La magia dei Sassi
Meno celebrata di altre regioni del Sud Italia, Matera cela un tesoro inestimabile
La Basilicata è probabilmente la regione meno famosa e meno celebrata del Meridione italiano. Film, canzoni, romanzi hanno raccontato le bellezze della Sicilia, il mare della Puglia, le contraddizioni di Napoli e della Campania, l’affascinante asprezza della Calabria, ma pochi autori si sono soffermati sulla Basilicata, una terra che cela, in realtà, tesori immensi. Il più splendente è a Matera: parliamo dei Sassi, termine con il quale si indica il centro antico della città, interamente scavato nella roccia.
L’area del Sasso Caveoso, il Sasso Barisano e il Rione Civita - questi i nomi delle tre zone principali al centro di Matera - furono abitate sin dal Paleolitico e molte delle case che scendono in profondità nel calcare dolce e spesso (calcarenite) della gravina, sono state vissute senza interruzione dall'età del bronzo. In questo luogo, dunque, è possibile reperire un collegamento diretto con gli albori della civiltà umana e, camminando tra le vie dei Sassi, ripercorrere un vero e proprio compendio della storia umana. Si possono trovare, ad esempio, facciate rinascimentali e barocche accanto a chiese in stile bizantino.
L’esempio più fulgido di questa straordinaria mescolanza di epoche storiche differenti lo si può vedere al Palombaro Lungo, il serbatoio d'acqua situato sotto piazza Vittorio Veneto: le parti più antiche hanno più di tremila anni di storia, quelle recenti risalgono invece al 1700. Per questo motivo, l’Unesco ha deciso di inserire i Sassi tra i siti che fanno parte del Patrimonio dell’Umanità: “I Sassi ed il Parco delle chiese rupestri di Matera costituiscono una eccezionale testimonianza di una civiltà scomparsa”, si legge tra le motivazioni della scelta. Una civiltà la cui scoperta regala emozioni enormi ancora oggi.





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!