Funghi: sono sicuri per mamme e bambini?

Alcune raccomandazioni sul consumo dei miceti durante gravidanza ed allattamento
Ipocalorici, nutrienti e saporiti, i funghi sono un alimento davvero ottimo sul quale, però, ci sono pareri contrastanti in merito all'assunzione da parte di donne incinte o che allattano, oltre che dai bambini. Alcuni medici, infatti, suggeriscono di evitare i funghi durante la gravidanza o l'allattamento, alla luce della loro potenziale tossicità oltre che della scarsa digeribilità. In linea di massima, un adulto dovrebbe limitare il proprio consumo di funghi a 500 grammi, che diventano 200 mai crudi, a settimana, per una donna incinta o che allatta, perché tutte le qualità di miceti sono potenzialmente tossiche e, se mangiate in abbondanza, possono diventare velenose. Quali sono i sintomi di un avvelenamento? Un'intossicazione da funghi è caratterizzata da mal di stomaco, crampi, diarrea, vomito, sonnolenza e da sintomi via via più gravi come anemia e danni al fegato.
Se non si interviene repentinamente eliminando i sintomi e, quindi, la loro causa, si arriva inevitabilmente alla morte. La tossicità dei funghi è rischiosa tanto durante la gravidanza, perché un avvelenamento può causare un aborto spontaneo, che durante l'allattamento con le sostanze nocive che possono arrivare al bambino, perché diluite nel sangue e nel latte materno. Per quel che concerne il consumo di funghi da parte dei più piccoli, invece, è consigliabile riservarlo dopo i 12 anni. La dottoressa Francesca Assisi, tossicologa dirigente del Centro antiveleni dell'ospedale Niguarda di Milano, come la dottoressa Teresa Capriati, pediatra nutrizionista dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, evidenziano l'importanza di non somministrare funghi ai bambini fino ai 12 anni vista la incompleta maturazione degli enzimi intestinali necessari per la digestione dei miceti.






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