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CANTONE / SVIZZERAVerdi e Verdi liberali: il Ticino laboratorio dell’amore ritrovato?

02.10.14 - 07:15
Fa discutere in Svizzera i propositi di ricongiungimento tra i due partiti ecologisti. Il Ticino potrebbe aver fatto un passo in più
Foto Ti-Press
Verdi e Verdi liberali: il Ticino laboratorio dell’amore ritrovato?
Fa discutere in Svizzera i propositi di ricongiungimento tra i due partiti ecologisti. Il Ticino potrebbe aver fatto un passo in più

BELLINZONA - C’è un po’ di maretta tra i Verdi svizzeri. Un’intervista congiunta del capogruppo in Parlamento Balthasar Glättli con il presidente verde liberale Martin Bäumle ha fatto indispettire l’ala sinistra degli ecologisti. “Preferiamo abbracciare gli alberi (in tedesco Bäume, ndr) che Bäumle”, commenta la presidente dei Giovani Verdi Lena Frank. Gli ideali borghesi dei Verdi Liberali non si sposano con le politiche di sinistra promosse dagli ecologisti vecchia scuola, commenta.
 
Ottima idea – In Ticino, si sa, gli equilibri all’interno del partito sono diversi e il coordinatore Sergio Savoia non lo nasconde: “Penso che si tratti di un’ottima idea. Non c’è motivo per cui le due formazioni che rappresentano l’ecologia in Svizzera debbano essere separate, se non per dissapori personali”. Ma più che alcuni rancori storici, a separare i due gruppi sembrano essere le rotte parallele ma distanti sui temi che esulano dall’ambiente. “C’è la possibilità di stare nello stesso partito mantenendo le differenze di posizioni. Certo che se qualcuno si sente più puro degli altri, ritengo che sia la posizione di chi fa politica perché lo fa sentire bene”.
 
Cantonali – Parole che potrebbero far presagire una corazzata verde per il prossimo aprile. “Ci siamo parlati e ci stiamo ragionando, non c’è niente né di definitivo né di deciso. Fuori dubbio è che coi Verdi liberali abbiamo dei rapporti molto cordiali e aperti”. Né la lista né il programma dei Verdi ticinesi sono stati presentati, questo giustifica l’accortezza di Savoia. In casa verde, però, si vocifera che le negoziazioni con Franco Marinotti e colleghi siano in corso da tempo, da ben prima della folgorazione di Glättli e Bäumle. “Se dipendesse da me Verdi e Verdi liberali sarebbero già assieme, non ne faremmo certo una questione di ideologia”, conclude Savoia.

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