutto il corpo e sangue tra i capelli. La madre del giovane Janie Santana ha dichiarato che il figlio «sta ricevendo le cure di cui ha bisogno per superare il suo trauma, ma in questo momento non parla e non è in grado di comunicare con noi».

E proprio nella città texana si erano perse le tracce di Rudolph “Rudy” Farias IV che, la sera del 6 marzo sparì mentre portava i suoi cani a fare una passeggiata, vicino alla casa della sua famiglia nel nord-est di Houston. Mentre i cani erano stati successivamente ritrovati, il giovane sembrava scomparso nel nulla. All'epoca della scomparsa, il Texas Equuserach, una organizzazione no profit che si occupa della ricerca e salvataggio di persone scomparse, aveva dichiarato che il ragazzo soffriva di depressione e ansia e che, probabilmente, vagava disorientato dopo aver interrotto l'assunzione della sua terapia medica.

Houston PoliceRudy Farias, nella foto presente sul suo annuncio di scomparsa.

 Nel 2018 vi era stato un possibile avvistamento del ragazzo ma la polizia, all'epoca, non riuscì a ritrovarlo e, per otto anni, del giovane Farias si sono perse le tracce. Anche Martin Renteria, il detective privato assoldato dalla famiglia per ritrovare Rudy, non era riuscito nel suo compito nonostante, negli anni, ci fossero state alcune segnalazioni che davano il ragazzo vivo in diverse città statunitensi. «Dopo un paio d'anni abbiamo dovuto rinunciare» ha dichiarato Renteria a The Guardian, aggiungendo di aver considerato anche l'ipotesi dell'allontanamento volontario.

Ora il ragazzo, come detto, è ricoverato in ospedale in attesa di venire interrogato dalla polizia per poter ricostruire questi ultimi otto anni vissuti chissà dove e in quali condizioni. Il misterioso ritorno di Rudy Farias non è un caso isolato, e non sono poche le persone scomparse che, dopo anni di inutili ricerche, ricompaiono dal nulla, dopo essersi liberate dall'aguzzino che le teneva prigioniere o, semplicemente, perché riconosciute mentre vivevano una nuova vita sotto falso nome.

ImagoL'ex-bambino rapito Steven Steyner.

 L'inferno di Steven

Capita che coloro che ritornano non sempre sono capaci di riprendere il filo della propria vita e se, alcuni ce la fanno diventando esempio di resilienza e tenacia, altri rimangono in una sorta di limbo tra la vita prima della scomparsa e quella successiva al proprio ritorno. Steven Stayner, ad esempio, dopo quasi un decennio di prigionia, riuscì a salvarsi e a ricongiungersi con la sua famiglia. Rapito all'età di sette anni, nel 1972, a Merced, in California, dal pedofilo quarantunenne Kenneth Parnell, per otto anni venne tenuto prigioniero e abusato da colui che voleva farsi chiamare 'papà'.

Nel 1980, dopo aver perso interesse per il quattordicenne Steven, che veniva chiamato Dennis dal suo aguzzino, Parnell rapì un bambino di cinque anni di nome Timothy White, destinato a subire gli stessi abusi del primo rapito. Per questo motivo, sapendo cosa sarebbe accaduto al bambino, il giovane, approfittando di una distrazione del pedofilo, riuscì a scappare e a mettere in salvo anche Timothy recandosi a una vicina stazione di polizia dicendo, quali prime parole, «So che il mio nome è Steven». Sulla vicenda di StevenStayner venne girato un film e il ragazzo, divenuto una sorta di eroe nazionale, divenne ospite fisso in diverse trasmissioni televisive nonostante il suo spirito, e il suo corpo, fossero ormai devastati da anni di violenze e abusi.

Il giovane era abituato a vivere senza controllo, a bere e fumare e l'attenzione mediatica non fecero che amplificare il disagio famigliare in cui vi era un fratello miracolato, Steven, e uno più grande, Cary, trascurato e messo in ombra dal ritorno del primo. La storia della famiglia Stayner, infatti, non si concluse con un lieto fine, nonostante il ritorno del figlio rapito, dato che quest'ultimo morì alla giovane età di ventiquattro anni a seguito di un incidente in moto, mentre Cary, il fratello dell'eroe sfortunato, venne arrestato nel 1997 e accusato dell'uccisione di quattro donne nel parco californiano di Yosemite dove lavorava come tuttofare. L'uomo fu dichiarato affetto da turbe ossessivo-compulsivo e tendenze pedofile.

