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ti.mammeBaby bulli in aumento: che fare?

27.02.23 - 07:00
Il fenomeno colpisce anche i bambini molto piccoli e i prepotenti devono essere aiutati
Deposit (archivio)
Baby bulli in aumento: che fare?
Il fenomeno colpisce anche i bambini molto piccoli e i prepotenti devono essere aiutati

I bulli non piacciono perché prepotenza e aggressività sono aspetti ingiustificabili e odiosi. Ancor di più quando a metterli in pratica sono i più piccoli che, persino alla scuola dell’infanzia, manifestano sempre più frequentemente atteggiamenti da spacconi. Tra i giovani il bullismo è un fenomeno dilagante che porta spesso a epiloghi disastrosi e che deve essere corretto nel modo più corretto e deciso. Gli atteggiamenti aggressivi posti in essere generalmente non hanno motivazioni fondate, ma causano gravi danni psicologici e, spesso, anche fisici alle vittime. Il dato allarmante rivela che anche nella prima infanzia si assiste a fenomeni di prepotenza derivanti soprattutto da un eccessivo egocentrismo alimentato da una continua ricerca di attenzioni. Non parliamo, quindi, di vero e proprio bullismo, bensì di un atteggiamento anomalo che, comunque lo si definisca, provoca danni in chi lo subisce.  

La prepotenza subita da un bambino di età compresa tra i tre e i sei anni sarà subito scoperta perché la tendenza della piccola vittima sarà quella di raccontare l’angheria patita a mamma e papà, mentre il bulletto di turno negherà tutto rifiutandosi anche di far pace con il compagno o di chiedergli scusa. Come bisogna gestire la situazione? Il piccolo vessato non deve essere trasformato in una vittima, anzi deve essere aiutato a non sentirsi inferiore e costretto a subire. Sarà importante fargli capire che subito il torto o la prepotenza dovrà riferirlo alla maestra se il fatto avviene a scuola, all’allenatore o a mamma e papà se avviene in palestra o ai giardini. Ai genitori del maltrattato spetterà il compito di avvicinare madre e padre del baby vessatore per trovare con loro un modo per correggere la situazione. 

I genitori dell’aspirante bullo, invece, dovranno intervenire tempestivamente al primo cenno di prepotenza del proprio pargolo, sforzandosi di capire quale sia il motivo che alimenta la sua aggressività. Rimproverarlo sarà controproducente e strattonarlo trasmetterà un messaggio contrario a quello corretto, dimostrando che proprio prevaricazione e violenza sono gli strumenti da usare. È bene ricordare, infatti, che proprio l’esempio dato dai genitori può condizionare il comportamento dei bambini e che il loro atteggiamento nelle diverse situazioni è spesso solo frutto dell’imitazione degli adulti di riferimento.

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