Come gestire il mal d’orecchio nei neonati

Riconoscere un dolore che può essere molto forte e risolverlo senza passi falsi.
Crisi di pianto improvvise ed inspiegabili, impossibili da consolare nonostante coccole e distrazioni aprono il sipario sul mal d’orecchio dei bambini. Un indizio utile per i genitori, sprofondati in una voragine di panico, è la manina che il bebè porta all’orecchio dolente mentre spinge la testa all’indietro. Le urla disperate distinguono questo gesto dal vezzo frequente tra i pargoletti di strofinarsi le orecchie soprattutto quando sono stanchi. Non spazientitevi a causa del senso di impotenza al cospetto della disperazione del vostro bambino e considerate che il mal d’orecchio può provocare un dolore davvero molto forte pur non rappresentando, nella maggior parte dei casi, un problema preoccupante. Cause del mal d’orecchio possono essere un’otite esterna o media, rispettivamente prima e dopo il timpano, o un trauma da cotton fioc o corpo estraneo.
Esclusa la possibilità di un dolore apparente all’orecchio, provocato da infiammazione della ghiandola che produce saliva e si trova sotto l’orecchio; problemi all’articolazione della mandibola; dolore alla gola o ai denti, bisogna capire cosa fare. Il consiglio del pediatra è sempre utile e, solitamente, prevede la somministrazione di antidolorifico. L’importante è non bagnare l’orecchio e non provare ad estrarre eventuali corpi estranei. No ai rimedi della nonna che possono rivelarsi assai dannosi e no anche alle gocce auricolari senza prescrizione del medico: il rischio p la perforazione del timpano con danni al nervo acustico. Dolore, febbre, gonfiore intorno all’orecchio, presenza di pus e mancanza di miglioramento nonostante l’assunzione dell’antidolorifico sono circostanze che richiedono assolutamente l’intervento del pediatra.






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