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La realtà dei bambini prodigio

Successi e sfortune nella vita dei piccoli plusdotati
La realtà dei bambini prodigio
Successi e sfortune nella vita dei piccoli plusdotati

Sono bambini, ma amano stare con gli adulti e dialogano con loro con sorprendente padronanza di contenuti e linguaggio, a scuola finiscono le verifiche prima dei compagni e si annoiano, possono essere poco coordinati a livello motorio: sono bambini plusdotati? È la domanda che ci si pone dopo aver scartato l'ipotesi che si tratti di figli unici viziati, disabituati a stare con i propri coetanei. Ed in realtà, al cospetto di queste manifestazioni, si può parlare di una «dissincronia della crescita», come la chiamano i medici, ovvero  uno sviluppo mentale superiore alla norma per la propria età.
Non è detto che sia una fortuna poiché ad esso può corrispondere uno sviluppo emotivo e di relazione inferiore alla norma, con uno squilibrio notevole. Senza considerare le diagnosi errate alle quali finiscono con il corrispondere rendimenti inesistenti con abbandono scolastico, emarginazione e mancanza di stima personale. Prendendo per buona la condizione di plusdotazione, si tende a parlare di bambini prodigio, ovvero quelli che in età precoce manifestano uno spiccato talento per uno specifico ambito dell'arte o della scienza.

Pargoli che a 3 anni suonano il piano, come Wolfgang Amadeus Mozart, o cantano perfettamente «a cappella», come Michael Jackson. Ma anche enfant prodige dello sport come la rumena Nadia Comāneci che cominciò a praticare la ginnastica a 3 anni per arrivare a vincere, a soli 8 anni, i campionati nazionali, a diventare la stella delle Olimpiadi di Montreal a 14 anni e a ricevere il punteggio di 10 per un'esecuzione perfetta all'American Cup a 15 anni. Sempre a 3 anni comincia la sua carriera di attrice e ballerina Shirley Temple, nota anche come riccioli d'oro, la bambina più famosa di sempre nel mondo del cinema.

Anche la matematica annovera molti bambini prodigio da Blaise Pascal a Paul Erdos, sino al contemporaneo Jacob Barnett, nato nel 1999 con la sindrome di Asperger ed entrato all'Università di Indianapolis a 10 anni. Tra i pargoli plusdotati moderni ci sono anche Akim Camara, anno 2000, che ha cominciato a suonare il violino a 2 anni; Priyanshi Somani, del 1998, campionessa di calcolo mentale che ha cominciato a studiare a 6 anni; e March Tian Boedihardjo, classe 1998, prodigio della matematica divenuto studente universitario a nove anni dopo aver superato i test di ammissione con il massimo dei punteggi. Da non dimenticare, comunque, che le eccellenze tendono a manifestarsi spontaneamente e che piccolo genio è bello, ma senza forzature è meglio!


TMT (ti.mamme team)

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