Quinta malattia: cos'è e come si cura

L'eritema infettivo può colpire sino all'adolescenza ed è molto contagioso
Infezione da Parvovirus, eritema infettivo e quinta malattia ovvero tre modi per indicare la stessa infezione esantematica infantile. Scopriamo alcune caratteristiche di questa malattia per imparare a riconoscerla e prevenirla. Prima di tutto il nome: quinta malattia, che le deriva dal fatto di essere elencata dopo morbillo, scarlattina, rosolia e scarlattina atipica detta anche quarta malattia. Pur essendo estremamente contagiosa, l'infezione è benigna, quindi non ha conseguenze pericolose e può essere contratta dai quattro anni sino all'adolescenza, soprattutto tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera ed il contesto scolastico è, come sempre, un bacino propizio per la diffusione. I contagi avvengono solo prima della comparsa dell'eritema cutaneo, mentre l'incubazione dell'infezione può durare anche due o tre settimane.
Durante l'incubazione si possono manifestare mal di gola, febbre, mal di testa e dolori articolari. La manifestazione tipica della quinta malattia è un'eruzione cutanea che compare prima sulle guance, facendole apparire rosse ed accaldate, come se fossero state schiaffeggiate. Dopo alcuni giorni, il rossore si diffonde su braccia, gambe e tronco, caratterizzato da macchie isolate larghe circa un centimetro che possono anche provocare prurito. La cura prevede un periodo di decorso che può variare da dieci giorni a tre settimane durante il quale il piccolo paziente dovrà stare a riposo ed assumere antipiretici, in caso di febbre, antistaminici e lozioni lenitive contro il prurito. Per prevenire il contagio è utile seguire tutte le normali norme igieniche e, quindi, far lavare spesso le mani ai bambini, evitare che le mettano in bocca ed utilizzare fazzoletti monouso.






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