ReutersDue ragazze con i volantini per la sparizione di Elizabeth Smart.

Superare il trauma

Ben altra conclusione ha avuto invece la drammatica vicenda di Elizabeth Smart, anche lei ritornata indietro dall'inferno. La ragazza venne rapita nel giugno del 2002, all'età di quattordici anni, da Brian David Mitchell e sua moglie Wanda Barzee, che la prelevarono, sotto la minaccia di un coltello, dalla sua camera da letto e la tennero imprigionata per i successivi nove mesi, violentandola e minacciandola di morte se avesse tentato di scappare. L'uomo, in una sorta di matrimonio pagano celebrato dalla stessa Wanda, si riteneva unito alla Smart che visse dei momenti drammatici in balia del suo rapitore, spesso legata a un albero, ad appena 20 chilometri da casa sua.

ReutersBrian David Mitchell, il rapitore di Elizabeth Smart, a processo.

Provvidenziale fu l'intervento della sorellina di Elizabeth, Mary Kate, che, avendo assistito al rapimento, riconobbe in Emmanuel, il rapitore della sorella. Emmanuel era il nome con cui si faceva chiamare Mitchell che aveva svolto alcuni lavoretti di riparazione proprio a casa Smart: l'identikit, diffuso sulle principali emittenti televisive, portarono all'arresto della coppia criminale e alla liberazione della ragazza che versava di condizioni fisiche precarie e appariva smagrita e assente.

Eppure, in questo caso, il drammatico sequestro della Smart ha una conclusione positiva perché la giovane è diventata una giornalista e attivista per la sicurezza dei bambini e la prevenzione degli abusi sui minori. In occasione della pubblicazione del suo libro di memorie intitolato “La mia storia”, la Smart dichiarò «voglio che la gente sappia che io sono felice nella mia vita in questo momento».

Deposit/IMDBSteven Kubacki, scomparso nei pressi del Lago Michigan e riapparso un anno dopo senza nessun ricordo.

Il mistero del lago Michigan

Nel 1978 si persero le tracce dello studente Steven Kubacki che si era recato a sciare nei pressi del lago Michigan. Le impronte lasciate sulla neve dal ragazzo erano visibili per 182 metri ma si interrompevano proprio sulle rive del lago. I soccorritori pensarono quindi che il ragazzo fosse sprofondato sotto uno strato di ghiaccio e fosse morto. Nel 1979, invece, Steven si svegliò in un campo erboso nei pressi di Pittsville nel Winsconsin, a oltre mille chilometri di distanza dal luogo della sua scomparsa. Il ragazzo indossava abiti non suoi e indossava anche nuovi occhiali.

Aveva con sé, quaranta dollari e uno zainetto pieno di mappe, come se avesse viaggiato a lungo. Si sentiva inoltre molto stanco, come se avesse corso per molti chilometri, pur non ricordando niente di ciò che aveva vissuto in quei mesi. La sua memoria era rimasta intatta fino al momento della sua scomparsa: il ragazzo infatti raccontò di aver avuto molto freddo e “paura di perdersi nell'oscurità”. Le spiegazioni date alla sua scomparsa andarono dal rapimento degli alieni a una sorta di 'maledizione del lago Michigan', simile a quella del triangolo delle Bermuda.

Più probabilmente, il ragazzo avrebbe avuto una sorta di amnesia protrattasi per un tempo eccezionalmente lungo. Il suo ritorno suscitò molta meraviglia e divenne un caso emblematico di come a una sparizione misteriosa possa seguire anche un ritorno.

 


 


Appendice 1

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ReutersDue ragazze con i volantini per la sparizione di Elizabeth Smart.

Houston PoliceRudy Farias, nella foto presente sul suo annuncio di scomparsa.

ImagoL'ex-bambino rapito Steven Steyner.

ReutersBrian David Mitchell, il rapitore di Elizabeth Smart, a processo.

Deposit/IMDBSteven Kubacki, scomparso nei pressi del Lago Michigan e riapparso un anno dopo senza nessun ricordo.