WASHINGTON - Katrina, declassata almeno momentaneamente a tempesta tropicale, e poi ridivenuta un uragano, si sta allontanando dal Sud della Florida verso il Golfo del Messico, lasciando dietro di sé una scia di vittime - almeno quattro i morti, cinque i dispersi -, danni e rischi di inondazioni. Molte zone della Florida sono state investite da piogge torrenziali, che non sono ancora cessate.
Le vittime sono state causate dalla caduta di alberi e da incidenti stradali. I cinque dispersi sono tutti appartenenti ad una famiglia (Edward e Tina Larson e i loro figli di 17, 14 e 4 anni), che era in mare ieri su un'imbarcazione e che non ha più dato notizie di sé: la Guardia Costiera sta intensificando le ricerche, ostacolate dal mare grosso.
L'uragano continuerà a far sentire, nelle prossime ore, i suoi effetti sulla Florida meridionale, che ha battuto con venti vicini ai 140 chilometri l'ora. E i meteorologi pensano che Katrina torni a battere la Florida all'inizio della prossima settimana, con l'intensità di un uragano forza 3 (su 5), nel tratto occidentale dello Stato, che s'affaccia sul Golfo del Messico.
Questo è un anno eccezionale per le tempeste atlantiche: non era mai successo che dieci (non tutte destinate a diventare uragani) si levassero dalle acque dell'Atlantico nei primi tre mesi della stagione, che va da giugno a novembre.
Finora, i fenomeni più temibili sono stati Dennis e Emily, i cui venti avevano superato a tratti i 200 chilometri l'ora. Katrina è stata il sesto uragano di quest'anno e potrebbe divenirne il più devastante.